GRUPPO CITTA'


Giugno 2019

Muore Piero Masutti, capogruppo in carica

La scomparsa di Pietro (Piero) Masutti lascia un vuoto non solo nel suo Gruppo, il Città, ma nella Sezione tutta e a Conegliano dove ha lasciato traccia del suo lavoro e della sua opera di volontario

Quando muore un Alpino si usa dire, almeno fra noi, che è andato avanti, oppure che è nel Paradiso di Cantore. E'  un modo poetico magari per esorcizzare l'evento che spesso gli alpini fanno. Sul Paradiso di Cantore ci sono molti dubbi anche perché immagino si possa trovare solo un cappello da generale forato da una palla la cui provenienza si vuole accreditare come nemica. Sull'andare avanti è certo, non ci sono dubbi, ma sullo scomparire ai viventi sono solo le spoglie e quelle di un alpino non sono diverse da quelle di chicchessia. E' il ricordo di ciò che si è stati, di quello che si è fatto per gli altri, di quanto ci si è spesi per la comunità che rimane.

Piero Masutti, 68 anni da  compiere, capogruppo in carica del "Città" è sì andato avanti, ma il suo spirito è ancora qui e durerà fino a quando il ricordo si spegnerà assieme ai tanti che lo hanno sconosciuto ed apprezzato per sue doti umane e di altruismo.

Piero è stato Capogruppo dal 2004. Innumerevoli le sue partecipazioni alla vita sociale di Conegliano.

Dopo anni di dedizione al Gruppo e alla Sezione della quale è stato Vice Presidente, malgrado negli ultimi anni la malattia lo avesse debilitato, non si è mai tirato indietro e i suoi consigli sono stati proficui per tutti i collaboratori. L'ironia sul male che lo stava consumando era una costante ogni volta che lo si incontrava.

Piero è mancato il 16 gennaio scorso e il funerale è stato celebrato sabato 19. L'ultimo saluto non poteva essergli dato che nel Duomo cittadino, in quella Parrocchia che lo aveva visto collaboratore assiduo per anni.

A ricordarlo con commozione don Bruno che lo ha ben descritto, quasi fosse un fratello, certamente un fratello nella dedizione e nell'aiuto agli altri.

La chiesa era gremita di persone di ogni estrazione,  numerosissimi gli alpini anche giovani che lo avevano conosciuto, specialmente quelli Gruppo Città.  Il vice capogruppo teso ed emozionato ha letto la preghiera dell'alpino nel silenzio dei convenuti.

All'uscita del feretro il Coro Castel ha intonato il Signore delle cime e in quel momento mi sono allontanato perché mai avrei voluto sentire un applauso che per una persona sobria come Piero sarebbe  un stato un affronto. Mi è stato riferito che non c'è stato applauso. La serietà degli alpini in quei momenti non prevede riti copiati dal la moda e dalla televisione. Il funerale di un alpino è un momento di vita e di dolore collettivo e come tale va vissuto.


Piero Masutti con il Presidente Gino Dorigo

Gigi Bravin