GRUPPO CODOGNE' |
Dicembre 2009 |
Ciao Giovanni Battista a te che così presto ci hai lasciati e sei…andato
avanti…, vogliamo rivolgere il nostro più fraterno saluto, ma soprattutto il nostro più sincero grazie.
Con te abbiamo gustato la gioia di stare insieme, condiviso idee,
progetti, fin dal tempo della fondazione del Gruppo, del quale sei sempre stato socio, alfiere, membro del consiglio
direttivo e per due anni anche Capogruppo, ruolo che hai svolto con grande generosità e dedizione e specialmente nei
momenti di difficoltà la tua presenza è sempre stata di riferimento.
Perdonaci se qualche volta non ti abbiamo compreso e abbiamo brontolato
ma ci conosci… siamo alpini.
Con noi ti salutano i tuoi amici commilitoni Migliorini, David, Marcolin
che hai rincontrato alcuni anni fa, e insieme a loro hai prestato servizio militare con il grado di caporalmaggiore
nella 7^ Compagnia Reggimentale del 7° Reggimento Alpini della Brigata Cadore a Belluno.
Ripercorrendo la tua vita ti ricordiamo emigrante prima in Francia, poi
in Svizzera, partisti con la valigia piena di sogni, speranze e la tua tenacia,volontà e onestà ti permisero di
realizzare il tuo percorso.
Da alpino hai affrontato la malattia e accettato l’ultima prova, la
sofferenza, con grande fermezza e dignità senza farla quasi notare o pesare e te ne sei andato in punta di piedi
accompagnato dal tuo cappello alpino, che per tua espressa volontà hai voluto ti seguisse per sempre nell’ultima dimora.
Vogliamo far nostre le parole di don Angelo Dal Bo tuo coscritto che
disse: “ la tua è stata sicuramente una vita feconda, ti sei donato alla società a noi alpini alla tua bella
famiglia, alla quale oggi ci uniamo per condividere il dolore della moglie,delle figlie,dei fratelli”.
Ti ricorderemo sempre, nella nostra Sede Alpina e nei nostri cuori, con
la promessa di coltivare e mantenere vivi gli ideali tuoi e nostri, che hai onorato e in cui hai creduto da alpino, ma
soprattutto perché ci hai donato le tue energie da vero amico.
Da tutti noi alpini di Codognè … ciao “ TITA”