UN MARCIATORE IN VIAGGIO |
Dicembre 2006 |
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Codognè 50 anni fa ha avuto una vittima
nella sciagura del lavoro alla miniera di Marcinelle in Belgio, per questo motivo lunedì 26 giugno 2006 un professore di
Formia, Michele Maddalena (estraneo alla sciagura) di sua iniziativa e con il patrocinio del Comune di Manoppello –
Pescara (comune che è stato duramente provato da quella tragedia) si è impegnato ed ha intrapreso la “Marcia del
Ricordo e della Speranza”un viaggio da solo e a piedi fino a Marcinelle (un percorso di oltre 2600 Km.)
fermandosi lungo il tragitto nei Comuni che avevano avuto vittime in quella miniera, per poter ricordare e
commemorare (il suo arrivo alla meta è previsto per l’8 agosto 2006, 50° anniversario della tragedia) .
In quella sciagura sul lavoro dell’ 8
agosto 1956 persero la vita 276 minatori di cui 136 italiani tra i quali 5 veneti e 3 della provincia di Treviso
Tra questi 3 il nostro concittadino Mario
Piccin classe 1919 che all’epoca aveva 36 anni (era stato alpino nella Brigata Julia) per la cronaca il penultimo corpo
estratto dalla miniera dopo ben 16 mesi dall’incidente, quando le speranze di trovarlo erano ormai svanite.
Questa “marcia del ricordo e della
speranza”ha fatto quindi tappa anche nel ns. Comune e l’amministrazione comunale di Codognè e il Gruppo Alpini di
Codognè hanno accolto ed ospitato il marciatore, lieti e grati di una visita così singolare.
Dopo l’accoglienza presso il municipio la
giornata è continuata fino alla conclusione c/o la Sede Alpina alla presenza del sindaco dott.ssa Lorena Andreetta,
vicesindaco Romolo Romano (alpino)dei membri della Giunta del Consiglio Comunale, al mons. Domenico Perin ed una
numerosa rappresentanza di alpini.
Durante la cena comune, il Capogruppo ha
espresso a nome di tutti gli alpini il saluto e benvenuto ricordando il duro lavoro ed il sacrificio dei nostri
emigranti in terra straniera dove molti per il lavoro persero la vita, tra cui a Marcinelle Mario Piccin (era presente a rappresentarlo la figlia Ilvana).
Il Capogruppo ha anche ricordato Elpidio
Vettori (da Codognè) che perì a soli 21 anni in un cantiere di Rubiei in Svizzera nel 1966, auspicando che questo
incontro oltre a “ricordare per non dimenticare” sia occasione di aggregazione ed amicizia e opportunità per
rappresentarci tutti sulla tomba-sacrario di quella miniera.
Il Sindaco ha completato gli auguri,
segnalando quante numerose siano state le ns. famiglie interessate dal fenomeno della emigrazione, anche se ora si tende
a scordarlo.
L’illustre ospite-marciatore,dopo i
ringraziamenti di rito per l’accoglienza e l’ospitalità,ha ribadito il suo rammarico di non essere stato alpino come
tutti i suoi familiari, ma si sente alpino perchè condivide gli stessi principi e valori.
Ha poi proposto alla amministrazione
comunale di Codognè di ricordare tutte le vittime del lavoro nel giorno del 1° Maggio festa dei lavoratori.
Al termine dei discorsi si è commosso per
la consegna del ns. gagliardetto alpino, che ha gradito in modo particolare perchè lo desiderava intensamente e
promettendo di portarlo appeso al suo carrettino insieme a quello del comune di Marzabotto (BO) fino a Marcinelle in
Belgio a testimonianza del nostro incontro.
Per l’occasione ci ha dedicato una poesia formulata in diretta che recita così:
Questa sera in fede mia mi par d’esser a casa mia perchè giunto pellegrino nella casa dell’alpino |
Alla fine della tappa posso avere un po’ di grappa? E’ un’acqua benedetta che si beve senza fretta sembra non aver colore ma la bevi e da calore |
Vien diretta dal buon Dio d’ogni male gran rimedio tu la bevi e tutto passa ed allegro poi ti lascia e si beve in compagnia con gli amici e ...così sia |
Il mattino seguente alle ore 6 ultimo saluto di commiato in piazza a Cimetta con foto ricordo colazione e accompagnamento al confine comunale, poi partenza per la tappa di Cimadolmo-Montebelluna.