Regional Command West in Kosovo conclude la "Eagle Nine" |
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Le unità italiane di KFOR, integrate da plotoni macedoni, albanesi e moldavi
per la “Eagle Nine”. Si è conclusa, a fine maggio, la Eagle Nine, condotta dal
Regional Command - West (RC-W), su base 9° Reggimento Alpini, con lo scopo di
incrementare la presenza di KFOR, lungo l’Administrative Boundary Line (ABL) e
nelle aree più remote del Kosovo.
L’attività ha visto l’impiego di personale militare e mezzi, nelle aree più
remote e di difficile accesso del Kosovo occidentale, caratterizzate da un
ambiente montuoso e non permissivo. In tale contesto gli Alpini, grazie alle
intrinseche capacità delle truppe da montagna, hanno monitorato il territorio e
prevenuto il traffico illecito attraverso le zone di confine.
Le unità italiane di KFOR, integrate da plotoni macedoni, albanesi e moldavi,
hanno realizzato posti di osservazione, supportati da pattuglie motorizzate
diurne e notturne nei territori delle municipalità di Istok, Strpce, Orahovac,
Elez Han, Kacanik e Dragash.
Durante la condotta, a seguito della simulazione di un’esplosione, è stato
impiegato un assetto cinofilo di KFOR, specializzato nella ricerca di ordigni
esplosivi che ha aperto un corridoio sicuro per il transito delle truppe e il
soccorso del personale.
La “Eagle Nine”, come evidenziato dal Colonello Mario Bozzi, Comandante del
Regional Command West, ha rappresentato un’occasione fondamentale per
l’incremento del livello di preparazione degli assetti multinazionali di RC–W,
creando le condizioni per l’ottimizzazione delle procedure adottate dalle unità
impiegate.
Simone Algeo