ADUNATE NAZIONALI |
BOLZANO 2012 |
BOLZANO, 2012
11/12/13 maggio
scrivono di noi: Studenti del Liceo di Bolzano
Non sappiamo se l’ondata gioiosa che gli alpini dell’Ana riversano ogni anno
nella città in cui l’adunata nazionale si sta svolgendo sia riuscita a scalfire
a Bolzano quell’assurda situazione che dura da quasi un secolo in cui parte
importante della comunità si disconosce dalla nazione che gli ha concesso il
massimo dei privilegi. Non è comunque affar nostro entrare nel merito. Di certo
possiamo affermare senza alcun dubbio che l’intento dell’Ana, diretto a portare
la propria presenza lungo il viaggio itinerante che ogni anno si sofferma in una
delle varie città dell’Italia, è stato sublimato da un grande successo. A noi
che scriviamo è rimasto indelebile e ben nitido il ricordo del raduno triveneto
a Bolzano del 2001. I bolzanini di lingua italiana assiepati lungo la sfilata
ringraziavano i presenti con le lacrime agli occhi e li esortavano a ritornare
un giorno per la “grande adunata”. Era un desiderio infinitamente accorato, che
ai più sembrava utopico da realizzarsi, anche per quel “background” costituito
dalle esperienze non certo facili di chi aveva svolto il servizio di leva in
Alto Adige durante il periodo degli attentati e non conservava un felice ricordo
di quei tempi.
La volontà e la tenacia della Sezione Alto Adige sono state più forti di ogni
ostacolo frapposto e di qualsiasi remata contro. Gli alpini altoatesini sono
stati supportati da quelle istituzioni locali che hanno recepito la grande
opportunità per cominciare a sdoganare atteggiamenti e posizioni non
costruttive. Primo fra tutti, il sindaco di Bolzano Luigi Spagnoli che
entusiasticamente ha dato la massima disponibilità da convinto assertore della
validità dei valori alpini.
Sono venuti in oltre trecentomila a questo appuntamento annuale. La crisi
finanziaria ha inciso sicuramente sui numeri inferiori di questa adunata
rispetto alle ultime edizioni. Magari, qualcuno dei soliti “sempre presenti” non
ha partecipato per le preclusioni precedentemente disquisite. Siamo convinti che
quest’ultimi hanno avuto poi notizia da chi c’è stato, di una buona accoglienza
anche da parte dei cittadini di madre lingua tedesca. Questo perché hanno capito
che gli alpini dell’Ana sono giunti a Bolzano non certo per scatenare
nazionalismi esasperati ma per portare quel modo spontaneo ed allegro di
approcciare i rapporti umani e rinnovare il comune amore per la montagna.
I tricolori esposti alle finestre delle case e dei palazzi erano tanti quanto
altre volte e le persone sorridenti affacciate hanno dimostrato il gradimento
dei bolzanini. Più di qualcuno ha ringraziato le penne nere per aver dato
l’euforia frizzante che talvolta manca nell’ordinata città di Bolzano.
Il capoluogo altoatesino si è mostrato ai convenuti nella sua caratteristica
complessità, con il grazioso centro storico di origine medioevale tipicamente
mitteleuropeo, le imponenti piazze e rotonde, delimitate dagli edifici costruiti
nel ventennio fascista e tanto verde nei parchi e nei giardini.
Bolzano è una città alpina per eccellenza. Divisione Punteria, Brigata
Tridentina, Comando 4° Corpo d’Armata, Costalovara, stanno a significare il
senso di essere ritornati qui, dopo la prima volta del 1949.
Le sfilate e le cerimonie hanno visto la partecipazione di un folto pubblico.
Piuttosto, è dispiaciuto constatare che non tutte le amministrazioni comunali
limitrofe alla città hanno mostrato l’interesse adeguato all’evento. Lo abbiamo
notato con la scarsa presenza dei gonfaloni alla cerimonia dell’arrivo della
bandiera di guerra del 6° Rgt. Alpini e alla stessa sfilata di domenica.
Crediamo che sia stata persa un’occasione.
Come ogni anno, sono imperversati i cosiddetti “trabiccoli” per le vie attorno
al centro. Come ogni anno alcuni erano gradevoli molti altri erano beceri. Se su
quest’ultimi, vediamo salire ragazzetti di improbabile passato alpino, assieme a
qualche compiacente fanciulla, possiamo dire che il fatto ci sfiora ma non ci
appartiene. Se invece, come a Bolzano, vediamo salire attempati signori magari
con il cappello fregiato da ufficiale, allora non ci sono più parole.
La filata di domenica 13 maggio è durata oltre 11 ore con circa 75.000 alpini in
passerella. Con almeno 800 presenti, la sezione di Conegliano ha fatto una buona
figura. Fiori all’occhiello la fanfara alpina ed il coro Bedeschi di Gaiarine.
C’è stato solo un piccolo equivoco, nell’ambito dello schieramento, a cui il
Presidente Giuseppe Benedetti ha posto subito rimedio dando chiare istruzioni,
anche perché la sfilata è una delle cose più serie dell’adunata e serio dev'essere
il comportamento.
All’ammaina bandiera toccante è stata la cerimonia del passaggio della stecca da
parte della sezione Alto Adige alla sezione Piacenza che organizzerà l’adunata
del 2013. In quel momento l’emozione intensa di un’adunata davvero diversa dal
solito si è sfogata in qualche lacrima e nella soddisfatta sensazione di essere
riusciti in ciò che sembrava veramente difficile. Il bel tempo ha aiutato
sicuramente il buon esito delle manifestazioni. La pioggia tanto temuta è giunta
solo nel tardo pomeriggio di sabato. In serata il tempo si è ristabilito e tutto
è finito in gloria come “l’invasione pacifica” degli alpini a Bolzano. E chi ha
voluto ha capito che l’Ana è superiore ai preconcetti ed è più avanti di quei
comportamenti asfittici privi di qualsiasi punto d’arrivo. Per finire abbiamo
alcune “cartoline” simbolicamente da inviare per ricordare questo evento.
N° 1 al gruppo Laghetti, sez. Ana Alto Adige: Grazie infinitamente per aver ospitato generosamente il gruppo S. Lucia ed il gruppo Collalbrigo.
N° 2 alle ferrovie Alto Atesine: Perfettamente in orario venerdì 11, quasi perfettamente in orario sabato 12, in leggero ritardo domenica 13 (solo gli alpini potevano sfatare la rigorosa precisione alto atesina).
N° 3 all’Osteria la Vecchia di Lino Chies: Complimenti, ma sei debitore di un’ombra di PROVER.
N° 4 al Presidente Giuseppe Benedetti: Prima adunata da presidente, prima fotografia in prima pagina dell’”Alto Adige”, sei debitore minimo di una soppressa di “Villa Porcelli”.
N° 5 (cartolina seria) a Nino Geronazzo, Consigliere nazionale Ana, supervisore dell’adunata nazionale di Bolzano: Un grande e oneroso compito, consegnato a chi con la sua capacità e la sua alpinità non poteva deludere e che con le sue lacrime al nostro passaggio ci ha commosso e ci ha reso ulteriormente orgogliosi di essergli amico.
Renzo Sossai