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BERGAMO, 1962
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       medaglia commemorativa  | 
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Aprile 1962
dal nostro mancato inviato speciale
E’ andata così, mondo boia! A casa come per quella di 
Torino e per alcuni tra gli ultimi raduni nazionali.
Da qualche anno sto scommettendo che all’Adunata Grande ci voglio andare e all’ultimo momento resto buggerato da 
improvvisi impegni. 
Anche la necessità di fare la cronaca della partecipazione sezionale all’annuale assise degli scarponi d’Italia è una 
scusa con la quale cerco di rendere più esigente la mia presenza, ma la realtà è che all’Adunata ci vorrei sempre andare 
per il solo fatto di trovarmi in mezzo a questo esercito amico, tra la giovinezza alpina di ieri e di oggi perchè, 
ammettetelo, ci troviamo tutti con un po’ d’anni in meno quando siamo insieme. 
Per il nostro giornale non è necessaria la cronaca abituale: quella completa si trova nel successivo numero de’ L’ALPINO 
e quella particolare della sezione è già troppo ricca ai tanti che l’han vissuta per richiederne un vasto dettaglio in 
questo foglio. 
Si sa come vanno e sono andate queste cose: il nostro labaro sezionale, la piccola selva di gagliardetti dei Gruppi, la 
valida fanfara sezionale, il Consiglio Direttivo quasi al completo perchè mancava anche il nostro Presidente purtroppo 
trattenuto da un luttuoso evento, e poi tanti soci e tanti incontri. 
I rimasti si son dovuti accontentare delle cartoline degli amici e mai ne ho ricevete anch’io di così care e numerose: 
di amici che avevo visto sere prima e di quelli che non vedevo da anni.
Come avrei voluto essere io il mittente di quelle 
cartoline che odorano un po’ di naja ma che sono profumate dall’ineffabile amicizia che fa ricordarsi l’un dell’altro, 
che sostituiscono la robusta stretta di mano che siam usi scambiarci al ritrovo e che suggeriscono una reciproca 
promessa di futuri incontri, 
Cosa potrà rispondere io all’amico del mio plotone Gabriele Paganini che proprio il giorno centrale dell’adunata mi ha 
scritto da Osaka, dalla sconfinata Asia lontana, per invidiarmi la vicinanza di Conegliano a Bergamo? Che son rimasto 
fregato, sognando come lui l’entusiasmo dell’alpina popolazione bergamasca, facendo andare il pensiero alle tante 
adunate vissute assieme, alle sfilate inebrianti con le quali non si sa se gli alpini sfilano in omaggio alla 
popolazione o se son loro a ricevere l’omaggio della cittadinanza plaudente; ma, alla fine, son dubbi risolti 
considerando l’intimità esistente tra chi guarda e chi passa: il pubblico saluta gli alpini come dei figli tornati e gli 
alpini rendono grazie e promessa al popolo dal quale provengono e che per loro rappresenta la parte vivente della 
Patria.
ALMA

Bergamo 18 marzo 1962 - Adunata Nazionale dell'A.N.A.
Passa il Labaro della nostra Sezione con i Vice Presidenti Avv. Travaini e
Cav. Daccò seguiti da tutti i gagliardetti dei Gruppi.