GRUPPO FONTIGO |
Giugno 1979 |
Il 29 aprile a Fontigo ha avuto la sua mini-adunata; non mi si fraintenda per questo diminutivo, ma il riferimento va
solo fatto in rapporto alle nostre adunate maggiori.
Ha avuto tutto: dalla Banda musicale di Moriago ricca di elementi e vasta nel repertorio, alla presenza dei Gruppi e
rappresentanze combattentistiche: 35 ne ho contati tra gagliardetti e bandiere.
Dall’oratoria del Parroco don Bortolomiol che nell’omelia, ricordando un brano di Bedeschi da «100.000 gavette di
ghiaccio», ha fatto luccicare gli occhi a più di qualcuno (vero Olindo?) a quella del sindaco rag. Lino Zecchinon;
commemorazione che ha raggiunto l’optimum quando ha preso la parola il nostro presidente prof. Giacomo Vallomy. Non sto
scoprendo certo l’uovo di Colombo, muovendo un ennesimo elogio al nostro Presidente, se dico che nella sua oratoria
trascinante alterna la pacatezza a dei toni alti, a volte duri, specie se rivolti nei confronti di quanti stanno minando
la nostra libertà e la Costituzìone, per poi ritornare ad una scorrevolezza quasi rilassante, che può essere interrotta
solo da fragorosi applausi. Se condiamo il tutto con una cornice di folla entusiasta e plaudente, l’opera è completa.
Questa manifestazione sentitamente voluta dal capogruppo Stramare (che appariva ancor più piccolo schiacciato dal peso
di un festeggiamento che sembrava fuori della sua portata) è veramente bene riuscita. Questo Gruppo, uno dei più piccoli
e geograficamente agli estremi confini della Sezione, ne ha ben donde per andarne fiero e inoltre chi s’era portato a
Fontigo, scettico per eccellenza, credendo in uno sfacelo s’è dovuto ricredere perchè ne è stato largamente smentito.
Sin dalle prime ore si son susseguiti gli arrivi degli alpini che, invadendo piazza del Popolo, facevano capannello
attorno al chiosco ed allo spiedo gigante che troneggiava sulla piazza. Alle 10 la sfilata: la apriva la Banda di
Moriago seguita nell’ordine del Gonfalone del Comune tra due corone d’alloro, indi le bandiere dei Combattenti e Reduci
di Orsago, Falzè e Sernaglia, quelle dell’Associazione dei Fanti di Falzè e dei Bersaglieri del Quartier del Piave.
Seguivano il vessillo della Sezione di Conegliano i gagliardetti dei Gruppi appartenenti alle Sezioni limitrofe Caorera,
Farra, Lentiai, Marziai, Moriago, Mosnigo, S. Giovanni e Vidor; poi quelli dei nostri Gruppi: Barbisano, Godega-Bibano,
Conegliano-Città, Collalbrigo, Colfosco, Collalto, Falzè, Fontigo, Mareno, Ogliano, Orsago, Parè, Pieve di Soligo,
Pianzano, Refrontolo, San Fior, Santa Maria, S. Vendemiano, Sernaglia, Soligo, Solighetto e Vazzola.
Tra le autorità che seguivano abbiamo notato il sindaco rag. Lino Zecchinon, il consigliere nazionale e nostro
vice-presidente geom. Lino Chies, il comandante della sezione dei Carabinieri, la Madrina del Gruppo, il presidente
della Sezione prof. Giacomo Vallomy con il vice-presidente enot. Luigino Basso e il consigliere della Sezione di Feltre
sig. Dorz ed altri consiglieri sezionali.
Seguivano, ordinati e per cinque, gli alpini.
Dopo essersi portato sul sagrato della chiesa, dove il parroco don Bortolomiol ha celebrato la S.Messa, il corteo s’è
portato ordinatamente al sacello dedicato ai Caduti, dove è stata deposta una corona d’alloro, per poi far ritorno alla
piazza del Popolo per deporvi un’altra corona, al monumento agli Arditi.
Dopo il «silenzio» magistralmente suonato dalla Banda, le Autorità si sono portate sul palco d’onore dando inizio alla
commemorazione dell’avvenimento e conclusa con il cordiale augurio per l’ulteriore progresso del baldo Gruppo di
Fontigo.
Steno