DA
40 ANNI ALPINI A CORBANESE
“… è meglio accendere una fiammella che maledire le tenebre
dell’oscurità”
Nella calda ed assolata giornata di domenica 1 luglio 2007 si sono
radunate diverse centinaia di penne nere presso Piazza Papa Luciani nel
centro di Corbanese.
Con la consueta ed ineguagliabile maestria il vice presidente vicario
della nostra sezione Nino Geronazzo ha diretto la cerimonia.
Erano presenti assieme al gonfalone del comune di Tarzo, il tricolore
dell’associazione combattenti e reduci e lo stendardo dei “Trevisani nel
mondo” del centro pedemontano. La rappresentanza dell’Associazione
nazionale Alpini si fregiava della presenza dei vessilli sezionali di
Conegliano e Vittorio Veneto, delle trenta fiamme sezionali e di quelle
dei graditissimi gruppi ospiti: Sappada, Savorgnano della Torre,
Ospitale di Cadore, Pozzuolo e Tarzo.
Diverse centinaia di alpini hanno costituito il corteo che si è diretto
al monumento ai caduti ove sul pennone è salito il Tricolore ed è stata
deposta la corona d’alloro in onore di chi per l’Italia sacrificò la
vita.
La Santa Messa officiata nella chiesa parrocchiale da don Angelo
Lucchetta ha segnato un momento di riflessione profonda. Nell’omelia il
parroco ha sottolineato commentando le letture di San Paolo “…la voglia
di libertà degli alpini che si sono aperti al mondo con la presenza
costruttiva e solidale nei paesi, favorendo la pace vera. Questi ideali
hanno portato gli alpini di Corbanese a compiere il restauro della
chiesetta di San Giuseppe al Ponte di Maset, con oltre 1000 ore di
lavoro per ricordare degnamente il 40° di fondazione”. Il celebrante ha
concluso l’omelia con questa frase significativa “… è meglio accendere
una fiammella che maledire le tenebre dell’oscurità”.
Dopo
la Santa Messa, il corteo guidato dalle note della banda musicale di
Moriamo della Battaglia, è sfilato lungo la via principale di Corbanese
sino alla bella sede del Gruppo vicino al Ponte di Maset.
Nel piazzale della casa alpina si sono tenuti i discorsi ufficiali,
piuttosto brevi perché gli oratori intelligentemente, vista la canicola
della giornata, non hanno voluto infierire nei confronti dei presenti.
Il giovane capo gruppo Davide De Nardo porgendo il saluto, ha
ringraziato particolarmente la Pro Loco e la Parrocchia di Corbanese, la
banda musicale di Moriago e tutti gli alpini presenti.
Il plauso al Gruppo Ana di Corbanese è giunto dal sindaco di Tarzo
Gianangelo Bof che ha sottolineato l’impegno profuso nell’opera
eseguita.
Il presidente del Credito Cooperativo delle Prealpi Luigi De Martin, che
è un alpino, ha ribadito la vicinanza del suo Ente verso tutte quelle
associazioni, in primis gli alpini, che si adoperano per il bene della
comunità.
Il presidente sezionale Antonio Daminato ha concluso la serie degli
interventi soffermandosi sul 40° anniversario di questo Gruppo Ana “…
che vive di poche parole e di fatti concreti…” ricordando poi “… che in
ogni comune ove ci sia un gruppo alpino la locale amministrazione ha una
base solida su cui poggiare per poter crescere e migliorare”.
Il nostro presidente ha terminato sostenendo che bisogna essere alpini
tutti i giorni citando a mo’ di esempio uno dei fondatori del gruppo
Corbanese, Giovanni Carlet che proprio in questi giorni ha compiuto 50
anni di alpinità. Un sontuoso rancio alpino ha deliziato i partecipanti
sotto i capannoni della Pro Loco.
Nel clima festoso di questo importante anniversario non potevano mancare
gli attestati ad alcuni associati che si sono distinti con dedizione ed
impegno nel corso di questi quarant’anni. Sono stati premiati tra gli
altri: Giorgio Pol (alla memoria), Eusebio Tomasi, Arturo Perenzin,
Mario Maset, Danilo Morandin, Ugo Da Ros, Antonio Tonon, Giovanni
Carlet, Andrea Mattiuz, Angelo Casagrande, la madrina sig.ra Candida
Possamai e l’attuale capogruppo Davide De Nardo. Proprio su quest’ultimo
non ancora trentenne, guida del gruppo Corbanese già dal 2002, sono
riposte le attese per una lunga vita di questo sodalizio. Egli, come
altri giovani capigruppo, mette tutto il proprio spirito alpino ed il
proprio fresco ardore, aiutiamo Lui e gli altri, con sincerità, a
adempiere al loro ruolo.
Renzo Sossai |