GRUPPO COLFOSCO |
Agosto 2018 |
L'idea di far conoscere gli alpini, i loro valori, le loro attività, la loro cultura anche ai bambini più piccoli è di Suor Michela, Madre Superiora della scuola materna "Santa Cecilia" di Colfosco. Segue un invito alle suore a una cena del Gruppo Colfosco per definire i dettagli e fissare la data: 19 maggio 2018.
Il progetto è di far toccare con mano ai bambini una realtà associativa del paese che abbia in sé i valori di una società sana e solidale, rispettosa dei ruoli e delle istituzioni, che conserva la memoria come punto di riferimento per migliorare e non commettere gli errori del passato. La "strategia" scelta per comunicare tutto ciò a dei bambini è una cerimonia, semplice e breve, ma ricca di simboli, esempi e momenti celebrativi che possano far capire chi sono le penne nere.
La giornata è bella, il sole splende e, di primo mattino, il capogruppo Giancarlo De Stefani e un bel gruppo di alpini sono già in sede per i preparativi. Arrivano i primi genitori a chiedere se c'è bisogno di una mano; le mamme sono già emozionate, forse più dei loro bimbi... Arrivano anche i musicisti della Fanfara alpina di Conegliano e altre mamme con i dolci fatti in casa. Il clima è quello giusto per una bella manifestazione che, negli auspici, deve lasciare un segno nel cuore dei bambini.
Il cerimoniere Oliviero Chiesurin compone il puzzle dello schieramento davanti al monumento alle penne nere eretto di fronte alla sede e la fanfara intona il 33. Arrivano i bimbi, ordinati in fila per due, con un piccolo Tricolore in mano.
Si comincia con la bandiera italiana issata sul pennone mentre tutti i presenti intonano l'inno nazionale. Poi, con Mons. Luigi Davanzo, c'è un momento di preghiera e vengono benedetti i fiori distribuiti poi a tutti i bambini. All'Onore ai Caduti viene intonata la canzone del Piave, mentre ognuno dei bambini deposita il suo fiore sul monumento. Tutti pensavano che quello fosse il momento più emozionante. Invece mancavano ancora le note de "Il Silenzio" intonate dal maestro Ugo Granzotto e soprattutto l'Inno di Mameli cantato dai soli bimbi della scuola materna a dispensare nuove emozioni, tanta soddisfazione e qualche lacrima.
Paolo Ceotto