GRUPPO CODOGNE' |
Aprile 1998 |
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Si č svolta lo scorso autunno la cerimonia di gemellaggio tra il Gruppo di
Codognč e quelle di Caselle Torinese. L'idea di gemellare i due gruppi nacque
in occasione dell'adunata nazionale di Milano nel 1992 ed ha potuto
concretizzarsi il 26 ottobre 1997 in occasione anche dell'inaugurazione della
nuova sede degli alpini codognesi. Una sede che sembrava un sogno
irraggiungibile e che invece il Gruppo, sotto la guida di Giovanni Cisera, si č
riuscito a portare a compimento nel giro di tre anni dopo aver ricevuto, in
comodato per 33 anni, il terreno dall'amministrazione comunale.
L'edificio č stato costruito partendo dalla struttura di un prefabbricato che
il comune aveva dato a Villa Santina in occasione del sisma che nel '76 aveva
sconvolto il Friuli. Attorno a questo prefabbricato ha poi preso forma, grazie
al lavoro di alpini e simpatizzanti, la nuova sede delle Penne Nere.
Un elogio particolare merita il Consiglio Direttivo degli alpini di Codognč che
ha saputo infondere il giusto entusiasmo coinvolgendo nel lavoro soci ed amici.
Anche per questo venerdģ 24 ottobre il Gruppo ha voluto offrire una cena a
tutti i soci ed ai collaboratori esterni al gruppo che in qualsiasi modo hanno
contribuito alla realizzazione della sede. E' seguita la proiezione di
diapositive intitolata "7 anni di vita alpina a Codognč". Un
ringraziamento č andato alle giovani del "Centro estivo di Codognč"
che si sono rese disponibili per l'addobbo del salone.
L'inaugurazione della sede ed il gemellaggio hanno invece avuto un preludio
sabato 25 ottobre nella Chiesa nuova di Codognč, gentilmente concessa dal
parroco don Marco Pizzol, con una rassegna di cori a cui hanno preso parte il
"Coro Alpinisanfior" diretto dal m° Mario Gava e il "Coro Alpino
Medunese" diretto dal m° Ezio Zoia, presenti anche gli alpini di Caselli
giunti a bordo di pullman, camper e roulotte.
Una particolare commozione si č registrata quando i due cori, insieme, hanno
intonato "Signore delle Cime", un brano che ha voluto ricordare anche
la madrina degli alpini di Codognč, Luigia Furlan, scomparsa l'anno precedente
la cerimonia, ma simbolicamente presente in un mazzo di fiori posto in un banco
vuoto in prima fila.
Grande festa il giorno dopo con l'attuazione di un nutrito programma studiato
per celebrare degnamente la manifestazione, anche se in forma contenuta e sobria
come č nello stile degli alpini locali.
Codognč, pavesato come non mai da centinaia di tricolori esposti in tutte le
vie, assumeva l'aspetto di un paese partecipe e stretto intorno alle Penne Nere.
Sin dalle prime ore del mattino il piazzale antistante la latteria sociale
brulicava di alpini vocianti: vecchi compagni d'armi e giovani "bocia"
fraternizzavano fra loro, uniti dallo stesso spirito di corpo e nel riconoscersi
negli stessi valori ed ideali.
Preceduto dalla fanfara alpina il corteo si č mosso per portarsi al Monumento
dove il cerimoniale ha avuto il primo epilogo con l'alzabandiera e la
deposizione delle corone ai Caduti; č seguita la S. Messa.
Durante l'omelia don Marco Pizzol, dopo aver ricordato la madrina Luigia Furlan
e il commilitone Franco Boscariol, ha rivolto parole di elogio agli alpini per
le loro molteplici iniziative e per la loro costante disponibilitą ad operare
nel campo sociale ed umanitario: "Vi ammiro per lo spirito di
solidarietą che prende posto in voi - ha detto don Marco - in un mondo
disgregato, in un mondo in cui tutti pensano per sé, pensano ad arricchirsi, a
correre, ad essere pił avanti degli altri. In questo mondo fermarsi e camminare
insieme, sentirsi solidali e prendere per mano anche quelli che non sono capaci
di correre, camminare, portarli avanti, io credo sia la virtł pił bella e pił
cara che č in voi.
Ma questa solidarietą non nasce da chissą quale spirito e da quale moralitą,
nasce dalle radici profonde che voi avete , da cui siete venuti e da cui
germogliate; la fede, la giustizia nei valori sociali.
E tra questi valori c'č appunto il valore della solidarietą da cui nasce
l'amore, l'abnegazione, la rinuncia, tante volte, ai propri interessi per
dedicarsi agli altri".
Terminata la Messa, il corteo si č diretto agli impianti sportivi dove č
ubicata la nuova sede e dove, dopo la benedizione, da parte dell'assistente
spirituale della Sezione, don Domenico Perin, del cippo dedicato agli alpini
caduti e della targa a ricorda della Madrina, sono intervenuti, per un messaggio
di saluto, il Capogruppo Cisera, il Capogruppo di Caselle Torinese, Michele
Aimone, il Sindaco di Codognč, Lorenzon, e il Presidente sezionale Paolo Gai.
Cisera ha voluto brevemente ricordare la nascita del gruppo avvenuta nel 1990, e
l'inizio dei lavori per la sede nel 1994. Un pensiero di gratitudine ha voluto
rivolgere allo scomparso Sindaco Mario Gardenal che fin dall'inizio aveva
affiancato gli alpini nella loro iniziativa. "Se l'unione fa la forza
- ha detto Cisera - qui l'unione ha fatto la sede, sede che mi auguro possa
essere luogo di ritrovo e di amicizia, dove un canto, una chiacchierata e,
perché no, una buona ombretta in compagnia possano aiutare quanti altri vivono
con simpatia il vero spirito alpino".
Cisera ha quindi ricordato gli amici del Gruppo di Caselle, mai pił persi di
vista dopo l'adunata nazionale di Milano e con i quali le Penne Nere di Codognč
hanno poi sempre marciato assieme nella vita alpina, fino all'adunata di Reggio
Emilia: un legame di amicizia forte e spontaneo suggellato dal gemellaggio.
Michele Aimone, capogruppo di Caselle, ha ricambiato i saluti invitando nel
proprio paese per il 1998, anno in cui il gruppo festeggia il 75° di
fondazione, gli alpini di Codognč.
E' seguito l'intervento del Sindaco di Codognč, Gianfranco Lorenzon: "I
complimenti pił sinceri al Gruppo Alpini di Codognč per quanto ha saputo
realizzare. Questa sede puņ definirsi un fiore all'occhiello, frutto di impegno
singolo e di gruppo. Per una qualsiasi associazione, l'avere una propria sede,
un punto di incontro, e di aggregazione gią di per sé č un motivo
fondamentale di coesione, di stimolo, di crescita, di comunione di intenti; ma
quando per di pił questa "casa" č fatta con le proprie mani , con il
proprio impegno e i propri sacrifici, allora tutto ciņ assume una significato
ancora pił forte, indelebile nel tempo e nella memoria. Posso dire, come
avrebbe senz'altro detto il compianto ed indimenticato sindaco Mario Gardenal,
che gli alpini non devono ringraziare l'amministrazione comunale, tanto era ed
č dovuto l'atto della cessione del terreno verso chi, come gli Alpini, coi
fatti fa tanto per tutti. E' l'amministrazione comunale, piuttosto che non puņ
e non deve mancare un'occasione come questa per ringraziare il Gruppo Alpini per
la disponibilitą, per l'impegno, per l'essere sempre e comunque presenti. Lo
spirito alpino non lo scopro certo io - ha concluso Lorenzon - ma
l'impegno e la disponibilitą degli alpini codognesi, questo sģ che č compito
mio e di tutti i codognesi sottolineare ed apprezzare".
L'ultimo intervento č stato del Presidente sezionale Paolo Gai, che ha portato
il saluto dei 5500 Alpini che rappresenta e ha ricordato il costante impegno
degli Alpini su tutti i fronti. Gai, ricordando il terremoto nelle Marche dove
era presente una unitą della Sezione e ricordando il pulmino per la protezione
civile donato da un alpino di Solighetto, Egidio Viezzer, ha quindi concluso: "Grazie
a tutti voi, sempre pronti ad aiutare chi ha bisogno. Continuate sempre cosģ ed
io sarņ orgoglioso di essere alla vostra testa".
Il sindaco Lorenzon ha quindi donato al capogruppo un piatto d'argento con
questa incisione: "AL GRUPPO ALPINI DI CODOGNE' PER IL COSTANTE IMPEGNO
SOCIALE E DI VOLONTARIATO NELLA NOSTRA COMUNITA'. L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE
RICONOSCENTE".
E' seguito il pranzo, a cui hanno partecipato ben 540 persone ed uno scambio di
doni e riconoscimenti tra i presenti. Significativi i doni degli Alpini di
Agnesine (una splendida e gigantesca aquila in bagno d'argento) e della Madrina
di Caselle, Marisa Chiabotto (un meraviglioso quadro).
L'inaugurazione ed il gemellaggio hanno rappresentato un momento significativo
per la storia degli alpini di Codognč con una "tre giorni" ben
organizzata alla quale hanno contribuito cosi, amici, mogli e fidanzate, come
nella migliore tradizione alpina ed in pieno spirito di collaborazione.
Steno Bellotto
L'alzabandiera
la deposizione delle corone di alloro
Le autoritą di fronte al Monumento: Aimone Capogruppo di Caselle, il sindaco Lorenzon, il ten.col. Biasiol, il
capogruppo Cisera, il presidente Paolo Gai
I vessilli della sezione di Torino e Conegliano, della Coop A. Scotti di Caselle e i due gagliardetti gemellati
Le autoritą all'interno della sede
OSPITI E AUTORITA' PRESENTI A CODOGNE'(S.B.) In molti hanno presenziato alle manifestazioni che si sono svolte a Codognč per inaugurare la sede degli Alpini e per suggellare il gemellaggio del locale Gruppo con il Gruppo di Caselle Torinese. Ricordiamo qualche nome: il Sindaco di Codognč, Gianfranco Lorenzon; l'assessore alla sanitą e ai servizi sociali del comune, dott. Romano Romolo; il Presidente della Sezione ANA di Conegliano, Paolo Gai; il comandante della stazione carabinieri , m.llo Pietro Ferraro; il ten.col. Biasiol comandante la Caserma "Maset" di Codognč; don Marco Pizzol, don Angelo Dal Bņ, Don Domenico Perin, rispettivamente parroci di Codognč, Cimetta e Cimavilla; don Carlo Busiol; una rappresentanza delle elementari "Papa Luciani" con le insegnanti e una rappresentanza del CEOD (centro diurno recupero disabili di Codognč; il magg. Fioravante Buco di Forni di Sopra; il col. Pietro Saldari di Paluzza; il comm. Mattiz e il col. Adriano Cattelan in rappresentanza degli "Amici delle Alpi Carniche" e "Museo Storico zona carnica della Grande Guerra" (il colonnello ha avuto il piacere di incontrare alcuni suoi allievi di naja tra i quali il delegato sezionale Giuseppe De Nadai e Massimo Zuccoletto); una rappresentanza dei Reduci di Russia guidata dal serg. Teofilo Bonanni, Antonio Da Re e Antonio Covre di San Fior (quest'ultimo attendente di Bedeschi); molti i gagliardetti dei gruppi alpini, oltre a quelli della Sezione di Conegliano, quelli piemontesi: Caselle Torinese, Coop. "A. Scotti", Noale Canavese, S. Maurizio Canavese, Venaria; quelli bresciani: Agnisne; quelli goriziani: Lucinico; quelli dal Friuli: Caneva, Fontanafredda, Forni di Sopra, Gorgo Latisana, Latisana, Latisanotta, Paluzza "Pal Piccolo", Ronchis, Sarvognano, Timau; quelli bellunesi: Chies d'Alpago, Feltre, Lorenzago; quelli trevigiani: Caerano S. Marco, Crocetta del Montello, Fontanelle, Mogliano, Musano, Preganziol, Salgareda, Vedelago; oltre al Vessillo della Sezione di Torino ed il Gonfalone di Codognč, quelli dei Combattenti, Internati di Codognč, dell'AVIS, dell'Associazione Artiglieri di Codognč, dell'Ass. Aeronautica di Gaiarine e dell'Ass. Bersaglieri di Vazzola; presente anche il nucleo di protezione civile di Mareno di Piave. |