GRUPPO CODOGNE' |
Dicembre 2015 |
La definizione “gita pellegrinaggio” è stata voluta e coniata anni fa dal nostro indimenticabile Monsignor Don
Domenico Perin, alpino, sacerdote e cappellano Sezionale.
Questa iniziativa giaceva da parecchio tempo nel cassetto ... e finalmente l'abbiamo realizzata dal 5 al 8 dicembre
2014, in un periodo veramente speciale perché proprio all'inizio del nuovo anno liturgico, nel tempo dell'Avvento (...
cioè di attesa del Natale) e nella ricorrenza dell'Immacolata.
Sono stati quattro giorni particolari di preghiera ,riflessione, meditazione in un luogo suggestivo, lontano dai ritmi
frenetici della vita consueta.
Un numeroso gruppo di amici e simpatizzanti ha accolto il nostro invito, sono persone motivate che hanno voluto
partecipare con due scopi ben precisi” ringraziare e chiedere”, ringraziare per i tanti benefici concessi e chiedere la
materna intercessione (... non miracoli) ma la forza, la fiducia, la speranza di affrontare e superare le diverse
difficoltà che ci sono in ogni famiglia e particolarmente in questo momento specifico di crisi economica e morale.
Noi alpini presenti (... purtroppo pochi numericamente) abbiamo voluto dare anche un impronta personale a questa
iniziativa perché l'ambiente montagnoso in cui eravamo, sommato alla faticosa ascesa della via Crucis sul monte
“Cricevac” e al monte delle prime apparizioni il “Podbordò” sotto una pioggia che ha reso ancora più difficile e
pericolosa la salita, accompagnati nella marcia dal nostro alfiere Paolo con il Gagliardetto del Gruppo Alpini Codognè
... insomma ci sembrava proprio un azione alpina.
Il momento più bello e toccante lo abbiamo vissuto sul luogo delle apparizioni della Madonna con la recita della
“preghiera dell'Alpino” preghiera che ben si adattava a quel territorio di montagna specialmente nei toccanti passaggi
…
E Tu, Madre di Dio, candida più della neve, ... Tu che conosci e raccogli ogni anelito e ogni speranza ... forse lassù
siamo stati tra i primi alpini a voler recitare la nostra preghiera, emozionando così anche la nostra guida spirituale
che ci accompagnava ,alla quale abbiamo poi lasciato il testo della preghiera prima di congedarci.
I nostri cappelli con la penna hanno richiamato l'attenzione favorevole dei molti pellegrini presenti, dando vita ad un
gesto spontaneo di condivisione del nostro spirito alpino da parte dei componenti di un'altra comitiva di pellegrini, i
quali al termine della santa Messa hanno voluto omaggiarci bravamente con il canto “Signore delle cime” che è stato
molto gradito.
Abbiamo quindi proseguito con la visita alle due comunità “Cenacolo” che si occupano del recupero di giovani con
problemi di droga e cupa solitudine e poi “dell'orfanotrofio di suor Cornelia” dove si trovano oltre 100 bambini rimasti
orfani a causa della ultima guerra locale.
A compimento del programma del pellegrinaggio, una interessante escursione storico/turistica alla città di Mostar,
attraversando paesaggi tra le colline permeate ancora di quel conflitto portatore di tanto dolore e distruzione. Mostar
però ha saputo rialzare la testa; il suo simbolo per eccellenza, il ponte Stari Most, è stato ricostruito insieme alla
meravigliosa città vecchia con i suoi edifici e monumenti risalenti all'impero Ottomano e speriamo che ora perduri la
“pace”.
Terminata questa esperienza di “gita/pellegrinaggio” raccogliamo gli unanimi consensi positivi della comitiva e grazie
ai loro apprezzamenti scordiamo ogni dubbio ripagando il nostro impegno, certi che come Gruppo Alpino, siamo ritornati
colmi di nuovo spirito e animati di rinnovata fiducia e speranza, ricchi di queste preziose realtà utili a tutti nel
affrontare e superare le difficoltà e anche agevolare noi alpini nel servizio alla Comunità restando fedeli al motto
“Ricordiamo i morti aiutando i vivi”.
Angelo Tonon