GRUPPO M.O. PIETRO MASET |
Settembre 2012 |
Anche quest’anno, come è ormai tradizione, il Direttivo del Gruppo alpini “M.O.
Pietro Maset” ha organizzato la gita sociale.
L’intento è quello di passare una
giornata in serena armonia, senza omettere siti carichi di alpinità. Due pullman
sono partiti, quindi, alle 5.30 dalla sede del Gruppo con invidiabile
puntualità, con arrivo verso le ore 9 in quel di Trento. Ricevuti dagli alpini
della Sezione locale, siamo saliti al Doss, conosciuto anche come monte Verruca,
dove si trova il Museo Storico degli Alpini, nei pressi del mausoleo dedicato a
Cesare Battisti. Veniamo ricevuti dal 1° Cap. Pietro Luigi Calvi, valida
guida durante tutto il percorso museale; alle 9.30 fatto quadrato degli alpini
presenti con l’alza bandiera, si è data l’ufficialità alla visita. Il museo fu
costruito per onorare il Corpo degli alpini da un’idea nata dalla Sezione
Trentina dell’ANA e dal Comando Superiore delle Truppe Alpine.
Doveva essere
un’opera imponente ed importante, ma per vari motivi tra cui la seconda guerra
mondiale e l’alto costo preventivato, la Fondazione incaricata rinunciò al
progetto. Grazie poi al dono del Comune di Trento nel 1953 di una vecchia
polveriera austriaca l’opera è stata finalmente realizzata, ed inaugurata il 15
maggio 1958 in occasione della 31° adunata nazionale degli alpini.
Il museo è
una raccolta storica della vita degli Alpini, con divise, armi leggere e
pesanti, utilizzate nelle varie battaglie dall’Africa ai giorni nostri.
Da
segnalare all’entrata i ritratti del Gen. G. Perrucchetti, di C. Battisti, la
bandiera Austriaca che un tempo sventolava su Trento, l’opera di P. Caccia
Dominioni che rappresenta la morte del capitano, in ricordo del Cap. G. Grandi
del Battaglione Alpini “Trano” M.O. al V.M.; un trittico di Mario Urbani “Falchi
e Prede” dipinto in trincea nella prima guerra mondiale, e un ritratto della
Madonna chiamata Addolorata di provenienza dal Don. Nelle varie sale si possono
leggere i nomi degli Alpini decorati nelle guerre dal 1896 al 1945, i nomi dei
luoghi che furono testimoni delle gesta degli Alpini e tante altre significative
ed importanti storie delle “Penne Nere”.
Ma la nostra identità alpina si può
leggere sulla dedica al Museo visitato, che trascrivo interamente: QUESTO MUSEO
E’ DEDICATO A TUTTI QUELLI CHE HANNO AVUTO L’ONORE E L’ORGOGLIO DI PORTARE IL
CAPPELLO ALPINO. PER TUTTI LORO, E PER TUTTI QUELLI CHE LO PORTERANNO DOMANI E
NEGLI ANNI A VENIRE, PER RICORDARE E CONTINUARE LA TRADIZIONE DEL NOSTRO CORPO;
FARE CON SEMPLICITA’ E CON UN SORRISO COSE IMPOSSIBILI.
Dopo aver visitato anche
il mausoleo di C. Battisti, nel ritorno in località Piedicastello presso le
gallerie della ex strada statale, abbiamo fatto sosta alla mostra dedicata al
fronte russo, con esposizione degli eventi militari e della vita quotidiana
degli nostri soldati sul Don, oltre a numerose foto di armamenti, divise,
filmati d’epoca, ed anche testimonianze di ufficiali e soldati. La mostra è
stata allestita in collaborazione con il governo Russo, divisa in due gallerie,
la bianca e la nera.
Vi è esposta anche l’articolata macchina della propaganda
bellica del tempo, da una parte quella fascista e nazista e dall’altra quella
sovietica, e si conclude ai giorni nostri illustrando la cooperazione italo-russa che ha portato alla costruzione di un asilo nel sito dove era
dislocato il Comando delle Truppe Alpine. Dopo essere stati ospiti per il pranzo
alla caserma Pizzolato sede del 2° Rgt. Artiglieria da Montagna, presso il
Circolo Ufficiali, nel pomeriggio abbiamo fatto visita al Castello del Buon
Consiglio dove è allestita la mostra dei “Cavalieri Imperiali” con il
Castelvecchio, il Magno Palazzo, maestosa residenza di Bernardo Cles, e la fossa
degli Eroi dove fu giustiziato C. Battisti.
In serata il rientro. Per quanto
vissuto, è sensazione del Direttivo e dei partecipanti di aver ancora una volta
centrato tutti gli obiettivi prefissati: ricordi - alpinità - serenità -
allegria in una bellissima giornata.
Gino Toffoli