GRUPPO CITTA'


Ottobre 2006

Una storia di umanità, cercando materiale per il Museo degli Alpini


Il Vicepresidente sezionale Nino Geronazzo
prende la parola durante la cerimonia

Quest’anno la celebrazione del 25 Aprile, in Conegliano, è stata caratterizzata da un momento particolarmente toccante: il Sindaco, Floriano Zambon, ha consegnato alla signora Teresa Sarno figlia del caporale Emilio Sarno, sfuggito alla deportazione in Germania, la piastrina di riconoscimento, conservata per oltre sessant’ anni dalla signora Giovanna Canavese che, nel 1943 aveva accolto nella propria casa di Via XX Settembre il militare in fuga. Emilio Sarno, allora ventenne, catturato dai tedeschi mentre tentava di fare rientro in patria dalla Slovenia, riuscì a saltare dal treno in corsa in prossimità della stazione di Conegliano, trovando rifugio presso l’abitazione del signor Agostino Canavese, padre della signora Giovanna. Dopo avere consumato un pasto ed indossato abiti civili, il militare ripartì per rientrare al paese d’origine, Celle di Bulgheria, nel Salernitano, ove fece ritorno solamente dopo due anni, il 29 aprile 1945.
Poiché in quei tempi essere catturati con un segno attestante l’appartenenza all’esercito italiano avrebbe significato essere fucilati sul posto, Emilio lasciò presso la casa dei Canavese la propria piastrina di riconoscimento che, la Signora Giovanna ha provveduto a conservare. “A guerra ancora in corso, la nascosi per paura che venisse scoperta - racconta la signora Giovanna, oggi ottantaquattrenne - poi, nel gennaio scorso, mio nipote, Alpino del Gruppo Città, mi chiese se avessi qualcosa da donare per il museo degli Alpini e, così, mi tornò in mente che, assieme alla corrispondenza che avevo intrattenuto con i familiari dei deportati che passavano per Conegliano, e che ho conservato per sessantatre anni, c’era anche questa piastrina”. Dopo il ritrovamento, è stato il nipote della signora a consegnare il reperto al Comune, che si è messo in contatto con quello di Celle.
Poiché il sig. Emilio era mancato nel 1993, a ricevere il prezioso ricordo è stata la figlia Teresa che, non potendo trattenere le lacrime, ha ricevuto dalle mani del Sindaco la piastrina appartenuta all’amato e compianto padre.