GRUPPO OGLIANO |
Giugno 2016 |
Il Gruppo Alpini Ogliano, ha organizzato, su richiesta del gruppo alpini di Brisighella una gita culturale, per far conoscere, ai ragazzi della loro locale scuola, storia e tradizioni del nostro territorio. Giovedì 14 aprile, alle ore 8.30 al casello autostradale, sono arrivati due pullman con cinquantasette alunni delle terze medie di Brisighella, sez. A, B e C, con cinque insegnanti e una trentina di alpini del gruppo Brisighella, della sezione Bolognese Romagnola, con il capogruppo Gian Luigi Bandini e altri del gruppo Marradi della sezione di Firenze. Ad attenderli c’era il nostro capogruppo Marcello Silvestrin con i suoi vice. Dopo i cordiali saluti e il benvenuto, s’inizia la prima visita programmata. Presso la Garbellotto, fabbrica nel coneglianese che produce botti dal 1775, di diverse forme e capacità. Ad attenderci c’era il direttore sig. Graziano Cavalet che ha condotto la visita guidata e spiegando ai ragazzi le varie lavorazioni, che dai grossi tronchi di rovere e frassino arrivano al prodotto finito. Gli alpini facevano sponda ai lati dell’inquadrata fila di alunni che molto interessati ascoltavano la spiegazione e prendevano appunti. A conclusione della visita il titolare dell’azienda sig. Pietro Garbellotto ha voluto dare personalmente un saluto a tutti i partecipanti. Alle ore 10.30 si procede per un’altra visita in programma, a Susegana, nell’antica cantina di Collalto, nata nel 1904. Parcheggiati i pullman nel grande piazzale interno e dopo qualche foto di gruppo con i gagliardetti degli alpini, il direttore sig. Adriano Cenedese, che da quarantadue anni è presente nell’azienda, ci fa da guida, assieme all’enologo Andrea Affili, spiegando i vari passaggi dall'uva al vino in bottiglia o in botte d’invecchiamento. Una lavorazione di circa 18000 quintali di uva al momento della vendemmia. Visita interessante per i ragazzi, nel far capire come sul nostro territorio, la cultura del vino è una trainante e maggiore economia. Dopo una buona degustazione di prosecco con gli alpini e un momento di allegria, la visita volge al termine. Alle ore 12.00 ci si avvia verso la sede del nostro gruppo, dove i bravi alpini di Ogliano hanno apparecchiato e preparato il pranzo. La sede era così gremita dai tanti vivaci giovani e diversi alpini. Alcuni anziani del gruppo ci hanno onorato con la loro partecipazione, c’è stato un momento molto bello nel vedere così tante generazioni pranzare assieme in allegria. Il comune di Conegliano era rappresentato dal sig. Sindaco Floriano Zambon, dal Presidente del Consiglio Fabio Chies e dall’assessore alla cultura Stefano Dugone, la sezione alpini di Conegliano era rappresentata dal consigliere sezionale Lino Chies e da alcuni elementi della protezione civile. Alle ore 14.30 si prosegue con la visita al bosco delle Penne Mozze, dove erano presenti, il presidente Claudio Trampetti, l’ex presidente della sezione di Vittorio Veneto Angelo Biz, il capogruppo di Cison di Valmarino Riccardo De Mari e il segretario Claudio Toffolan. Inquadrati ragazzi e alpini, davanti al cippo delle tre penne mozzate, simbolo del sito, il presidente Trampetti spiegava che quello è un luogo sacro, dove ci sono nomi di soldati caduti in varie guerre. Uomini che hanno sacrificato la loro vita per assicurare la libertà alle nostre generazioni. Squilli di tromba, un minuto di silenzio e tutti sull’attenti, ha creato un profondo momento di commozione per tutti i partecipanti. Un gruppetto di alpini, in onore ai caduti, ha intonato la canzone “Sul monte Piana”; E poi un’alunna ha recitato la poesia ”Cantate alpini”. Il segretario Toffolan ha quindi fatto da guida mostrando i nomi forgiati a mano nelle 2003 stele posate lungo i sentieri del bosco. È seguito un ultimo brindisi con gli alpini, con il proposito di ritrovarsi ancora. Dopo i cordiali saluti a tutti alle ore 17.30 i pullman sono ripartiti per Brisighella. Una bella giornata trascorsa con ragazzi e alpini all’insegna della fratellanza alpina che ha avvicinato i giovani al nostro spirito alpino. Sicuramente questi alunni ritornando a casa hanno portato con sé un bellissimo ricordo.
Luciano Silvestrin