GRUPPO CODOGNE' |
maggio 2004 |
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A settembre 2003 in occasione del 10° anniversario
della costruzione dell’asilo a Rossosch, il nostro socio Francesco Tonon
(per tutti Checo) ha potuto coronare il suo sogno e camminare sulle orme del
padre in terra Russa, visitando quei luoghi che furono teatro della tragica
campagna di Russia nel secondo conflitto mondiale.
Checo è un socio “speciale”, figlio di Luigi Tonon
reduce di Russia, 15° BRT - Gruppo Conegliano - Julia, unico familiare che ha
fatto ritorno dalla Russia, mentre lo zio paterno Paolo, lo zio materno
Giovanni Furlan ed un altro cugino paterno Vito, sono rimasti in terra Russa.
Proprio con queste premesse la mamma di Checo, signora
Luigia Furlan è stata la prima Madrina del Gruppo Codognè e alla sua
prematura scomparsa è succeduta la figlia (e quindi sorella di Checo) signora
Annamaria Tonon, attuale Madrina in carica.
In un contesto familiare così “particolarmente
Alpino” Checo è cresciuto ed ha assimilato il migliore DNA alpino che ora
trasmette a tutti noi, che lo stimiamo per il suo attaccamento al Gruppo, la
sua disponibilità al servizio e anche sopportiamo quando brontola, ma
sicuramente la sua presenza tra noi è sempre gradita.
Conosciamo bene le sue premure verso i “veci”, gli
ex combattenti, ma in modo speciale per i Reduci di Russia, ai quali dedica
un’attenzione religiosamente assidua e costante.
Mons. Domenico Perin nostro amato “cappellano” lo
ha ribattezzato all’alpina “Checo Tonon Brontolon” e noi sappiamo che
questo è il suo modo di comunicare!
Un lungo e paziente lavoro di ricerca gli ha permesso
di rintracciare un commilitone dello zio Paolo, Gustavo MANENTE di Oriago di
Mira (VE) il quale ha testimoniato di aver scaricato personalmente dal treno
lo zio Paolo, già privo di vita.
La casa di Checo è un piccolo museo pieno di cimeli,
documenti, foto, appunti, giornali e notizie che continuamente
raccoglie e conserva a testimonianza di quel pezzo del passato d’Italia.
La sua presenza a funerali, cerimonie, anniversari è
d’obbligo e lo troviamo sempre presente a… Solighetto, Giavera, Pordenone,
Cargnacco, Cison, Mestre… alla Madonna del Don lo abbiamo “promosso”
attendente di Antonio COVRE (che fu attendente di Giulio Bedeschi in Russia) e
ricordiamo... il colonnello Domenico Rossotto, il tenente Mario Candotti, don
Caneva, personaggi e figure esemplari che hanno fatto la storia.
Checo si è sempre dato da fare e continua
instancabile, tra l’altro è stato uno dei promotori della cerimonia di
ringraziamento e saluto al contingente del 3° RGT Conegliano rientrato dalla
missione in Afghanistan il 1° novembre 2003.
Finalmente, a fianco del nostro presidente sezionale
Daminato e con l’appoggio morale di tutto il Gruppo Alpini Codognè, Checo
è partito per il suo “fronte Russo” con il nostro Gagliardetto in tasca
insieme alla cartina geografica “originale” (carta che giustamente
conserva come una reliquia) e dove poi ha avuto la possibilità, consultandola
sul posto, di individuare le località che ben conosceva dai tragici racconti
di chi aveva vissuto in prima persona la tragedia Russa.
Ha trascorso giorni molto intensi, dove si è
immedesimato nei ricordi, facendo sue le memorie dei particolari fatti ed
episodi narrati dai “Veci”. Poi ha confessato, sì, il pianto gli è nato
spontaneo dal cuore gonfio di emozioni e lo ha accompagnato nel
pellegrinaggio, su quelle terre impregnate dal dolore di persone care e di
tanti Italiani che hanno immolato la giovinezza e la vita nel duro dovere
compiuto.
Al suo ritorno “soddisfatto” ha ringraziato il
Gruppo per avergli dato la possibilità e l’onore di rappresentarlo.
Le foto ricordo testimoniano lo stato d’animo con cui
lui ha vissuto questa indimenticabile esperienza ed il Gruppo Alpini Codognè
da queste pagine manifesta a Checo la convinzione che insieme al Gagliardetto
ha portato anche tutti noi a contemplare di più la sofferenza patita dai
nostri soldati in terra di Russia ed ora comprendiamo meglio il significato
del motto “Ricordare i Morti aiutando i Vivi”.
GRAZIE CHECO!!!