Sfilano le penne nere all’ombra della torre
Omaggio ai Caduti, primo impegno degli alpini arrivati a Collalto
per il 40°
Don Raffaele (alpino) celebra la messa al campo
Benedizione e taglio del nastro per la nuova sede
Un momento della celebrazione per i 40 anni del Gruppo
Collalto
Pietro Stefan e Enrico Grava scoprono la stele della pace
L’abbraccio di Luciano Barzotto alla vedova di un alpino andato avanti |
Festeggiati i 40 anni con una cerimonia semplice e partecipata. Commovente la consegna dei diplomi alle
vedove degli alpini andati avanti. Inaugurata la nuova sede degli alpini e delle associazioni
Mi rimarranno impresse a lungo nella mente e nel cuore le lacrime di quelle vedove chiamate dal capogruppo a ritirare
un semplice diploma col nome del marito andato avanti e con la scritta “gli alpini di Collalto per sempre riconoscenti”.
Lo aveva detto il capogruppo Valerio Collet nel suo intervento che la memoria dei caduti e degli alpini che non ci sono
più è al centro dei valori dell’associazione e del Gruppo di Collalto, ma mi ci sono volute quelle lacrime per capire
fino in fondo, e per davvero, quanto significhi non essere dimenticati.
Un bacio, una stretta di mano ed un diploma in
pergamena, chiuso in un nastro tricolore col nome di un alpino impresso. Un diploma da incorniciare o da tenere nel
cassetto, comunque da tenere nel cuore di chi quell’alpino ha amato. Una pergamena: pensiero semplice che ha un
significato grandissimo.
Quella di Collalto (sabato 18 e domenica 19 aprile) è stata una cerimonia per i 40 anni del
Gruppo che è andata avanti con naturalezza, nel silenzio di un’atmosfera resa plumbea dalle nuvole minacciose.
Durante
la messa al campo, resasi necessaria perché la parrocchiale è in restauro, in tanti hanno alzato gli occhi a guardare il
cielo, non per invocare benedizioni divine, ma per monitorare lo stato della perturbazione che, alla fine, ha graziato
la festa delle penne nere di Collalto.
Così, dopo la messa, si sono succeduti gli interventi del Capogruppo Valerio
Collet, del sindaco Gianni Montesel, del presidente Giovanni Battista Bozzoli e del consigliere nazionale Nino
Geronazzo. Ha fatto la sua comparsa anche una troupe di Antenna Tre Nordest che, la sera, ha trasmesso un bel servizio,
ricco di testimonianze e di belle inquadrature della cerimonia. Nel suo intervento il presidente Bozzoli ha ricordato le
celebrazioni del 90° anniversario della fine della Grande Guerra e ha sottolineato come le bombe del primo conflitto
hanno sì distrutto il paese di Collalto, ma non hanno sradicato lo spirito della gente e degli alpini.
Il presidente
Bozzoli ha voluto ricordare anche gli incontri fatti con i “padri” del Gruppo Collalto, Bernardi e Ceccotti, con i vice
presidenti Daccò e Travaini, quando lui era segretario sezionale ed ha rimarcato la necessità di conservare lo spirito
fondativo dell’associazione d’arma, di chi ha indossato il cappello con la penna nera. “Si dice spesso che gli alpini
sono destinati a sparire – ha affermato il presidente Bozzoli - è ovvio che se non ce ne sono di nuovi, uno alla volta
anche noi non ci saremo più. Resteranno però i valori che la nostra associazione ha saputo conservare e tramandare in
questi 90 anni di vita”.
Iniziata con l’alzabandiera e l’Onore ai Caduti, la cerimonia ha avuto un momento importante
nello scoprimento di una stele fatta dall’artista Pietro Stefan con un sasso del Piave e due schegge di bomba. Collocata
a fianco di una bocca da fuoco del secondo conflitto mondiale, la stele è un monito contro la guerra nella frase
riportata in rilievo, ma anche un motivo di speranza nell’albero “costruito” con le schegge di micidiali ordigni.
In
occasione del quarantesimo è stata inaugurata anche la sede delle associazioni di Collalto, punto di riferimento per gli
alpini e per quanti lavorano per mantenere vivo il paese. Sabato sera, alla vigilia della cerimonia, un concerto
partecipato ha aperto i festeggiamenti del quarantesimo con l’esibizione del Coro ANA Bedeschi di Gaiarine diretto da
Simonetta Mandis e del Coro Conegliano diretto da Diego Tomasi.
Antonio Menegon
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