GRUPPO CONEGLIANO CITTA'


Dicembre 1994

GEMELLAGGIO CON GLI ALPINI DI SPINEA
E PORCHETTA IN CALLE


Da sx: il capogruppo Antonino Cais, Luciano Milanese capo-
gruppo di SPINEA e l'ex capogruppo di Conegliano-Città
Raimondo Piaia


L'enologo Pietro De Zan, detto il "palato" fa bella mostra di
una bottiglia di buon vino

Leggevo tempo addietro un articolo di Antonio Festa sul significato di essere gemelli. Il redattore diceva che essere gemelli è più che fratelli, e non solo perchè si nasce da un medesimo parto, ma perchè ci sono maggiori affinità genetiche. A volte, però l’esperienza e gli episodi di vita in comune sanciscono vincoli sentimentali che sono superiori a quelli naturali, anche perchè l’unità degli ideali, il sacrificio eroico e disinteressato per il proprio compagno accomuna persone fino allora sconosciute più fortemente di qualsiasi vincolo di parentela.
E così che domenica 16 ottobre questo vincolo gemellare ha accomunato il direttivo del locale Gruppo con quello di Spinea che li aveva ospitati lo scorso anno. Giunti di buon ora, dopo una visita alla città, i due gruppi alpini si sono trovati nell’amena chiesetta della Madonna della Neve per assistere alla Santa Messa officiata dal cappellano militare magg. don Ezio Busato. Nell’introdurla, Raimondo Piaia spiegava ai convenuti che non a caso era stata scelta questa giornata. Infatti in quel giorno il gruppo ricordava il secondo anno di apertura della chiesa, non solo al culto ma anche al turisti di passaggio, in quanto alcuni amici alpini si turnano durante la settimana per tenere aperta la chiesa in maniera che sia custodita, ma anche per tenere pulita la calle di accesso; l’interessante è che queste bellezze naturali, che possiedono, possano essere conservate, e gli alpini lo fanno veramente di tutto cuore.
Al termine, sempre Piaia, ringrazia l’officiante per aver accettato il loro invito e permesso così di passare serenamente, davanti alla Madonna della Neve, questo momento di riflessione. Ringrazia, anche a nome dei convenuti, la Madonna perchè il Padre Eterno ci ha regalato questa bellissima giornata e nel ricordo dei nostri amici alpini caduti e di quanti altri ci hanno lasciato, da lettura della Preghiera dell‘Alpino.
La cerimonia del gemellaggio, se cosi può dire, è avvenuta presso la sede sezionale, gentilmente concessaci, dove è stato consumato un lauto pranzetto e dove i due capogruppo si sono scambiati gli immancabili doni. Antonio Cais, nostro capogruppo, ha ringraziato vivamente gli alpini di Spinea per aver ricambiato la visita fatta dal suo gruppo e ringrazia quello di Spinea, Luciano Milanese ed ex coneglianese, offrendogli un gres della Sezione a ricordo della sua visita, non senza però ringraziare il magg. don Ezio per aver accettato di celebrare la S. Messa nella chiesetta che è costata un notevole sacrificio attraverso l’iniziativa del socio e consigliere Armellin ed il volontariato un po' di tutti.
Luciano Milanese, capogruppo di Spinea, ringrazia per l’invito fattogli, non tanto per ricambiare il loro invito ma esprime il desiderio che questo non sia solo un incontro che abbia a finire così, e il ritrovarsi può dare continuazione alla nostra associazione. Auspica che tra le decine di gruppi della nostra sezione ci sia uno scambio reciproco di visite con il suo gruppo e loro ne sarebbero lieti. Esprime rammarico per la mancanza di partecipazione alla vita alpina dei molti giovani e, facendo riferimento alla sua città, riferisce che su ben 32 giovani che hanno militato nelle truppe alpine solo due si sono iscritti all’ANA.
A ricordo di questo incontro consegna a Cais una bellissima riproduzione della Madonna del Don, opera semplice del socio alpino Pizzato (mi scuso se il nome è errato) che ha voluto essere presente fra noi seppure da poco dimesso dall’ospedale.
E seguita la presentazione, da parte del cappellano don Ezio, del suo libro: “la Chiesa, lo Stato, i Militari”. A chiusura del pomeriggio tutti in “calle” dove ai piedi della gradinata d’accesso alla chiesetta sono stati offerti ai turisti di passaggio ed alla cittadinanza qualcosa come 400 panini con porchetta annaffiati da un generoso prosecco.
Steno