GRUPPO FALZE' DI PIAVE |
Dicembre 2013 |
Era la prima domenica dopo l’Epifania, il giorno prima venne elettro il nuovo
Capogruppo, Ernesto Zilli. Si stava facendo la festa annuale del Gruppo. Il Capo
gruppo di Crosara Claudio Primon, presente alla festa, ricordava: quest’anno,
2013, è il XX^ anniversario del gemellaggio dei gruppi di Falzè di Piave e
Crosara della sezione di Marostica, dobbiamo festeggiare. Certo! Una rapida
occhiata al calendario, e proprio il 22 settembre festa di San Maurizio, patrono
delle truppe alpine, cade di domenica. Una opportunità per coinvolgere anche la
Sezione di Conegliano con tutti i suoi 30 gruppi.
Crosara è un ridente borgo, si trova oltre il castello di Marostica, alle
pendici dell’altopiano dei Sette comuni. Gli alpini di Crosara sono custodi e i
manutentori del monumentale complesso della colonna mozza, ai piedi
dell’Ortigara, dove, ogni anno, la prima domenica di luglio l’A.N.A. ricorda gli
eventi colà accaduti durante la prima guerra mondiale, con grande partecipazione
di alpini. Con il gemellaggio, promosso dall’amicizia di alcuni alpini dei due
gruppi come Ezio e Piero, si volle ricordare gli avvenimenti lungo il Piave e
sugli altopiani durante la grande guerra.
Per il nuovo capogruppo, questa festa è un’opportunità per farsi le ossa da
primo dirigente del gruppo.
Ecco il 22 settembre, il tempo si presentò clemente, il sole si affacciò nel
cielo, dopo aver trascorso alcuni giorni sopra le nubi. Gli alpini di Crosara
sono arrivati in massa con la banda cittadina composta da 40 elementi. Alla
partenza della sfilata, presso l’antica chiesetta di Chiesuola, man mano
arrivavano gli alfieri dei gruppi con i loro delegati, i vessilli delle sezioni
di Marostica e Conegliano scortati dai loro vicepresidenti Bruno Dalla Palma e
Pierferdinando Dalla Rosa, il generale alpino Corrado Catone ed il Sindaco di
Sernaglia. Il gonfalone del comune di Sernaglia della Battaglia, decorato di
medaglia d’oro al valor civile per i fatti accaduti alla popolazione civile tra
San Martino del 1917 e fine ottobre del 1918, viene accolto sull’attenti.
Sotto la regia del cerimoniere Sergio, la sfilata iniziò: la banda con i suoi
ritmi cadenzava il passo, le bandiere italiane appese alle finestre delle case e
tanti cittadini facevano da scorta. Arrivati davanti al monumento alle vittime
civili della prima guerra mondiale, presso le scuole elementari, dove i bambini
possono osservarlo ogni giorno, ecco: l’alzabandiera.
In chiesa, durante la Santa Messa, Il Celebrante, don Mosè, legge il saluto del
Parroco che è in ospedale. La testimonianza di San Maurizio e della sua Legione
romana sono sempre un esempio. La preghiera dell’alpino e il “Signore delle
cime” cantato dalla corale parrocchiale concludono la messa. La deposizione
della corona d’alloro, presso il monumento ai caduti, in Piazza Arditi, i saluti
del capogruppo Ernesto Zilli, del Sindaco Sonia Fregolent e del Vicepresidente
Della Rosa durante i quali vengono ricordati i valori del Patrono San Maurizio,
del gemellaggio fra i due gruppi e dell’asilo di Rossosch cui si ricordava negli
stessi giorni il XX anniversario dell’inaugurazione, pongono termine alla
cerimonia ufficiale.
La banda ci conduce i partecipanti alla Sede degli alpini per un aperitivo. Poi,
coronati dalla nuova staccionata, costruita recentemente dagli alpini, si arriva
“al Pedrè” dove un grande spiedo sta concludendo la cottura. La vista di quel
ben di Dio fa gioire l’animo e predispone lo stomaco al rancio. Anche qui la
banda intona qualche marcetta per rallegrare i cuori. Durante il pranzo, fra un
pasto e l’altro lo scambio dei doni fra i gruppi gemellati: delle opere di Loris
Giotto raffiguranti fatti storici del paese e una grande foto del sito
monumentale della colonna mozza. Una grande soddisfazione trapelava dagli occhi
di tutti i presenti.
Claudio Breda