GRUPPO CODOGNE' |
Ottobre 2006 |
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Già nove anni sono trascorsi dal giorno di quel tragico banale incidente
che ha colpito il nostro socio Franco Boscariol.
Segnata duramente da un crudele destino la sua forte fibra di alpino e di sportivo continua a sorreggerlo mentre
condivide con i suoi familiari e amici questa dura prova.
Sono anni vissuti nella speranza di un miracolo che non si è ancora verificato e sembra impossibile che tutta la
tecnologia il progresso, il sapere dei giorni nostri siano impotenti di fronte ad eventi simili che fermano e
“sospendono nel tempo” un uomo nel pieno della sua esistenza, con tutti i suoi progetti e intenzioni, andando
inevitabilmente a cambiare il corso della vita anche a quanti gli sono vicini.
Noi alpini di Codognè insieme al Cappellano Sezionale Mons. Domenico Perin andiamo periodicamente a fargli visita in
occasione delle manifestazioni del Gruppo o per altre attività e specialmente nelle festività del santo Natale, cercando
di realizzare il motto alpino di “ricordare i morti aiutando i vivi” tentando di lenire se possibile un così pesante
fardello.
Questa partecipazione vuole proprio esprimere la nostra vicinanza ed affetto a Franco, alla moglie, alle figlie che
insieme a degli amici giornalmente lo assistono e si spendono in questo costante intenso impegno.
La nostra presenza è molto gradita dai familiari e lo è stata soprattutto per il papà Mariano (reduce di Russia) che lo
scorso anno ci ha lasciati.
Anche se umanamente questa prova è molto dura da accettare, la fede cristiana ci viene in aiuto e ci sorregge per
condividere aiutare e “dare un senso a questa vita” anche se apparentemente sembra che non lo abbia e che
dire, se il Signore tien conto anche solo per un bicchier d’acqua offerto a chi ha sete, quanto ricambierà nella Sua
misura, tutti i sacrifici, le sofferenze, le privazioni e le tribolazioni di questo calvario vissuto da Franco e da
quelli che gli stanno accanto .