GRUPPO ORSAGO


Dicembre 1971

A Orsago: Inaugurazione della via e di un cippo alla memoria di Giovanni Bortolotto Medaglia d’ Oro di Russia


ORSAGO - Cippo eretto in memoria del Serg. Giovanni Bortolotto, opera dello
scultore Mario Balliana su progetto di Francesco Pollesel (Foto Vinera)

Il 19 settembre, in una giornata di sole radioso, Orsago ci ha dato il benvenuto con una selva di bandiere e drappi tricolori.
All’automobilista, al turista, a tutti coloro che transitavano per le vie del paese, è stata spontanea la domanda: «E’ una festa di alpini?». E’ naturale che sia così e non può essere che così, perché gli alpini non possono concepire una loro cerimonia senza inneggiare alla Patria e al Tricolore, simbolo della loro passione e del loro entusiasmo.
Orsago ha festeggiato l’inaugurazione di una via, intestata alla Medaglia d’Oro Giovanni Bortolotto, caduto nella campagna di Russia. Ma se il nome della via è stato desiderato dagli alpini, assecondati, approvati, assistiti dall’ Amministrazione Comunale, gli alpini di Orsago hanno voluto erigere anche un cippo all’inizio della strada; un cippo che fosse tutto frutto loro, un cippo che testimoniasse la loro deferenza, il loro rispetto e la loro riconoscenza per chi ha dato un esempio così sublime di dedizione e di dovere.
Ma qui bisogna aprire una parentesi per esprimere la nostra riconoscenza e la nostra gratitudine al Sindaco di Orsago ed ai componenti la Giunta Municipale, che con l’elevato sentimento patriottico che distingue e onora la gente delle nostre contrade, hanno dato con entusiasmo tutto l’appoggio possibile, morale e materiale per la realizzazione di questo imperituro segno di riconoscenza verso un Eroe Alpino.
Grazie Sig. Sindaco! Lei è un vero Italiano e lasci che glielo dicano gli Alpini che di queste cose se ne intendono.
Selva di bandiere, selva di gagliardetti, di vessilli, di stendardi. E’ da credere che Orsago non abbia mai visto tanto bianco, rosso e verde come in quel giorno, reso più radioso da un meraviglioso sole settembrino, e tante, tante le Autorità Civili, militari che hanno reso la manifestazione più imponente, più completa e più sentita.
Abbiamo voluto fare l’appello tipo naja. C’erano: il Vice Prefetto Dott. Piciocchi in rappresentanza del Prefetto, il Vice Questore Dott. Panetta, il Generale Mervig Comandante la Brigata Cadore, il Generale Bartalucci Comandante l’Artiglieria della Divisione Folgore in rappresentanza del Comandante il V Corpo d’Armata, il Colonnello Andreotti Comandante il 6° Reggimento di Artiglieria da Montagna, il Ten. Col. Piasenti Consigliere Nazionale A.N.A., il Comm. Curto Presidente della nostra Sezione con il Vice Presidente Avv. Travaini, il Ten. Col. Beltramba Comandante la Sezione Staccata di Artiglieria, il Magg. Dall’Azin in rappresentanza del Comandante il 3° Reggimento di Artiglieria da Montagna, il Cap. Vinci in rappresentanza del Comandante l’8° Reggimento Alpini, il Gen. dei Bersaglieri Traversa al quale porgiamo un vivissimo ringraziamento per il suo interessamento per avere Picchetto e fanfara, il Col. De Santis Vice Presidente della Federazione Provinciale dei Combattenti e Reduci, il Capitano Bernazza del 3° Reggimento di Artiglieria da Montagna Comandante la 13° batteria, la batteria in cui ha militato la M.O. Bortolotto, il Rag. Zanin Sindaco di Orsago, il Vice Sindaco di Orsago con gli Assessori, l’Avv. Benvenuti Segretario del Triveneto A.N.A. in rappresentanza della Sezione di Treviso, l’Assessore Borsoi di Vittorio Veneto con il Gonfalone della Città decorato di M.O., il Tenente dei Carabinieri D’Amato Comandante la Tenenza di Vittorio Veneto, il Sig. Anselmi Presidente la Sezione Combattenti e Reduci di Orsago, il Cav. Moro Segretario della Federazione Provinciale dei Combattenti e Reduci, il Mar. Magg. Rossi in rappresentanza del Comandante il Presidio di Vittorio Veneto, il Maresciallo dei Carabinieri Bertoli Comandante la Stazione di Cordignano, il Sig. Bortolotto Francesco che porta la M.O. del fratello e la sua consorte, il Sig. Bortolotto Riccardo fratello, il Sig. Bortolotto Giovanni nipote, sorelle, cognate e parenti della Medaglia d’Oro, il Sig. Balliana Mario scultore del monumento in bronzo, il Cappellano della Sezione Capitano Alpino Don Tonon, il Parroco di Orsago Don Attilio Dorigon.
Il Comando Militare Territoriale di Padova, ha concesso la banda del 132° Reggimento Artiglieria della Divisione Corazzata «Ariete» mentre gli onori venivano resi da un Picchetto del 3° Reggimento Artiglieria da Montagna - Gruppo Conegliano - il Gruppo di Bortolotto.
Anche il Reparto dei Boys Scouts di Orsago si è messo a disposizione degli organizzatori per «Servire» e fare la loro buona azione quotidiana indirizzando gli ospiti, facendo servizio stradale, sistemando parcheggi macchine, ecc.
Abbiamo detto che tra gagliardetti e bandiere c’era una selva di tricolori; infatti erano presenti: i la- bari delle Sezioni A.N.A. di Conegliano e Vittorio Veneto; i gonfaloni dei Comuni di Orsago, Vittorio Veneto, Gaiarine, Cordignano, le bandiere dei Combattenti e Reduci di Ponte della Priula, di Colle Umberto, di Susegana, di Sernaglia, di Orsago; le bandiere dei Mutilati ed Invalidi di Godega S. Urbano e di Orsago; il labaro dei donatori di sangue di Orsago; i gagliardetti alpini dei gruppi di Corbanese, Conegliano, S. Fior, Mareno di Piave, Villa Santina, Cordignano, Collalbrigo, S. Lucia di Piave, Pianzano, Pasiano di Pordenone, Colle Umberto, Solighetto, Motta di Livenza, Gaiarine, Orsago, Cappella Maggiore, Barbisano, Pieve di Soligo, Parè, Colfosco, Susegana, Vazzola, Godega-Bibano, S. Vendemiano, Ogliano, Sacile col suo Capo Gruppo e tre consiglieri, la bandiera della Federazione Provinciale di Treviso dei Combattenti e Reduci.
Mentre gli alpini, i Gruppi, le Sezioni affluivano alla zona di ammassamento sita nei pressi dell’Albergo Orsago, le Autorità venivano ricevute dal Vice Presidente la Sezione Ten. Col. Alberto Piasenti che ha fatto gli onori di casa presso il Cinema Cristallo.
La manifestazione ha avuto inizio alle ore 10 precise, con la sfilata dei convenuti attraverso le vie cittadine, rendendo gli onori alle Autorità sistemate su apposita pedana.
Apriva il corteo la banda del 132° Reggimento di Artiglieria «Ariete» a cui faceva seguito il Picchetto del 3° Reggimento Artiglieria da Montagna, la corona di alloro, il labaro della Sezione di Conegliano con le quattro Medaglie d’Oro, portato dalla Medaglia d’argento di Russia Serg. Battistuzzi e scortato dal Vice Presidente Avv. Travaini e Consiglieri; lo stendardo del Comune di Vittorio Veneto, seguivano i gonfaloni dei Comuni, i labari e gli stendardi delle Associazioni ospiti, poi tutti i gagliardetti alpini e al seguito tutti gli alpini intervenuti alla festa.
Il corteo si ferma e si schiera davanti al cippo di Bortolotto ancora coperto dal Tricolore. Tre squilli d’attenti danno l’avvio alla cerimonia con l’alza bandiera, a cui fa seguito lo scoprimento del cippo, benedizione e deposizione della corona.
E’ da chiarire che è stato nell’intendimento degli organizzatori di deporre la corona alla Medaglia d’Oro Bortolotto, in ricordo anche del sacrificio di tutti i caduti di tutte le guerre e di tutte le armi, corpi e servizi. Al termine della S. Messa celebrata dal Cappellano della Sezione Capitano Alpino Don Giuseppe Tonon, ha preso la parola il Presidente della Sezione di Conegliano, per ringraziare le Autorità e tutti gli intervenuti, precisando il significato morale della cerimonia che deve intendersi per tutti i combattenti e sostituendosi al Capo Gruppo di Orsago Sig. Battistuzzi, per cedere al Sindaco di Orsago, il cippo che ricorderà ai posteri il sacrificio di Bortolotto.
Ha risposto il Sindaco, salutando e ringraziando tutti, esaltando lo spirito della cerimonia, mentre riceve in consegna il Monumento che poi passa per la sua cura, manutenzione e custodia allo stesso Gruppo Alpini di Orsago.
Ha preso la parola poi il nostro Consigliere Nazionale Ten. Col. Piasenti che portando il saluto del Presidente Nazionale, dice:

Il nostro Presidente nazionale Dott. Ugo Merlini, mi ha dato il gradito incarico di portarvi. con l’augurio più fervido e sincero per l’ottima riuscita della vostra manifestazione; il suo saluto affettuoso, il suo abbraccio fraterno, e in spirito il suo cuore generoso.
Avrebbe desiderato essere qui con voi in questo fausto giorno, in cui si inaugura una via ed un cippo ad una Medaglia d’Oro di Russia, lui che della Russia nel battaglione Edolo, ha seguito minuto per minuto la tragedia ed è stato ferito, per vivere con voi ore di esaltazione di spirito alpino e di amor Patrio, ma i suoi numerosi impegni inerenti le manifestazioni del centenario, non gli permettono di essere presente.
E allora permettete che trascinato dall’entusiasmo di questa giornata, vi rivolga io alcune parole.
Alpini! Davanti allo spettacolo meraviglioso che offrite, di coesione, fraternità ed affiatamento, sento il dovere di incitarvi a serrare le file, a ripetere con lo stesso entusiasmo di oggi le nostre manifestazioni di italianità, per fare con la nostra imponente ed invidiata forza baluardo alla degradazione morale cui andiamo incontro. Il popolo italiano, con la I maiuscola, guarda a noi, al nostro spirito, alla nostra compattezza, alla nostra fratellanza, al nostro amore per la nostra terra, e ci guarda come paladini di una coscienza civile ed umana che oggi non è più di moda. Conserviamo pertanto intatti e puri i nostri alti ideali di fede e di Patria nella sacra memoria dei nostri Caduti, perchè quando in una nazione non c’è più rispetto per il suo Capo, quando si permette la distruzione delle bandiere, quando si oltraggiano i monumenti dei nostri Morti, quando si permette di denigrare i valori morali del popolo e dei suoi soldati, quando al vilipendio delle forze dell’ordine si aggiunge il sopruso e la violenza, quando si vorrebbe legalizzare l’obiezione sul dovere che incombe al cittadino di difendere il sacro suolo della Patria, quando si permette la pubblicazione e affissione di libelli, manifesti, volantini che offendono la coscienza dell’uomo, del cittadino geloso della sua dignità, quando un tribunale assolve chi istiga i soldati alla diserzione e alla ribellione, quando un Tribunale assolve gli assassini dell’Alto Adige, quando si ammette la propaganda antinazionale, permettendo cioè di fare propaganda contro la propria nazione e impunemente diffamare la Patria; quando tutto questo ed altro avviene in un Paese che ha portato la civiltà nel mondo, possiamo dire che stiamo precipitando più in basso di una tribù di selvaggi, perchè quelli almeno adorano e rispettano i simboli della loro tribù e della loro religione.
Tra tutte queste bassezze morali che avviliscono la nostra civiltà e nel marasma che ci circonda, si ergono pure, pulite, incontaminate e accusatrici le figure degli alpini, dei combattenti e delle Associazioni d’arma, gli eroi senza macchia, i figli della montagna, che hanno conosciuto il dovere e solo il dovere senza vantare diritti, che hanno profondamente radicato il senso dell’onore, per dire con voce accorata il loro basta alla vergogna che infanga il nome d’ Italia.
Ed allora per tutelare ed esaltare i nostri Caduti, affinché il loro sacrificio non sia stato vano, leghiamoci più stretti in cordata con i nostri capi, con i nostri vessilli e gagliardetti al vento, schieriamoci in difesa dell’onore e della dignità, formiamo barriera alla dilagante corruzione e al mal costume imperante, gridiamo la nostra ansia con voce possente adusa a superare le valli ed a valicare le cime «Viva l’Italia».

Il Maggiore Dall’Azin, Comandante il Gruppo Conegliano del 3° Reggimento Artiglieria da Montagna, ha poi letto la motivazione che accompagnava la concessione della M.O. al Sergente Bortolotto.
Inutile dire che l’entusiasmo era tale che molti brani dei vari discorsi si e specie la lettura della motivazione, sono stati vivamente applauditi.
E’ seguita la consegna delle onorificenze di Vittorio Veneto a parecchi veterani della guerra 1915-18. Simpatica è stata la consegna della cittadinanza di Sappada, ad alcuni «Ragazzi del 99».
Il Vice Prefetto Dott. Piciocchi ha proceduto poi al taglio del nastro tricolore che chiudeva la nuova strada, mentre si scopriva la targa che ufficialmente intitolava la Via a Giovanni Bortolotto.
La cerimonia, veramente commovente, termina qui con un rompete le righe generale, ma in bocca a tutti c’era il commento di entusiasmo, di ammirazione, di meraviglia e di commozione per una cerimonia così completa e organizzata alla perfezione, per un così esaltante e così traboccante amore per la Patria e per chi ad Essa ha tanto sacrificato e patito.
Per tutto il pomeriggio è stato un movimento di alpini e gitanti, mentre la serata si concludeva al Cinema Cristallo dove si esibiva il coro A.N.A. di Vittorio Veneto, diretto dal Maestro Casagrande, che ha messo in programma un repertorio vastissimo di canti alpini, molto applauditi.
Orsago ricorderà per parecchio tempo una cerimonia ed una giornata simile, ma ricorderà ancor più un suo figlio che nell’adempimento di un sacro dovere e nell’impegno e mantenimento di una parola d’onore, ha fatto generoso olocausto della cosa che abbiamo più cara: la vita.
Questo Eroe, questo figlio si chiama Giovanni Bortolotto.
AL. PI.