Le Truppe Alpine hanno concluso sulle Alpi piemontesi l’esercitazione “Volpe Bianca”

2022

Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito: “Grande realismo, estrema difficoltà e procedure comuni per operare insieme ad eserciti alleati”.
Si è conclusa a metà marzo dopo due settimane di intense attività l'esercitazione annuale delle Truppe Alpine dell'Esercito denominata Volpe Bianca-CaSTA2022, svoltasi sulle Alpi piemontesi, dopo la parentesi di sospensione dovuta alla pandemia.
Il Generale di Corpo d'Armata Pietro Serino, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, ha presenziato alle giornate centrali dell'esercitazione, assistendo agli atti tattici che hanno coinvolto circa mille alpini insieme a militari appartenenti ad unità francesi e statunitensi.
L'edizione 2022 dell'appuntamento di verifica delle capacità delle Truppe Alpine è stata orientata principalmente al mountain warfare, comprendendo quattro diverse fasi: Steel Blizzard, con attività di movimento e combattimento in montagna, Winter Rescue – ovvero simulazioni di interventi di soccorso in quota – e, nel solco della tradizione dei Campionati sciistici delle Truppe Alpine, le competizioni Ice Challenge e Ice Patrol, rispettivamente gare individuali di biathlon militare e di pattuglia.
Il Capo di SME, nel ricordare il legame indissolubile tra le Truppe Alpine e la montagna, con le proprie comunità, rivolgendosi a tutto il personale presente, ha espresso apprezzamento per le capacità e l'ardore che ha osservato in ogni fase dell'esercitazione Volpe Bianca: "L'elevato livello addestrativo, raggiunto in condizioni di grande realismo, in estreme difficoltà climatico/ambientali e fissate nelle procedure comuni con le componenti degli eserciti alleati, confermano che le Truppe Alpine sono un riferimento per lo sviluppo e l'implementazione delle tecniche e delle opportunità afferenti al mountain warfare".
Nel discorso di chiusura della Volpe Bianca il Comandante delle Truppe Alpine, Generale di Corpo d'Armata Ignazio Gamba, ha evidenziato come la montagna sia "quel caratteristico ambiente impervio, compartimentato, e non favorevole al movimento e alle comunicazioni, dove temperature rigide, quote decisamente importanti sul livello del mare, impongono una familiarizzazione ed una preparazione fisica e mentale molto specifiche. In 150 anni di vita del Corpo degli Alpini, noi soldati di montagna abbiamo affinato e fatto sempre più nostre le caratteristiche di articità e verticalità, che ormai fanno parte del nostro DNA: la capacità di vivere, muovere e combattere in climi rigidi e in ambienti dove lo sviluppo verticale del movimento tempra e garantisce la consapevolezza di saper operare in tutti gli ambienti non permissivi".
Il Generale Gamba ha poi sottolineato l'impegno di tutti i partecipanti: i reparti delle Brigate Julia Taurinense, il Centro Addestramento Alpino, la 27ma Brigata da montagna francese e della 173^ Brigata aviotrasportata dell'Esercito statunitense, i reparti specialistici dell'Esercito Italiano, fra i quali il 4° reggimento Altair e il 1° Antares dell'Aviazione dell'Esercito, nuclei della Brigata Informazioni Tattiche, il 17° artiglieria controaerei Sforzesca, il 6° Stormo dell'Aeronautica Militare e i partner civili.

Simone Algeo