GRUPPO MARENO |
Settembre 2014 |
Sabato 5 aprile, alle ore 20.30, presso il palazzetto dello sport di Mareno, si è svolta una serata che verrà a lungo ricordata negli annali della storia di vita alpina del nostro gruppo. Infatti in questa occasione denominata “Alpini in tempo di pace” è stato organizzato un incontro tra gli ufficiali della Brigata Alpina Julia, del 7° Rgt. Alpini Feltre per essere precisi, la cittadinanza e gli alunni della scuola secondaria di I° grado “A. Manzoni”. Questa serata rientra nei festeggiamenti per il 55° di fondazione del gruppo Mareno, ed è voluta essere occasione di divulgazione di “cultura alpina”. Durante la serata c'è stata l'esibizione della Corale Voci Marenesi e del Corpo bandistico di Mareno, durante le quali venivano proiettate su uno schermo alle sovrastante il palco delle immagini e video storici ed attuali sulle truppe alpine, uno spettacolo suggestivo che ha commosso, emozionato e coinvolto le centinaia di persone presenti. Tra l'esibizione della corale e del corpo bandistico, l'ufficiale relatore, capitano Carmelo Pezzino del 7° ha spiegato al pubblico quanti e quali sono gli interventi che vedono coinvolti gli alpini “in tempo di pace”. L'intervento del capitano si è concluso accompagnato da uno scrosciante applauso. La serata è proseguita con la premiazione degli studenti che per l'occasione avevano presentando dei lavori sotto forma di disegni ed elaborati scritti inerenti al tema da noi proposto. La giuria del concorso “ Alpini in tempo di pace “, composta dai docenti, ha valutato i lavori presentati dagli alunni tenendo conto dell'originalità e dell'accuratezza nell'esecuzione. Pur giudicando positivamente molti disegni ed elaborati scitti, la giuria ha ritenuto che i vincitori abbiano dimostrato una particolare sensibilità ed una capacità espressiva di alto livello. Riporto i vincitori: Classi prime, disegni, 1°Mognol Laura (1^A), 2° Bagni Giulia (1^C), Gentili Linda (1^A). Classi seconde, disegni, 1° Chowdhyury Shupty (2^A), 2° Scudeler Elisa (2^A), 3° Nardin Elia (2^B). Classi terze, disegni ed elaborati scritti, 1° Forni Chiara (3^C) con tema, Mazzero Filippo (3^A) con disegno-logo, 3° Tomasella Daniela (3^B). Tutti i lavori da noi visionati sono meravigliosi e ne faremo una copia per poterli utilizzare durante la cerimonia di chiusura dei festeggiamenti del nostro 55°, ma il tema e la poesia non possono non esservi proposti, tanto ci hanno colpito, e sicuramente a qualcuno farà bene leggerli per ricordarsi cosa vuol dire essere alpini...
Il capitano Pezzino e la prima classificata delle classi terze con il tema Alpini Orgoglio italiano. |
Il tema vincitore del primo posto tra le classi terze:
ALPINI ORGOGLIO ITALIANO
Di recente abbiamo affrontato l'interessante tema sugli alpini, in classe e al centro culturale di Mareno, sia in
tempo di guerra che in tempo di pace, soffermandoci sulle buona azioni gratuite che offrono alla società e allo stato
italiano. Si identificano facilmente grazie per la divisa e per il famoso cappello con la penna, ma dietro a queste
sembianze si celano esempi di uomini fedeli alla patria e al prossimo. Spesso hanno sacrificato loro stessi per offrire
aiuto. In questo breve tema (in cui riassumerò troppo brevemente tutte le qualità positive di questi uomini) vorrei
parlare degli alpini in tempo di pace, magari facendo qualche riferimento ai tempi di guerra utilizzandoli come
collegamento.
Nell'attualità i cappelli con la penna svolgono tantissime attività. Per esempio, quando la popolazione si trova in
difficoltà a causa di un allagamento, di un terremoto o di altre catastrofi naturali, ecco che gli alpini si attrezzano
e vanno a dare il loro contributo. Ma non solo. Hanno un occhio di riguardo verso i diversamente abili, verso le
famiglie che vivono periodi di intense difficoltà.
Porterò qui a seguito alcuni avvenimenti (solo alcuni, elencarli tutti sarebbe troppo lungo) che possono testimoniare
quanto efficace sia e quanto poco se ne parli del lavoro eccellente che svolgono. Mi rammarico che siano così
tralasciati, vengono nominati raramente. Quando c'è stato il terremoto all'Aquila, in Emilia Romagna, in Friuli, gli
alpini sono stati fra i primi a soccorrere la popolazione, a costruire capannoni per ospitare le persone, a trattare gli
sfollati non come ospiti nelle loro tende ma come veri autoctoni, immedesimandosi e mettendosi e mettendosi nei panni di
chi aveva perso tutto, a partire dalla casa. Preparando colazione, pranzo e cena a innumerevoli persone.
Un grande gesto di umanità, di grande solidarietà e comprensione. Essere solidali vuol dire rimboccarsi le maniche, non
dire, da chilometri di distanza:- Poverini, come li compatisco!
Non solamente in questi casi, pero sono venuti in aiuto. Ci sono tanti modi di raffigurare la generosità. E le
opportunità per dipingerla sempre in modo differente sono tantissime, ogni giorno se ne ripresentano di nuove. Tra di
loro si sentono in dovere di aiutarsi, proprio come i fratelli che nel momento del bisogno non si abbandonano, non si
dividono fra loro.
Un alpino, in guerra, qualche tempo fa rimase paralizzato. Aveva urgente bisogno di strutture che potessero ospitarlo,
per farlo vivere nella maniera più umana possibile. Di loro iniziativa gli hanno costruito una casa, con tutte le
attrezzature necessarie che potessero aiutarlo a spostarsi con la carrozzina.
In cambio nulla, solo il sorriso di quell'alpino che li ricorderà per sempre. Tutto questo non vale forse di più dei
soldi? Se il lavoratore fosse pagato con il sorriso sarebbe povero, tanto è difficile trovarne uno vero, che dia tutto
senza nulla in cambio. E' questa la parte mancante all'interno della società in cui viviamo, l'altruismo per progredire.
Gli alpini intervengono in queste piccole comunità, in questi paesini italiani che affrontano gravi disagi, in cui il
quotidiano è stato stravolto dalla anormalità che la situazione impone. Sono loro che riportano la normalità fra le
macerie delle case distrutte, il sorriso nell'animo delle persone, forse è questo l'intervento più importante perché fa
ritornare la voglia di ricominciare da zero, non però sconfitti dagli eventi catastrofici, ma con la speranza e la
certezza di sapere che qualcuno li aiuterà in qualsiasi caso.
Viviamo in un periodo in cui i veri valori si stanno tralasciando e perdendo per lasciare spazio a quelli falsi e
superficiali.
Qualcuno avrà perso l'orgoglio, la soddisfazione di essere nato in Italia. Possiamo ritrovarlo attraverso gli alpini,
con il loro esempio ci sentiamo parte di un Paese in difficoltà ma comunque solidale. Si può fare ancora qualcosa per
ricostruire quello che abbiamo distrutto...poniamo le fondamenta con il buon esempio che ci hanno lasciato e che ci
lasciano. L'aiuto senza profitto è l'aiuto vero, che una persona si sente di donare per il gusto di farlo. Ho affrontato
il tema degli alpini in tempo di pace, ma vorrei fare un passo indietro nel tempo per lasciare spazio alle testimonianze
e alla memoria. Seconda guerra mondiale in Russia i tedeschi uccidevano senza pietà chiunque incontrassero nel loro
cammino.
I nostri alpini hanno addirittura diviso il cibo e le abitazioni con la popolazione russa, che li gratificava spargendo
la fama che gli italiani erano buoni, in poche parole...la solidarietà di oggi è la solidarietà che c'è sempre stata nel
corpo alpino.
Noi ragazzi conosciamo poco di questo ambiente, per comprenderlo bene dovremmo osservare tutte le diverse sfaccettature
e sfumature. Una scusa per avvicinarci di più a loro...e diventare eredi di un popolo migliore, magari finalmente basato
su sani principi e sull'umanità e giustizia che tanto manca in questa bellissima Italia, tanto affascinante quanto
arretrata rispetto al resto del mondo.
Chiara Forni, 3^C
Il segretario del gruppo e consigliere sezionale Algeo con la prima classificata Chiara Forni
Il consigliere sezionale Simone Algeo consegna il gagliardetto del gruppo al preside De Toni
La poesia vincitrice del terzo posto tra le classi terze:
Alpino chi sei?
Alpino che fai?
Su dimmi perché
la gente ama te.
Ma certo ti dico,
io son quell'uomo tuo amico
che ha combattuto mille battaglie
nei monti e nelle fitte boscaglie.
Né freddo, né pioggia, né venti
han fermato i miei passi possenti.
Mosso da grande fervore
ho lottato con forza e onore,
per la libertà dallo straniero
e diventare un popolo fiero.
E se per la patria son anche caduto
tu che m'ascolti non m'hai ancora perduto:
di certo mi noti tra la gente smarrita,
in ogni tragedia che sconvolge la vita.
Dove c'è d'aiutare con mani e con cuore
sempre tu trovi con grande stupore
una penna nera su un verde cappello,
che subito accoglie d'aiuto ogni appello.
Sono un alpino, son forte, son fiero
il mio altruismo è un sentimento sincero.
Tomasella Daniela 3^B
I saluti del Sindaco Giapietro Cattai e del Vice presidente sezionale Narciso De Rosso
La serata si è conclusa con il saluto del sindaco Gianpietro Cattai, che ha ringraziato gli alpini di Mareno per il
loro impegno soprattutto nell'emergenza falde e per le molte attività svolte, con un commosso intervento del
vice-presidente sezionale De Rosso, che si è complimentato con gli alpini marenesi per una l'eccezionale serata in cui
si poteva effettivamente “respirare alpinità”. E come gran finale la corale e il coro bandistico, accompagnati dal
pubblico, hanno intonato l'inno d'Italia.
Voglio ringraziare gli amici della corale e del corpo bandistico, il corpo insegnate e i genitori degli alunni,
l'amministrazione comunale, tutti gli alpini di Mareno, il centro studi ANA di Conegliano in particolar modo i relatori
che ci hanno aiutato a preparare i ragazzi, Aldo Vidotto e Federico Furlan ,la sezione di Conegliano , ma soprattutto il
7° Rgt. Alpini Feltre e la Brigata Alpina Julia per la grande collaborazione e disponibilità. Grazie.
Martedì 8 aprile una nostra rappresentanza si è recata presso le scuole medie per ringraziare alunni e corpo docente per la collaborazione e portare un penna commemorativa in regalo per tutti.
Simone Algeo