GRUPPO COLFOSCO |
Settembre 2010 |
Gli alpini si distinguono sempre per altruismo, volontà, senso del dovere e
del sacrificio, fede e caparbietà.
Nessun alpino si tira mai indietro e comunque porta sempre a compimento
l'incarico ricevuto.
Al di là dei fatti di storia in guerra come nella vita sociale, sia nelle
disgrazie che nelle opere di prevenzione e di aiuto, l'alpino si è sempre
distinto anche perché sempre organizzato e assolutamente generoso.
Il gruppo alpini di Colfosco non smentisce questo ritratto di persone votate al
prossimo ed anche nella sanità ha voluto lasciare la propria impronta indelebile
nel tempo. Il Gruppo negli ultimi anni si è impegnato attivamente a sostenere un
progetto sanitario tra i più importanti al giorno d'oggi: la prevenzione con lo
screening mammografico del tumore della mammella.
Un gruppo di fiduciarie della LlLT (Lega italiana lotta contro i tumori) della
sezione di Conegliano ha fatto partire una iniziativa con il nome di "Progetto
Farfalla". Un aiuto da parte di donne sensibilizzate a quelle colpite dalla
malattia, che si traduce in un accompagnamento nel percorso della cura, nel
sostegno psicologico, nell'informazione per tutto quello che riguarda
trattamento e fisioterapia postoperatoria.
Per questo il progetto Farfalla ha avuto aiuti economici dalla LlLT ma anche dal
Gruppo alpini di Colfosco.
Il Gruppo organizza diverse serate aperte alla popolazione con lo scopo di
sensibilizzare l'utenza della nostra Ulss al problema della prevenzione del
tumore mammario. L'opera degli alpini si concretizza nell'organizzazione di
incontri in cui intervenivano sia specialisti della sanità che amministratori
locali. Queste serate hanno sempre successo di pubblico. Senza contare i
risultati concreti in termini di donazioni ed offerte, offerte che risultano poi
utili nel mantenere attivo e valido il Progetto Farfalla. Progetto che ogni anno
fa sì che molte donne con tumore mammario possano fruire, grazie allo screening,
di una diagnosi precoce e quindi essere trattate con garanzia di guarigione.
il Dott. Paolo Burelli |
La serata del 22 aprile ha visto la presenza del dott. Paolo Burelli,
responsabile dell'Unità di Senologia dell'Ulss 7 e socio del gruppo alpini
Colfosco, che ancora una volta ha parlato dell'importanza della prevenzione e
dei controlli da sostenete anche per chi con questa malattia non ha mai avuto a
che fare.
Molto interessante, a margine della serata, la testimonianza delle
moglie di un nostro socio che si è trovata a combattere con questa malattia 6
anni fa e che oggi, pur convivendo con la malattia, si trova in buona salute.
Un'esperienza di dolore che non può essere dimenticata, il ricordo
dell'incrollabile speranza nella guarigione definitiva, l'invito a fare
prevenzione, perché questi tipi di malattia devono essere diagnosticati
velocemente per una alta aspettativa di guarigione.
(O.C.)