ADUNATE NAZIONALI
PESCARA 1989

PESCARA, 1989
Prima volta a Pescara.

"Il nostro ospedale da campo - diceva uno striscione - non sfila con noi... è in Armenia a fare tanto bene (per il terremoto del 1988) ".

medaglia commemorativa


Dicembre 1989








PESCARA HA ACCOLTO LA 62a ADUNATA NAZIONALE

Alla più espressiva nostra manifestazione la sezione di Conegliano
risponde stupendamente e dà un senso al grande raduno.

La partecipazione delle penne nere all’appuntamento annuale nazionale si manifesta sempre più prodigiosa, anche quando il contesto logistico può sembrare difficoltoso.
La nostra adunata nazionale non è una ‘parata’ come qualcuno vorrebbe far intendere, tutt’altro, è un richiamo felice e sentimentalmente sociale e amichevole, durante il quale  intendiamo rinverdire tutti i momenti della vita alpina, ricordare questo “Speciale Componente” che ha fatto e fa ancora storia, e che è stata una leggenda nell’adempimento del dovere a difesa della Patria e di tutti quei valori che l’umanità ha tanto bisogno, e che anche oggi viene trasmessa ai più giovani, i quali nell'accoglierli li realizzano con opere di umana solidarietà.
E tutti ci sentiamo sollecitati ed attratti ad offrire il nostro affetto, la nostra amicizia, il nostro conforto, la nostra solidarietà e la nostra opera fattiva là dove c’è necessità. I nostri padri ci hanno edificato con il loro sacrificio, ed anche con il loro eroismo.
Se anche oggi troviamo uomini pronti all’abnegazione eroica, non si pretende che tutti facciano gli eroi, perchè l’eroismo è una virtù difficile. Però la storia — come dicevo prima — è disseminata di eroismi, ed anzi, senza eroismo, e senza gente disposta a testimoniare la propria fede, i propri ideali, non ci sarebbe progresso e benessere, non ci sarebbe quell’esemplare convivenza dei nostro tempo.
L’incontro annuale organizzato dalla nostra Associazione ha lo scopo di esprimere i nostri intenti spirituali ed umani, esaltando il bene e condannando il male, senza con questo emarginare l’allegria, l’entusiasmo e la felice convivenza con la gente ospitale.
La nostra “invasione” pacifica, ovunque essa avvenga, incrementa i turismo e porta un benessere economico alla città che ci ospita, e pertanto riteniamo legittima l’attenzione ed una minor speculazione perchè certi prezzi lasciano a desiderare.
Ad alcuni organi d’informazione nazionale probabilmente non siamo graditi; la televisione poi dire che è stata carente è dire poco, essa ha manifestato un atteggiamento dèspota, squallido, irritante, non coerente del ruolo di cui è espressione popolare, ignorando un più grande raduno nazionale, al quale partecipano — tra alpini amici e familiari — svariate centinaia di migliaia di persone. Ci inorgoglisce e ci soddisfa la calo- rosa accoglienza della gente, che non ci risparmia applausi e tanta simpatia, anche se per alcuni giorni disturbiamo affettuosamente la loro legittima quiete. E per questo la ringraziamo. Non c’erano dubbi sul particolare affetto, sull’amicizia e sulla stima riservatici dalla popolazione abruzzese, poiché molti furono gli uomini di quella terra che appartennero al Corpo degli Alpini dimostrando il loro grande valore, tant’è vero che sul Vessillo della Sezione Abruzzi spiccano ben dodici medaglie d’oro al valor militare. La Sezione — che annovera 7000 soci —proprio quest’anno ha festeggiato il 60° di fondazione. Ricordiamo, a titolo di cronaca — che dopo l’ultimo conflitto mondiale, presidente della Sezione fu anche il generale Aldo Rasero (allora maggiore), un piemontese che era stato partigiano combattente su quei monti.
La nostra sezione a Pescara ha certamente ben figurato. I quasi mille alpini si sono comportati dignitosamente, sfilando con esemplare ordine, riscuotendo ripetuti applausi lungo il percorso, da una marea di gente di tutte le età.
Quest’anno il servizio d’ordine è stato curato egregiamente dalle penne nere del Gruppo di Ogliano - in una appropriata divisa e guidate dal consigliere sezionale Lino Chies le quali hanno portato pure le striscioline "Conegliano culla del 7°" preceduti dal Vessillo portato dall’alfiere Antonino Cais, scortato dal vice presidente Paolo Gai quindi dall’altro vice presidente Nino Geronazzo e Alfredo Battistella e da quattro fieri alpini e primi cittadini di altrettanti Comuni con fascia tricolore: Dott. Costantino Cavarzerani sindaco di Gaiarine, dott. Pietro Lorenzon sindaco di Refrontolo,p.i. Rolando Camilli sindaco di Sernaglia della Battaglia e l’assessore prof Raimondo Piaia in sostituzione del sindaco (alpino) di Conegliano rag. Flavio Silvestrin; e dal Direttivo. Ci ha accompagnato la “Fanfara Alpina” alle quale esterniamo il nostro compiacimento e il nostro grazie, per il soddisfacente comportamento.
R.B.