GRUPPO FALZE' DI PIAVE |
Dicembre 2022 |
Ezio Losso, figlio e nipote di zattieri, ci teneva a tener vivo il ricordo dell’attività svolta dal popolo appartenente alla “Fameja dei Zatér”.
Trent’anni
fa, e precisamente il 12 luglio 1992, dopo lunga preparazione, era riuscito a
realizzare il suo sogno di scendere con la zattera lungo il fiume Piave, come
avevano fatto suo padre e suo nonno.
In realtà le zattere erano tre e partirono,
una dopo l’altra, tenendosi a debita distanza. Ezio si era imbarcato sulla
terza.
Il giorno prima era piovuto molto e il corso del Piave si presentava più
impetuoso e pericoloso del solito perché nelle sue acque trasportava detriti e
tronchi di alberi divelti dalla forte pioggia. I partecipanti alla programmata
discesa erano preoccupati ma, dopo aver vagliato tutte le possibili cause che
potessero portare ad un pericolo, decisero di partire.
Purtroppo però, proprio
all’altezza di Falzè, un tronco vagante si infilò sotto la zattera in cui si
trovava anche Ezio, rendendo impossibile manovrare e fu così che la zattera, in
balia delle onde, perse stabilità, si mise di traverso e, alzandosi poi in
posizione verticale, fece cadere in acqua tutti gli occupanti. Tutti si
salvarono, eccetto lui.
Seguirono giorni convulsi per ricercare il corpo di
Ezio.
Molti alpini e persone comuni parteciparono alle ricerche, o si diedero da
fare per dare supporto ai volontari. Tra questi, in modo particolare, ci fu
anche la famiglia dell’Alpino Antonio Soldera, che diede vitto e alloggio ai
familiari.
Questa tragedia e questo lavorare insieme creò un forte spirito di
amicizia e solidarietà tra le comunità di Codissago e di Falzè di Piave,
amicizia e solidarietà che durano ancora oggi.
Ogni 12 luglio, giorno della
morte di Ezio, per noi Alpini del gruppo di Falzè di Piave è ormai diventata
tradizione ricordare quel triste avvenimento recandoci nel luogo a lui dedicato
presso il Passo Barca, vicino al Fiume Piave, per fare una visita e portare dei
fiori.
Quest’anno, ricorrendo il 30° anniversario, in collaborazione con il
Comune di Sernaglia, nella giornata di domenica 17 luglio abbiamo voluto
commemorare quel tragico avvenimento in forma un po’ speciale.
Alla mattina,
dopo la S. Messa celebrata dal nostro Parroco Don Mirko, presso l’anfiteatro del
Passo Barca, che si trova in prossimità del monumento dedicato ad Ezio, ed
allietata dai canti eseguiti da alcune coriste di Codissago, abbiamo potuto
ammirare la nuova zattera, che sostituisce la precedente ormai rovinata dalle
intemperie, assemblata per l’occasione dai zattieri di Codissago, coadiuvati da
qualche volontario alpino.
Alla cerimonia erano presenti, oltre al figlio e due
sorelle di Ezio, anche numerose persone di Codissago, vestite con i costumi del
posto, noi alpini e persone di Falzè di Piave e, inoltre, sono intervenute anche
varie Autorità: il Sindaco di Longarone Roberto Padrin, il Sindaco di Sernaglia
Mirco Villanova, la Senatrice Sonia Fregolent, il Sindaco ed il Vicesindaco di
allora Lamberto Pillonetto e Giovanni Balliana, il Presidente e l’ex Presidente
della “Fameja dei Zatér” Sergio Furlan e Arnaldo Olivier, nonché il nostro
Capogruppo Dino d’Agostin, che ci hanno espresso le loro riflessioni in merito,
a cui hanno fatto seguito i ricordi di coloro che erano presenti in quel
fatidico giorno.
Queste sono le occasioni che, se pur nate a seguito di una tragedia, contribuiscono a riscoprire sentimenti di solidarietà e collaborazione.
Miranda Antoniazzi