GRUPPO CONEGLIANO CITTA' |
Dicembre 1989 |
Val Visdende soprannominata: Tempio di Dio. Consegna targa al titolare del ristorante alpino Da Pozzo Sandrin |
In una giornata dal cielo tristemente greve, che col passar delle ore ci ha “gratificati” di un’incessante
pioggerella, costringendoci a cambiare parzialmente il programma, senza con questo turbare il nostro proverbiale spirito
di adattamento e la nostra disponibilità d’animo alla giocondità, abbiamo portato a termine con soddisfazione generale
l’annuale gita sociale, confortati anche dalla presenza del complesso bandistico di Conegliano.
Partiti di buon’ora, dopo una breve sosta a Domegge per ristorarci un po’, siamo giunti a Santo Stefano di Cadore, dove
ci siamo recati immediatamente al Cimitero di guerra 1915/18 per rendere omaggio ai Caduti, deponendo una corona di
alloro ai piedi del grande cippo sovrastato da un’aquila di bronzo, mentre la Banda di Conegliano eseguiva il “PIAVE” e
successivamente il maestro Zanese suonava le note del “Silenzio”.
Del cimitero di guerra il ten. col. Italo De Candido, nel suo libro “Gli anelli del Comelico” scrive: “Dalla caserma dei
Vigili del Fuoco un vialetto pianeggiante porta in breve al Cimitero di Guerra. Confinante con quello civile, ha due
lati, prospicienti il vialetto, in cancellata, affinché sia visibile da lungi; è ben curato e tutte le tombe uguali di
pietra, sono ricoperte da tappeti sempreverdi che rendono morbido il severo, ma anche sereno allineamento; sembra un
giardino con al centro una stele, una cappella sul fianco e sui due lati a muro epiche scritte: così mesto, lambito dal
Fiume Sacro alla Patria e circondato dai vicini monti rievoca il grande sacrificio dei Caduti per dare all’Italia i suoi
giusti confini. Eretto nel 1923, per volontà di Alberto Lobetti-Bodoni di Torino, padre del sottotenente Adriano (a cui
è dedicato) caduto sul Rothech (alta Val di Sesto) il 4 agosto 1915, in un’azione condotta dal 92 °Fanteria. Vi sono
sepolti 831 Italiani e 109 Austriaci, le cui salme sono state pietosamente raccolte sui monti del Comelico dalle pietose
mani del comelicese don Angelo Arnoldo, cappellano militare del 7 °Reggimento Alpini. Una targa in bronzo, ricorda al
sua opera. Ogni anno, a cura del Comune, si svolgono due cerimonie commemorative, la prima il 4 agosto e la seconda il 4
novembre”. Conclusa la breve cerimonia siamo ripartiti per raggiungere la Vai Visdende, incantevole vallata, suggestiva
oasi di pace e serenità, circondata da stupendi monti - propriamente nominata “Tempio di Dio”
— dove, nella graziosa chiesetta, abbiamo potuto assistere alla S. Messa, e quindi — arrangiandoci in qualche modo
all’allestimento di un riparo dall’insistente pioggia — consumare un buon rancio. Nel pomeriggio — dopo un salutare
“digestivo corale” e la consegna di una targa dorata con inciso il Castello di Conegliano al titolare della locanda
alpina Da Pozzo Sandrin — siamo ritornati a Santo Stefano, dove la Banda cittadina di Conegliano ci ha offerto un
simpatico concerto, riscuotendo meritati applausi.