GRUPPO COLFOSCO |
Dicembre 2006 |
|
Trevisani nel Mondo del Comune di Susegana in Rimpatriata nel nostro Comune dal 14 al 24 settembre.
Un evento voluto soprattuto dal Presidente dei Trevisani nel Mondo Ampelio Sossai, che da
anni si impegnava con assiduità per reperire nomi e indirizzi dai vari stati. Una manifestazione ben riuscita grazie anche ai suoi padri fondatori, tra tutti Don Canuto Toso e a livello locale Pietro Doimo e Tiziano Daltin. Nel vedere i sessantacinque emigranti nella nuova Sede Comunale per i 200 anni del Comune,mi sono venuti in mente i miei venti anni trascorsi in terra di Francia, con la valigia di cartone e tanta voglia di fare, per un futuro migliore. E’ stato un piacere riceverli come ospiti nella nostra Sede di Colfosco nei giorni 22 e 23, come altrettanto piacevole è stato scambiare qualche esperienza con i vari Ugo Zoppas, Dino Saccon, Pietro Granziera e tanti altri. Un momento emozionante è stato quando la signora Graziella Zuccon ha letto la poesia dedicata per l’occasione agli emigranti. Emozionante è stato poi sentire l’inno dei “Trevisani nel mondo” cantato dalla “Corale S. Salvatore” nella piazza di Susegana, il cui testo scritto da Riccardo Masini è stato musicato dal Maestro Luigi De Bartali. Tutto è andato per il meglio grazie anche all’Amministrazione Comunale di Susegana e agli Alpini di Collalto, Susegana e Ponte della Priula. Un grazie a tutti e un arrivederci con nostalgia. Grazie Trevisani nel Mondo. Oliviero Chiesurin |
AI TREVISANI NEL MONDO
Da tutte le parti del mondo siete arrivati,
per incontrarvi senza esservi dimenticati.
Con sguardi stupiti, abbracci prestanti,
tutti commossi, non solo migranti.
Ricordi di un tempo ormai passato,
ma questo suolo mai dimenticato.
E’ il loro paese, la loro terra,
nessuno cancella nemmeno la guerra.
Non hanno trovato la strada spianata,
ma col sudore se la sono guadagnata.
Con i bagagli pieni di speranza,
la sola certezza: la vostra costanza.
Avete trasmesso alle famiglie,
i veri valori e del Veneto le meraviglie.
I soliti luoghi visitati con loro,
mi han messo nell’anima un vero tesoro.
Ho scoperto i posti del paese natio,
rimossi per incanto dentro al cuor mio
Perfino la natura diventa importante,
se la guardi con gli occhi di un emigrante.
Anche un fiore che fa capolino,
ha più valore dell’oro zecchino.
Se scruti nel cielo c’è un solco scavato,
e avverti la presenza di chi ci ha lasciato.
Tra chiese e musei e una gita in laguna,
mi son sentita in cuor mio baciata dalla fortuna.
Ho avvertito il calore di un focolare,
dal vostro accento particolare.
Non son io che son partita (anzi sto qui quasi per sbaglio),
ma grazie a voi ho riempito anch’io un bagaglio.
Anche per questo devo ringraziare
le tante persone che si son date da fare.
Questo è il mio paese, ed è qui che sono nata
E pure io in questi giorni mi sento rimpatriata.
Un forte abbraccio,
con affetto, Lella