ADUNATE NAZIONALI
TORINO 1988

TORINO, 1988

Torino, vecchia Capitale d'Italia.

La Sezione ANA ha distribuito alla popolazione 26.000 tricolori.

medaglia commemorativa

ADUNATA DI TORINO
nel capoluogo piemontese la 61a adunata nazionale

“Penne Nere da record a Torino alla 61a adunata Nazionale.
Trecentocinquantamila Alpini giunti da ogni parte d’italia e anche dall’estero (oltre quota sessantamila la rappresentanza del Triveneto) hanno sfilato per sette ore sotto la pioggia.
In tribuna, tra le altre autorità, il ministro della Difesa Zanone e il Capo di Stato Maggiore, ammiraglio Porta.
Il sole ha disertato - è scritto su “il Gazzettino” a firma di Giovanni Lugaresi - la 61 adunata nazionale degli Alpini, lasciando il posto a pioggia e cielo coperto. Ma le Penne nere non si sono scomposte e la più bella festa popolare d’italia è riuscita ancora una volta nel migliore di modi. Di più: l’adunata torinese ha fatto registrare il record delle présenze: trecentocinquantamila persone. A tanto possono arrivare l’entusiasmo, la passione, la fedeltà di questi uomini della montagna di ieri e di oggi, accomunati dal cappello con la penna nera.”
Quindi Torino ci ha ospitato con il consueto, contenuto, serio entusiasmo. La gente torinese in particolare, e quella piemontese in generale ci ha esternato il loro tradizionale, abituale e genuino calore, sicuramente scaturito dall’intimo del cuore, con grande sincerità.
Essi hanno riscaldato il nostro spirito inumidito dall’insistente pioggerella e leggermente abbacchiato da un cielo altrettanto imbronciato.
La sfilata è stata maestosa, imponente per le Penne nere presenti, per le innumerevoli scritte, che caratterizzavano gli striscion4 scritte emblematiche di un modo non soltanto di sentire e di pensare, ma di essere, della realtà di ogni giorno di noi Alpini nel sentimento che ci ispira, che poi si attua in un contesto di umana solidarietà.
E stato chiesto al ministro Zanone che significato dava alla presenza degli Alpini nelle forze armate italiane. Rispondeva: “il corpo delle Penne nere è grande nella tradizione storica e importante nella prospettiva, perchè gli Alpini daranno un grande contributo alla difesa europea .
Nell’abbraccio caloroso e fraterno degli Alpini con la popolazione c’eravamo anche noi, in molti della nostra sezione.
Durante lo sfilamento - eravamo i primi del Veneto del quarto settore - abbiamo potuto osservare la grande meraviglia della gente, -assiepata numerosissima oltre le transenne, la quale applaudiva ininterrottamente.
E noi Penne nere di Conegliano - città che ha dato i natali a due Reggimenti: il 6° e il 7° e dato il nome a un Gruppo di Art. Mont - e ancora oggi zona di reclutamento alpino - ci siamo sentiti invasi da un senso di fierezza.
Esemplare è stato il comportamento del Gruppo di Mareno di Piave, che, - in una tenuta appropriata - ha fatto gli onori di casa, portando alla testa della sezione lo striscione “Conegliano culla del 7°”, che precedeva il Vessillo portato da Longhino, scortato dal vice presidente Chies, seguito dal vice Lino Geronazzo e dal comm. Alfredo Battistella e l’altro striscione:
“Migliaia di penne nere - ma un cuore solo - un cuore per l’Italia". Ci ha accompagnato dovutamente la nostra Fanfara, alla quale va il nostro grazie.
Nella circostanza abbiamo potuto visitare con grande piacere e soddisfazione, un’medita mostra fotografica, testimonianze di grande valore storico delle Truppe Alpine, impegnate eroicamente là dove il dovere le ha chiamate per la difesa della Patria.
La mostra era stata allestita nel palazzo dove primeggiano maestosamente i grandi documenti storici del nostro Risorgimento.
r. b.


La testa della nostra sezione.


© I fieri nostri dirigenti.


Le numerosissime penne nere coneglianesi.


La brava nostra fanfara