GRUPPO COLLALBRIGO


Aprile 1998

RINNOVO CARICHE DI GRUPPO

Il 7 dicembre il gruppo ha tenuto la sua tradizionale Festa Sociale alla quale, tra l’altro, ha partecipato il presidente sezionale comm. Paolo Gai con gentile consorte.
La manifestazione, e così si può chiamare, è iniziata con una S. Messa in ricordo dei Soci deceduti durante l’anno, ed in modo particolare dell’amico Giuseppe Da Lozzo, già consigliere promotore e sostenitore del Gruppo, da poco prematuramente scomparso.
Al termine è stata deposta una corona alla lapide posta a ricordo dei Caduti di Collalbrigo e Parè.
La manifestazione è proseguita in uno dei saloni parrocchiali per l’annuale assemblea, con la presenza di parecchi soci, dove, dopo la lettura e l’approvazione delle relazioni, si sono svolte le votazioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo che hanno dato il seguente esito:
Capo Gruppo: Paolo Da Ruos;
Vice Capo Gruppo: Giovanni Cuch;
Segretario: Umberto Toè;
Tesoriere: Giovanni Casagrande;
Alfiere: Renato Perenzin; suo vice: Albino Gerlin;
Consiglieri: Pietro Dal Bò, Cesare Marcon, Renato Perenzin, Umberto Toè, Umberto Ceschin, Renzo Bazzo, Luigi Della Libera, Gelindo Marcon, Alvise Zanco, Giovanni Casagrande, Massimo Pedol.
Revisori dei conti: Giovanni Pradal, Guido Dal Bò, Giuseppe Marcon.
Durante il susseguente pranzo, consumato nel solighese, il Capo Gruppo ha augurato al neo eletto consiglio un anno di proficuo lavoro ed ha porto i suoi ringraziamenti all’ex consigliere Carlo Casagrande per il valido contributo dato.
Nella riunione del 28 gennaio il Direttivo ha steso il programma di massima:
15-29 Aprile: Trofeo “GIUSEPPE DA LOZZO” – gara sociale di pallinetto riservata a Soci e Simpatizzanti in regola con il tesseramento 1998.
9-10 Maggio: ADUNATA NAZIONALE a Padova; in pullman con partenza sabato mattina.
5 Luglio: GITA SOCIALE.
6 Settembre: Pellegrinaggio al BOSCO DELLE PENNE MOZZE (partecipazione con tenda e rancio alpino)
6 Dicembre: Festa sociale con Assemblea Ordinaria.


PANEVIN

Quando si dice rispetto delle tradizioni, il gruppo di Collalbrigo cerca sempre di essere tra i primi.
E’ così che da molto tempo, il Direttivo ed alcuni soci e simpatizzanti si sono dati da fare per continuare la tradizione del “Panevin”, impegnandosi durante le poche feste risparmiate dalla pioggia, per raccogliere la legna per poterlo allestire.
Ma dove?… il posto, dove di solito si faceva non era più disponibile… e allora?… Niente paura, gli Alpini non si fermano per così poco!
Viene subito trovata la nuova collocazione: un prato situato alla confluenza di Via dell’Enologia con Via Vecchia Trevigiana.
In pochi giorni vengono piantati i pali di sostegno per i fari e quello principale che aveva l’onere si reggere tutta la legna accatastata.
Nonostante la nuova ubicazione una mera di gente era presente all’accensione dell’enorme falò.
Le fiamme, che all’inizio stentavano, pian piano lambirono, asciugandola, la legna che lentamente si consumava.
Era questo il momento culminante della festa: con un buon bicchiere di vin brulè in una mano ed un pezzo di “pinza” nell’altra si intonarono i canti alpini non senza seguire la direzione di faville e fumo per trarne gli auspici.
Che anno sarà il 1998?… Le faville vanno a sera o a mattina?… Il fumo e le faville si levavano diritte, diritte, lasciando noi tutti nell’incertezza del futuro.
La sera non era fredda e gli animi riscaldati dal fuoco e dal buon vino fraternizzavano e … bevendo e cantando il tempo scorreva lentamente sino a notte fonda.
Il bilancio della festa è stato semplicemente positivo ed ha contribuito ad aumentare lo spirito alpino all’interno del Gruppo: infatti, solo con una disinteressata adesione e con un reciproco aiuto si riescono a tenere vive le tradizioni e, in una società così disgregata e priva di valori, si possono costruire assieme delle cose di grande importanza.
Il Direttivo si sente in dovere, da queste pagine, di ringraziare in particolare Soci e non, che hanno contribuito con la loro presenza ed il lavoro alla realizzazione di una così bella Festa che valorizza lo spirito alpino nel rispetto delle tradizioni.

Steno