GRUPPO CODOGNE' |
Aprile 2005 |
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Oltre 200 persone, alpini, amici, simpatizzanti hanno accolto il nostro
ormai tradizionale invito autunnale della gita “pellegrinaggio” un termine questo, che il nostro (mons.) don Domenico ci
tiene a sottolineare!!
Il programma integrava aspetti religiosi e storici molto importanti e
questa volta fuori dei confini nazionali.
Domenica 14 novembre di buon mattino la numerosa comitiva è partita alla
volta di Gorizia, una breve sosta per la colazione al confine di stato, con la “bora” che ha iniziato a farci compagnia.
Abbiamo poi proseguito lungo l’alta valle dell’Isonzo fino ad imboccare gli ultimi ripidi 3 km che portano ai 682m. del
Monte Santo.
Nel frattempo la bora si era rinforzata e soffiava a più di 100 Km/h.
Puntuali alle 10 tutti presenti al Santuario, dove è iniziata la S.
Messa solenne, celebrata da mons. don Domenico con Padre Stanislao, in forma bilingue, italiano-sloveno, con recita
delle litanie e benedizione finale solenne.
Nell’omelia don Domenico Perin ha espresso tutta la sua gioia per essere
tornato in questo luogo, dove oltre 60 anni fa, recluta a Tolmino era salito a piedi fino al Santuario per il
giuramento. Al termine della cerimonia, qualche bicchiere di the caldo ha “riscaldato le anime” mentre intanto la bora
implacabile aveva spazzato le nuvole, consegnandoci un panorama mozzafiato, dalla cima delle Alpi Giulie alla pianura
friulana fino al golfo di Trieste.
Un breve ma interessante visita al Goriški-Muzej ha completato la prima
parte della giornata. Ricordiamo che, il Monte Santo, oltre che luogo di fede Mariana è stato durante il primo conflitto
mondiale un luogo strategico e teatro di dure ed aspre battaglie.
Rientrati in Italia, a Lucinico (GO) il nostro reparto logistico e ristorativo, aveva nel frattempo preparato un ottimo
rancio, nella bella ed accogliente locale Sede Alpina.
Rifocillati gli animi ed i corpi, nel tardo pomeriggio, con notevole
ritardo sulla tabella di marcia, la comitiva è ripartita per Gonars dove erano ad attenderci pazientemente le massime
autorità locali, con il Sindaco Ivan Cignola, gli amici alpini di Gonars e Tricesimo.
Era quasi buio, quando il corteo si è avviato al Sacrario situato in un
ala del locale cimitero. Breve ma significativa e partecipata cerimonia con deposizione di corona d’alloro alla quale è
seguito il saluto e benvenuto del Sindaco che ha lasciato poi la parola alla professoressa Alessandra Kersevan, la quale
ha illustrato dettagliatamente ai presenti, la storia del campo di concentramento fascista per internati civili e Croati
di Gonars.
Mons. don Domenico ha aggiunto il suo personale ricordo di quegli anni
(si trovava al comando militare di Udine) affermando di non aver mai saputo dell’esistenza di un campo di concentramento
nelle vicinanze e concludendo poi la cerimonia con una breve preghiera di suffragio per tutti i defunti.
Vogliamo ricordare la storia di questa tremenda vicenda che si è
svolta a Gonars nel 1942/43 con l’internamento da parte del regime fascista e dell’esercito italiano di migliaia di
Sloveni e Croati, uomini, donne, vecchi e bambini e la morte di circa 500 di essi fra stenti e sofferenze.
Una storia che non può essere minimizzata e che richiede una presa di
coscienza collettiva degli Italiani e la sua conoscenza nelle nuove generazioni.
Ricordare e riconoscere le responsabilità italiane dimostra
sensibilità civile verso quel triste destino subito dalle popolazioni Slovene e Croate durante l’occupazione militare
italiana della Jugoslavia e aiuta i futuri cittadini a non cadere più in simili orrori.
Conclusa la cerimonia gli amici alpini di Gonars ci hanno accolto presso
la vicina struttura parrocchiale offrendoci castagne e vino caldo, così l’atmosfera si è subito riscaldata, dando vita
ad un improvvisato coro alpino diretto dal nostro Bepo Benedetti.
Con il sole calato all’orizzonte, limpido come non mai, ci siamo avviati
verso “casa”, stanchi ma felici di aver vissuto intensamente questa bellissima giornata.