Scuola tiri in montagna per la Brigata Alpina Taurinense |
2022![]() |
I reparti della Brigata Alpina Taurinense si sono addestrati al tiro con i
mortai a quota 2400 m.
Testato il processo di pianificazione e condotta e verificate le capacità di
movimento e combattimento in ambiente montano.
Si è conclusa l’esercitazione “Maurin 22”, svolta a quota 2400 m dai reparti
della Brigata Alpina Taurinense dell’Esercito, che si sono addestrati al tiro
con mortai pesanti da 120 mm, con gli obici da 105/14 e - nel quadro del
training dei plotoni di fanteria alpina – anche con i mortai da 60mm. Scopo
dell’esercitazione è stato quello di consolidare e incrementare le capacità di
condurre attività tattiche a fuoco e in bianco in diversi contesti operativi, in
fase diurna e notturna, in ambiente montano e in uno scenario con minaccia
ibrida.
Organizzata dal 3° reggimento alpini di Pinerolo, la “Maurin 22” ha visto la
partecipazione anche del 2° alpini di Cuneo e del 1° artiglieria terrestre (da
montagna) di stanza a Fossano che, a rotazione, si sono schierati nell’arco di
tre settimane presso il poligono del Col Maurin e hanno ricevuto la visita del
Comandante delle Truppe Alpine dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Ignazio
Gamba, accompagnato dal Generale Nicola Piasente, comandante della Taurinense.
Insieme al 3° Alpini, si sono addestrati anche i Marescialli allievi del Centro
Addestramento Alpino di Aosta, alle cui attività ha assistito il Generale
Marcello Orsi, loro comandante.
Numerosi gli obiettivi conseguiti dall’esercitazione: testare il processo di
pianificazione e condotta, standardizzare le procedure operative per la gestione
del fuoco di supporto, verificare le capacità di movimento e combattimento in
ambiente montano delle minori unità e, infine, rafforzare i legami con il
territorio. Per questo motivo, la Fanfara della Taurinense si è esibita a
Dronero nel periodo dell’esercitazione, facendo registrare una notevole
partecipazione di pubblico, mentre nel Comune di Acceglio la Taurinense ha
allestito uno spazio dedicato alla montagna, gestendo – con i propri istruttori
– una parete naturale di arrampicata per coinvolgere i più giovani.
Il 32° genio, inoltre, ha operato nel contesto dell’esercitazione con lavori di
supporto alla mobilità dei reparti esercitati, provvedendo anche alla
manutenzione della strada che conduce al poligono, fruita normalmente anche
dalle comunità locali.