GRUPPO CORBANESE |
Dicembre 1999 |
Le condizioni del tempo di domenica
28 agosto 1999 non erano certamente delle migliori e il temporale notturno non
presagiva una domenica serenamente estiva. Viceversa la giornata domenicale
si è presentata baciata dal sole e, grazie alla sottile pioggia caduta al
notte, la temperatura era ideale, dopo le calde ed afose giornate
precedenti.
Il clima ottimale ha favorito lo
svolgimento della manifestazione, tanto attesa, organizzata dalle penne nere
del Gruppo di Corbanese e coordinata con la solita abilità dal consigliere
sezionale Nino Geronazzo: festeggiare il 40° anniversario di fondazione con
l’inaugurazione della magnifica nuova sede.
La cerimonia ha avuto inizio
con l’alzabandiera, gli "onori" ai Caduti – al suono
dell’inno di "Mameli" – la deposizione di una corona di alloro
al monumento, accompagnata dalle note del "Piave" della Fanfara
Alpina di Conegliano, ed infine il "silenzio" suonato dal
trombettista Ugo.
E’ seguita la S. Messa celebrata
nella Chiesa dal parroco don Lorenzo Dalla Betta ed animata dalla Corale dei
Laghi.
Durante l’omelia don Lorenzo ha
rivolto parole di apprezzamento agli Alpini per il loro costante impegno in
opere di solidarietà.
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Riferendosi alle parole di Gesù
Cristo: "Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso,
prenda la sua croce e mi segua" – egli ha soggiunto: "Siamo
qui in un momento di grande festa e di grande soddisfazione per il traguardo
raggiunto dell’inaugurazione della nuova sede del nostro Gruppo Alpini.
A prima vista le parole così
esigenti e severe di Gesù sembrano una nota stonata, una voce fuori del
coro; in realtà ci parlano di cose molto belle e vere, di una vita donata
senza riserve, di un amore così grande che neanche la morte riesce a
fermarlo.
Ci parlano il linguaggio della
gratuità, della dedizione e del servizio senza misura ai fratelli: guarda
caso, sono proprio i valori che rappresentano il meglio della nostra cultura
e della nostra tradizione e che gli alpini, insieme a tanti altri, hanno
saputo fare propri e testimoniare in mille occasione del recente passato e
del presente.
"Se qualcuno vuol venire
dietro a me – dice Gesù – rinneghi se stesso, smetta cioè di pensare
solo a se stesso, smetta di mettere se stesso al centro della vita, prenda
la sua croce e mi segua".
Senza retorica, con semplicità
e nel rispetto dei fatti, possiamo dire che l’Associazione degli Alpini
nel nostro paese ha scritto e continua a scrivere bellissime pagine di
vangelo vissuto, quando a differenza di tanti politici litigiosi,
inconcludenti e parolai, si è rimboccata le maniche in Friuli, durante gli
anni della febbrile ricostruzione dopo il devastante terremoto del 1976, nel
Piemonte alluvionato, in Irpinia, in Umbria, in Russia, in Albania e in
tante altre situazioni di bisogno.
Gesù ci invita a regalare la
vita, non a tenerla a denti stretti per noi, in una morsa di egoismo e di
cinica indifferenza. Ci svela in questo modo il segreto della vera felicità,
della pace del cuore, la chiave della nostra autentica realizzazione. E
"regalare" la vita vuol dire concretamente buttare via tempo,
energie, risorse, capacità professionali, per fare felici gli altri.
La più grande gioia della vita
– ci dice Gesù – viene dal dono di sé! Mi ha molto colpito l’altro
giorno il soccorritore turco che ha raccontato il salvataggio di una persona
da diversi giorni sotto le macerie. "Non ho provato nella mia vita –
diceva – una gioia così grande!".
Non ci sono soldi che tengono,
la vita fiorisce solo dalla radice matura dell’amore!
Se nel mondo ci fosse più
amore, più altruismo, più attenzione agli altri, molti gravi problemi
sarebbero presto risolti.
Perché l’amore esige la
giustizia, l’uguaglianza, la ripartizione equilibrata delle risorse, la
condivisione dei beni.
La casa che tra poco andremo a
inaugurare acquista un profondo significato proprio nella luce delle parole
di Gesù. Non è una casa qualsiasi! Il modo stesso in cui è stata
costruita è diverso dal solito, perché lì, in quei muri, c’è la
fatica, la collaborazione, lo sforzo corale di un intero gruppo.
Ma è una casa diversa anche per
la finalità, perché è la casa di un gruppo che vuole restare aperto a
tutta la comunità e offrire nella sua sede occasioni di incontro, di
amicizia e di festa che possano contribuire efficacemente a rinsaldare il
tessuto sociale del nostro paese e a tenere vivi i grandi valori della
tradizione degli alpini, che a loro volta trovano abbondante ispirazione
nelle radici cristiane della nostra gente.
In questo momento molto bello di
festa, auguro al Gruppo Alpini di perseverare e crescere nello spirito di
servizio e di volontariato sociale che gli ha fatto guadagnare tanta stima e
apprezzamento a livello nazionale e internazionale, li ringrazio per lo
stimolo positivo che la loro generosità offre a tutti noi. Sarebbe troppo
poco infatti che ci fermassimo a elogiarli per il loro impegno. Gli alpini
non devono essere degli specialisti solitari ed esclusivi della solidarietà
e dell’altruismo!
Tutti dobbiamo imparare ad amare
e a servire i fratelli, sempre, non soltanto in circostanze eccezionali! Gesù
ci ha avvertiti: solo chi offre la vita, la salverà e la riavrà in
pienezza!"
Alla fine della S. Messa, il
capogruppo Angelo Casagrande ha letto la "Preghiera
dell’Alpino", mentre la "Corale dei Laghi" sommessamente
cantava "Signore delle Cime".
Dopodiché, in corteo, preceduti
dalla Fanfara Alpina, ci siamo recati nel piazzale antistante la nuova sede,
dove sono intervenuti il capogruppo Angelo Casagrande, il sindaco di Tarzo
ing. Alberto Dalla Bona e il presidente della sezione comm. Paolo Gai.
Casagrande si è rivolto ai
presenti ringraziando per la loro partecipazione.
" La mattina del 19
aprile 1997 - egli ha detto – prima di dare il via ai lavori
per la costruzione della nostra nuova sede, abbiamo issato sul pennone il
Tricolore in ricordo di tutti gli Alpini che sono andati avanti, e per
testimoniare la Loro presenza spirituale in mezzo a noi, per poter
affrontare il lungo lavoro con serenità ed ottimismo e preservarci da
qualsiasi incidente. E così è stato, perché oggi, dopo due anni e mezzo,
siamo qui a festeggiare, anche con la loro ideale presenza, la conclusione
dei lavori.
Il mio animo è stracolmo di
gioia e di orgoglio, e con me, i miei collaboratori. Questo giorno rimarrà
indelebile nella storia del Gruppo Alpini di Corbanese.
E sarà un punto di riferimento
e di sprone per le generazioni future, le quali, e lo speriamo ardentemente,
potranno continuare il cammino segnato dagli alpini con lo stesso amore e la
stessa solidarietà.
Ora vogliamo ringraziare
l’Amministrazione comunale per il terreno messoci a disposizione per
costruire questa bella sede.
Un grazie particolare alla Banca
delle Prealpi, perché con il suo contributo ci ha dato la possibilità e la
fiducia di affrontare con coraggio il nostro lavoro: saremo ad essa sempre
grati.
La nostra gratitudine va anche
al signor Florindo Da Ros per la generosità dimostrata nel donarci
l’impianto cucina. Un grazie pure alla Pro Loco per la disponibilità
offertaci.
Inoltre vogliano ricordare per
il loro contributo la Società Roberti Rattan, il cav. Renato Roberti e
Arturo Perenzin".
Il sindaco Dalla Bona ha elogiato
gli Alpini per l’opera straordinaria conclusasi con successo, per la
saggezza del capogruppo Casagrande, che ha saputo tenere unito il gruppo. Sarà
– egli ha detto – il luogo d’incontro di tante comunità, per
trascorre in serenità ed amicizia il tempo libero e nelle varie circostanze
di festa.
Infine il presidente della Sezione
Gai, portando il saluto del Direttivo Sezionale e dei trenta gruppi che
compongono la Sezione, ha ringraziato tutti coloro che hanno in modi diversi
contribuito alla realizzazione della bella "casa alpina". "Il
moto degli Alpini – egli ha detto – è: poche chiacchiere e molti
fatti".
Poi è avvenuto il simbolico
gemellaggio tra il Gruppo di "Monte Pavion" della sezione di
Feltre e quello di Corbanese, con l’abbraccio tra i rispettivi capigruppo
Dino Collet e Angelo Casagrande.
Sono state consegnate targhe
ricordo all’Amministrazione Comunale, alla banca Prealpi di Tarzo e al
Gruppo Alpini "M. Pavion".
La benedizione della "Casa
Alpina", impartita da don Lorenzo, e il taglio del nastro inaugurale da
parte del sindaco Dalla Bona, del presidente sezionale Gai, del capogruppo
Casagrande e della madrina signora Candida Possamai, hanno posto fine alla
cerimonia ufficiale, mentre la Fanfara Alpina eseguiva il "33",
seguita dal altri brani musicali allegri.
Alla manifestazione hanno
partecipato, oltre alle sopraccennate personalità, il sindaco di Conegliano
Floriano Zambon, il vice sindaco di Cison V.M. Angelo Minardo, l’assessore
di Revine Lago Paola De Noni, il presidente della Banca Prealpi De Martin,
il ten.col. Guido Biasiol.
Presenti i vessilli delle sezioni
di Feltre, Vittorio Veneto e di Conegliano, numerosissimi gagliardetti dei
gruppi, lo stendardo del Comune di Tarzo ed alcune bandiere in
rappresentanza di varie associazioni benemerite e d’arma.
Il capogruppo Casagrande e tutti
gli alpini di Corbanese si possono ritenere soddisfatti di come si è svolta
la manifestazione, per la massiccia partecipazione di penne nere e per il
grande successo ottenuto nella realizzazione dell’accogliente e spaziosa
sede.
Sia esso punto di riferimento per
aggregazioni cordiali e gioiose, e non venga mai meno lo spirito di
comunanza alpina.
Renato Brunello
IL GRUPPO RICORDA TUTTI COLO CHE
HANNO CONTRIBUITO ALL’EDIFICAZIONE DELLA CASA ALPINA
Battiston Silvio, Bozzon Bruno,
Bianco cav. Pietro, Battiston Luciano, Bottega Giovanni,Cedrin Giacomo,
Casagrande Giovanni, Calderola Mario,Celot Vittorino, Costaperaria Nicola,
De Pizzol Emilio,Da Rios Mario, Dei Svaldi Enrico,De Polo Impolito,Da Ros
Giovanni, Da Rios Iva e marito, Dei Svaldi Augusta e Luciano, Ex Club Giallo
Nero, Frozza Annibale, Faraon Adriano, Grosso Vittorino, Marcon Oscar,
Morandin Adriano, Morbin Antonio, Maset cav. Mario, Mattiuz Domenico,
Meneguz Stefano, Pascon Giovanni, Polesel Luigino, Perenzin Giuseppe,
Perenzin Giorgio, Pol Silvano, Ruberti Giuseppe, Stringher Angelo, Salton
Giuliano, Tomasi Enrico, Tomasi Giuseppe, Tomasi Eusebio, Toè Domenico,
Varaschin Nicolò, Zancanaro Tullio.
E CHE HANNO PRESTATO LA LORO OPERA
Antoniazzi Antonio, Antoniazzi
Enzo, Battiston Luciano, Bernardi Mario, Cedrin Giacomo, Chiesurin
Francesco, Casagrande Tiziano, Carlet Tommaso, Dal Col Fiori, D’Altoè
Antonio, Da Ros Ugo, Da Rios Danilo, Dal Cin Enrico, Dal Molin Giacomo, Del
Puppo Giuseppe, De Polo ing. Nicola, Favero Giandomenico, Favero Egidio,
Miraval Silvano e C., Prevedello Virginio, Possamai Franco, Pradal Leonardo,
Pol arch. Dario, Pascon Bruno, Schincariol Silvio, Tomasi Glauco