GRUPPO ORSAGO |
Dicembre 1990 |
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Non sempre è facile ottenere una perfetta realizzazione di un programma, anche se questo viene scrupolosamente curato
in tutti
i suoi dettagli.
Ma, senza dubbio, tutti hanno capito che le penne nere orsaghesi hanno profuso tutto il loro impegno al fine di dare un
significato
alla celebrazione del 25° anniversario della fondazione del gruppo.
Assicuriamo quindi gli alpini di Orsago e in particolare i maggiori responsabili dell’organizzazione, Luigino Basso,
Luigi e Massimo Battistuzzi, che tutti i componenti indispensabili per il buon esito della manifestazione, hanno
consentito la sua ottimale attuazione, e il Buon Dio li ha accompagnati con due stupende giornate.
Come ho scritto all’inizio, gli alpini hanno colto l’occasione dell’anniversario dei cinque lustri di costituzione
del gruppo, per presentare due loro impegni, che lasciassero il segno della innata solidarietà verso i meno fortunati, e
il senso di associazionismo cui tendono, in sintonia con lo spirito emblematico della nostra associazione.
L’apertura ufficiale della manifestazione è avvenuta nel pomeriggio di sabato 8 settembre con l’alzabandiera presso le
Scuole Medie di via Don Milani, e quindi con l’omaggio e la deposizione di una corona di alloro al monumento ai Caduti.
seguita la benedizione e la consegna di una simpatica costruzione in legno al “Centro disabili”, dono naturalmente degli
alpini —, edificazione, che apparentemente può sembrare modesta, ma che in realtà è molto utile, quasi indispensabile
per la custodia degli attrezzi agricoli e nel contempo di asilo dei “disabili” e dei loro assistenti durante il cattivo
tempo o durante una breve interruzione dei lavori, con annesso servizio igienico.
Hanno partecipato a questi primi tre significativi momenti, l’on. Maurizio Sacconi Sottosegretario di Stato, il sindaco
di Orsago geom. Tiziano Grando, i vice presidenti sezionali Paolo Gai e Nino Geronazzo e numerosi alpini.
L’on. Sacconi si è dichiarato felice di essere presente, affermando di aver accolto l’invito di buon grado, poiché tali
momenti di grande solidarietà meritano particolari attenzioni, fatte anche di parole, di poche ma solide-concrete
parole, senza retorica, come sanno fare gli alpini, che badano soprattutto alla sostanza, con interventi attivi molto
significativi. Egli ha posto l’accento sull’importanza di questi gesti di solidarietà, in campo nazionale ed
internazionale, poiché l’umanità ha bisogno di tali concrete espressioni, sviluppate nella liberalità e nella diversità.
Sacconi ha incoraggiato gli alpini a proseguire per questa strada; ed ha concluso dicendo che le due giornate
celebrative non potevano esser avviate meglio, e che quindi tale gesto di solidarietà era certamente il preludio
stupendo di esse.
Il sindaco Grando rivolgendosi ai presenti ha sottolineato la particolare protezione che richiedono gli handicappati -
come i bambini e gli anziani - dichiarando che le penne nere sono molto sensibili a questi problemi, intervenendo con
ammirevole dedizione, e che la solidarietà e la dignità umana sono i loro emblemi.
Il vice presidente Geronazzo, a nome della sezione, ha ringraziato le autorità per la loro partecipazione e gli alpini
dì Orsago per la lodevole iniziativa.
Meritorio è stato l’intervento della Fanfara dei Bersaglieri dell’8° Brigata “Garibaldi” di Pordenone, la quale ha
saputo alternare brani musicali patriottici ad altri di sicuro effetto, dimostrando sicurezza e bravura.
AJ1a sera sono stati proiettati dei filmati, su di uno schermo gigante, che testimoniano gli interventi e le opere
dell’ANA e delle Forze Armate, nell’ambito della “Protezione Civile”. Si è così potuto constatare ed ammirare i mezzi in
dotazione e le attrezzature del “Gruppo Ospedaliero ANA” impiegato nel pronto intervento dopo la catastrofe successa in
Armenia. Questo conferma che tutti i rapporti umani devono essere orientati verso la fraternità e la solidarietà umana.
La serata si è conclusa con un gradito concerto eseguito dalla Filarmonica di Conegliano, diretta dal maestro Zanese (e
guarda caso presieduta da un alpino), la quale ha, tra l’altro. presentato due brani impegnativi, consoni alla
circostanza. “Canta il Soldato” e Lungo
fiume Volga”; il programmi non poteva concludersi che con l’applauditissimo
Alla domenica successiva, l’aurora si è presentata nello splendore di un abito multicolore, illuminato da un raggiante
sole, che ha tonificato lo spirito degli organizzatori e certamente giovato alla buona risa della manifestazione.
La grande festa alpina ha avuto inizio con le squillanti note delle briose marce suonate della Fanfara della Brigata
Alpina “Cadore”, accompagnata dal M.M. Fiorello De Poloni chiamando a raccolta gli alpini. colmando di gioia la
popolazione.
Dopo il ricevimento delle autorità, avvenuto presso la Sala Consigliare del Municipio - dove il sindaco Grando ha porto
il saluto dell’amministrazione comunale, e il vice presidente della sezione Geronazzo ha dato il benvenuto agli ospiti e
in particolare ai Reduci di Russia la M.A. Olindo Battistuzzi, Teofilo Bonanni, Giovanni Drusian ed Achille De Nicolò -
è seguita la deposizione di una corona di alloro al “Cippo” che ricorda l’eroe concittadino Caduto in Russia M.O.
Giovanni Bortolotto.
Quindi le penne nere, in ordinato corteo - precedute dalla Fanfara Alpina della “Cadore”, dal Gonfalone del Comune, dai
Vessilli sezionali di Conegliano e Vittorio Veneto, dalle bandiere in rappresentanza delle associazioni Combattenti e
Reduci,
Mutilati ed Invalidi, Anziani e Gruppo Donatori del Sangue di Orsago; dai gagliardetti di Sacile, Fontanelle, Zoppola,
Fontana Fredda, Col S. Martino, Colbertaldo, Colle Umberto, Riccardo Di Giusto di Udine-Est, Mareno di Piave,
Collalbrigo, S. Maria di Feletto, Pianzano, S. Vendemiano, Soligo. Pieve di Soligo, Sernaglia della Btg., Refrontolo,
Falzè di Piave, Susegana, S. Lucia di Piave, Fontigo, S. Fior, S. Pietro di F., Collalto, Gaiarine, Godega-Bibano,
Corbanese, Vazzola, Ogliano, Colfosco, Conegliano-Città, Parè e M.O. Maset - hanno sfilato per le vie principali del
paese, convenientemente imbandierate, passando davanti alla tribuna delle autorità; riscuotendo sinceri applausi, per
giungere nel piazzale prospiciente la nuova sede.
Colà, - dopo aver issato la bandiera su di un pennone posto a ridosso di una grande roccia, su cui è stabilita una targa
che ricorda l’avvenimento - don Michele Ossi (rappresentante del Vescovo di Vittorio Veneto mons. Ravignani), don
Raffaele Lot (nostro cappellano) e il parroco don Giuseppe Zago hanno concelebrato la S. Messa.
Don Ossi, durante l’omelia, portando il saluto del Vescovo, ha elogiato gli alpini per le esemplari iniziative, che
hanno avuto uno specifico indirizzo:
l’amore, la solidarietà, la disponibilità verso le persone che maggiormente hanno bisogno; ne è lampante dimostrazione
la donazione di una costruzione in legno al “Centro disabili” di Orsago, e la dedica della nuova sede ad un personaggio
che aveva dedicato la sua vita alle attività sociali, e che aveva trasmesso con le opere la sua indiscussa fede
cristiana.
Alla fine della Messa il reduce di Russia serg. Bonanni - a nome anche dei suoi compagni della campagna di Russia - ha
consegnato al capogruppo di Orsago Battistuzzi un vaso contenente un po’ di terra raccolta
“sul fronte del Don” ove perirono tragicamente i suoi amici alpini; nel contempo Geronazzo leggeva il seguente brano
tratto dal diario del 3° A.M. Gruppo “Conegliano” : “nella mattinata del 30 dicembre 1942, mentre le batterie del “Conegliano” concentravano il tiro sui reparti nemici che
vengono all’assalto, la 13a batteria vive la sua giornata di sacrificio glorioso; tutti i suoi quattro pezzi vengono
colpiti in pieno... Le armi crivellate si insanguinano del sacrificio per cui immolano la vita i due capi- pezzo serg.
m. Biagio Pitillo, e il serg. Giovanni Bortolotto... che pur gravemente ferito, rimane al pezzo incurante dell’offesa
nemica e del
suo sangue che fluisce dalla carne squarciata, finché colpito al cuore
si abbatte all’arma...”
Terminata la Messa, il vice presidente sezionale Geronazzo ha letto il saluto inviato dal presidente prof. Giacomo
Vallomy - assente per gravi impegni familiari: Cari alpini e in particolare carissimi alpini di Orsago, con grande rimpianto ho dovuto rinunciare ad essere in mezzo a
voi e a partecipare oggi alla vostra festa a cui avevo promesso di intervenire e alla quale ero stato invitato con tanto
affetto dal vostro bravo capo- gruppo e dal mio carissimo ex allievo Luigi Basso.
Dai monti della Valle d’,4osta, dove sono trattenuto da indilazionabili impegni vi giunga il mio fervido augurio con
l’espressione delle mie felicitazioni per la volontà tenace con cui avete realizzato le opere che oggi inaugurate.
Ho presente la vostra bella e comoda sede.
Bravi alpini di Orsago, bravo capogruppo Battistuzzi!La vostra sede sia luogo di incontri di amicizia per gli alpini e
per gli ospiti, sia luogo di sereni propositi e di civile conversare.
La vostra sede sia soprattutto centro di cultura e scuola di tutti quelli che sono il nostro alimento
spirituale e per i quali siamo stimati e ammirati in Italia e all’estero.
Porgo tramite il vostro capo- gruppo un saluto cordiale a tutte le autorità presenti: religiose, militari e politiche.
Preghiamo i politici di lasciar cadere il proposito di mandare gli Alpini a fare da poliziotti sull'Aspromonte.
Gli Alpini sono stati creati per altri compiti ed impegni e la storia ne è testimone.
Ricordiamo con gratitudine e con affetto tutti quelli che hanno sacrificato la vita in difesa della Patria.
Fra le anime generose che sono “andata avanti”, consentitemi di ricordare due Alpini di Orsago: il cappellano don Bepi e
l’indimenticabile Mario!
Approfitto di questa occasione per rivolgermi a tutti gli alpini della sezione di Conegliano e ringraziarli perla
concordia operosa che li guida nel tenere alto il prestigio della nostra sezione, per le iniziative sociali e benefiche
che impegnano la collaborazione di tutti.
Continuate a portare fieramente il nostro cappello che è simbolo di generosità, di alto senso del dovere e di amore
della Patria. Viva l’Italia!
Il sindaco Grando ha rinnovato alle penne nere di Orsago il suo plauso e la gratitudine del paese per quanto hanno fatto
e per quello che faranno.
Il gruppo ha voluto testimoniare la propria gratitudine per la completa disponibilità e per la fattiva collaborazione,
con una bellissima pergamena, tre soci: Mario Ghirard socio fondatore, scomparso non molti anni fa, (consegna avvenuta
alla vedova signora Teresa Pegola), Valentino Breda e Adamo Dal Mas.
Il cerimoniale ha avuto il suo epilogo con la benedizione impartita dal nostro cappellano don Raffaele Lot, e con il
taglio del nastro inaugurale della nuova sede da parte della signora Teresa Pegolo vedova dell’alpino Mario Ghirard, al
quale è stata intitolata la sede stessa.
La casa alpina è locata in un prefabbricato convenientemente e magistralmente ristrutturato all’uopo, circondata da un
ordinato e grazioso prato- giardino, su cui si erge il pennone della bandiera e dove è stata collocata un’immensa roccia
sulla quale è stata fissata un’artistica targa che ricorda l’inaugurazione della sede e il 25° anniversario di
fondazione del gruppo. All’interno si può ammirare lo spazio ubicazione, decorosamente arredata.
Certamente tale realizzazione ha comportato grandi sacrifici alle penne nere orsaghesi, che ora possono andar fiere e
ritenersi assai soddisfatte: do stato possibile anche per il beneplacito dell’amministrazione comunale, alla quale va la
gratitudine di tutti noi.
A nome della sezione e del gruppo di Orsago il vice presidente Geronazzo ha voluto esprimere i ringraziamenti a tutte le
autorità, agli alpini e alla popolazione, e in particolar modo alla Fanfara della Brigata Alpina “Cadore” per aver dato
lustro e un senso di grande solennità alla manifestazione e portato tanta amichevole giocondità, con la loro presenza,
Non possiamo dimenticare la significativa partecipazione - oltre alle persone già menzionate - del ten. col. Marino
Tabani comandante del Gruppo di A.M. “Conegliano”, in sostituzione anche del comandante della Brigata Alpina Julia, del
col. Mario Siccardi anch’egli della “Julia” ed affezionato amico degli alpini di Orsago, del col. Franco Lanfredelli
della Brigata “Garibaldi” di Pordenone, dei tenenti Massimo Testa e
Lido Dottori; del geom. Lino Chies consigliere nazionale, dei vice presidenti delle sezioni di Treviso geom. Luigi
Casagrande e Ennio Da Re di Vittorio Veneto; del comm. Giuseppe Giust presidente Comitato Reg. e del cav. uff. Luigi
Zago. Graditissima è stata la presenza del col. Alberto Piasenti (già vice presidente della nostra sezione — ora
residente a Verona) e della su gentile signora che è stata a madrina alla costituzione dei gruppo.
Dopo un buon rancio preparato e servito dai bravi cuochi alpini, la Fanfara della “Cadore” si è egregiamente esibita
nel tradizionale “Carosello”, chiudendo definitivamente la manifestazione.
Renato Brunello