GRUPPO CITTA'


Maggio 2009

Domenica 2 Novembre 2008

Rinasce il Monumento ai Caduti di Costa di Conegliano

Intervento del Capogruppo Masutti Pietro.
Saluto alle Autorità Civili, Militari e Religiose, un ringraziamento particolare all’Amministrazione Comunale che ha dimostrato grande sensibilità nell’appoggiare e contribuire al rifacimento di questo Sacro Monumento.
Un apprezzamento all’impresa per il lavoro svolto (Lareco) e alla dottoressa Falsarella Cristina responsabile dell’ufficio Diocesano dell’Arte Sacra per il contributo dato. Saluto il nostro Presidente sig. Bozzoli Battista, le Associazioni d’Arma presenti, i consiglieri Sezionali, i capigruppo, i cittadini di Costa e Conegliano e gli Alpini qui convenuti.
…Qualche mese fa Silvano Armellin ha avuto la geniale idea di restaurare questo storico monumento, voluto dai cittadini di Costa a ricordo perenne dei loro Caduti, e con gli amici del gruppo Maset ci siamo guardati negli occhi e in un baleno abbiamo deciso di rendere esecutiva l’idea di Silvano sposata anche dall’Amministrazione Comunale.
Oggi a conclusione del ciclo di commemorazione del 90° anniversario della fine della Grande Guerra con soddisfazione e con un po’ di orgoglio lo restituiamo ai cittadini di Costa e alla Città di Conegliano.
Guardandoci intorno possiamo riconoscere molti segni del passato, a sinistra il Piave, il Grappa, di fronte il Bosco delle Penne Mozze, il Falzarego, la Marmolada, a destra il Carso, Caporetto, luoghi che questo anno abbiamo percorso in silenzio, con commozione e ci siamo fermati per riflettere, per pensare al sacrificio, alle paure e alle speranze che sicuramente hanno accompagnato quei ragazzi.
Per comodità è facile dimenticare, rimuovere o ricordare solo ciò che riteniamo più comodo, ma non possiamo permetterci di non ricordare e dimenticare chi si è sacrificato in quello orrendo conflitto trasmettendoci una lezione di amore per la patria e di speranza per il futuro.
Credo che questo Monumento oltre al rifacimento esterno, oggi dobbiamo riempirlo e circondarlo di riconoscenza, di amore e di rispetto per essere degni delle glorie dei nostri padri.
Spero che le insegnanti di Villafranca riflettano e senza paura di turbare la sensibilità di qualche immigrato insegnino ai loro scolari a cantare, come le nostre insegnanti hanno fatto con noi, “Fratelli d’Italia” e il “Piave”; sono convinto che nessuno si turberà e qualcuno da lassù sentendoci cantare si gonfierà gli occhi di lacrime di orgoglio.
E ricordando i Caduti di tute le Guerre vi saluto e vi ringrazio tutti.
W gli Alpini  W l’Italia