GRUPPO PARE' |
Giugno 1996 |
Il 27 e 28 aprile, il
“Gruppo Alpini Parè” ha festeggiato il suo venticinquesimo di fondazione.
Costituito il 23 maggio 1971 e retto quasi ininterrottamente per 25 anni dal
cav. uff. Giovanni Zanella, il gruppo ha cercato e voluto, nei limiti del
possibile, essere vicino e presente alle attività sezionali e a quelle degli
altri gruppi, portando avanti un concetto di alpinità che non dovrebbe mai
venir meno nella nostra Associazione.
Sabato 27 Aprile, al teatro
“Dina Orsi”, gremito in ogni ordine di posti, si sono esibiti il coro
A.N.A. di Vittorio Veneto e MONTE CIMON di Miane.
Erano presenti il presidente
sezionale comm. Paolo Gai, il vicesindaco prof. Giacinto Feletto, nonché il
sindaco di Conegliano ing. Achille Ghizzo, che ha voluto portare il suo
saluto:
“Mai come in queste
occasioni mi dispiace di non essere un alpino. Io sono un artigliere, entrare
in competizione con gli alpini, mi risulta difficile. Al di là
dell'ufficialità di questi incontri, il corpo degli alpini ha sempre saputo
dare in silenzio il massimo di sé, nelle situazioni più difficili e nel modo
migliore. Non so se istituzioni ufficialmente più importanti riescono a fare,
con questo stile, queste cose. Mi auguro che questo spirito di imitazione
assalga, letteralmente, anche noi.”
Al termine della riuscita
rassegna, tutti gli interventi sono stati invitati presso la sede del gruppo
per la consueta pastasciutta, qualche salsiccia e del buon vino.
Domenica, la giornata è
iniziata alle 9,30 con l'alzabandiera sul pennone, che fu donato dal gruppo
nel 1973 alla Scuola elementare di Via Einaudi, alla presenza del vice sindaco
prof. Feletto, con la partecipazione della fanfara alpina; quindi con partenza
da via 7° Alpini, la sfilata che ha visto la partecipazione del Vessillo
sezionale scortato dai tre vicepresidenti, di 28 gagliardetti e di numerosi
alpini di tutti i gruppi sezionali. Una corona ai caduti di Parè - San
Michele - Crevada è stata deposta ai piedi della lapide di Collalbrigo da tre
alpini in armi. Il coro parrocchiale e la comunità di Parè ci hanno
calorosamente accolto in Chiesa, ed il parroco don Fausto Scapin ha
menzionato l'opera degli Alpini ricordando i loro interventi in sostegno delle
popolazioni colpite da calamità naturali e il sacrificio da loro profuso in
guerra ed in pace: “Oggi abbiamo parecchi motivi per essere nella gioia -
egli ha detto - Oggi è il giorno del Signore e siamo qui riuniti per
celebrare l'Eucarestia. Un secondo motivo di gioia è la presenza degli alpini
e simpatizzanti che ricordano con riconoscenza e gioia i 25 anni di Vita del
gruppo di Parè. Con profonda riconoscenza Vi do il benvenuto a questa
Eucarestia e invoco dal cielo ogni possibile dono del Signore, con l'augurio
di lunghi e fecondi anni in avvenire. Una presenza che diventa per tutti noi
un messaggio meraviglioso di cameratismo, di amicizia, di socializzazione, di
servizio, di amore alla patria, di attenzione ad ogni singola situazione di
disagio. Uno spirito di corpo, nato tra le mura delle caserme e sui sentieri
delle montagne, si è fatto poi servizio generoso sempre, ma in particolare
nelle calamità nazionali, come il terremoto, le alluvioni, si è
fatto aiuto alla varie comunità. Anche noi abbiamo la grande croce che
sovrasta la facciata della nostra chiesa, offerta dagli alpini e tra poco
anche tre riquadri delle nostre finestre a ricordo degli alpini vivi e
defunti. Una presenza che si è fatta aiuto alle associazioni caritative, al
recupero di ambienti o monumenti cari al cuore di cittadini, una presenza
umile, silenziosa ma tanto preziosa. Uno spirito di corpo che diventa spesso
nei vostri raduni per tutta la nazione italiana, una ventata di gioia e di
testimonianza di attaccamento alle istituzioni, alla patria, un amore sincero
all'ordine, al rispetto della legge che non è un cappio che limita la libertà,
ma che sono la condizione indispensabile perché un popolo possa vivere in
pace, nella libertà e nel reciproco rispetto. Vi auguro, carissimi associati,
che possiate sempre offrire a queste comunità di Parè, Crevada e San Michele
gli ideali che sempre hanno animato il corpo degli alpini.... Un terzo motivo
di gioia: ci è dato dalla parola di Dio che ci invita a riflettere e a
pregare per le vocazioni sacerdotali e religiose. Cristo ci tende le sue mani,
bussa al cuore dei giovani, di voi, cari genitori..... Giovani carissimi,
apritevi a Cristo! Lasciate che il suo amore vi invada ed entri in voi la
verità che vi farà liberi, liberi di amare Dio sopra ogni cosa e in Lui
tutti gli uomini... Cristo chiama alla libertà, alla felicità, piena e
duratura, Cristo non fa promesse vaghe: Dove sono io sarete anche Voi.
Mettiamoci in marcia dietro a Cristo, per restare con Lui... oggi, domani..
sempre.”
Molto toccante la cerimonia
che dopo la Preghiera dell'Alpino, l'esecuzione di “Signore delle Cime”,
l'ingresso e la benedizione della corona d'alloro, ha strappato le lacrime a
più di qualcuno. Al termine della funzione religiosa, sul sagrato della
Chiesa, il vicepresidente avv. Stefani ha ordinato l' “Onore ai Caduti”,
la corona, sulle note dell'Inno del Piave,” è partita per la sua
destinazione e si sono succeduti i discorsi di rito.
Il capogruppo
Claudio Lorenzet, nel suo intervento, fra gli altri argomenti affrontati, ha
ricordato come gli alpini siano abituati ad aiutare e poi a dimenticare, perché
non aspettano ricompense né, tanto meno, si vantano delle loro opere; proprio
per questo agli occhi di alcuni politici gli uomini con la penna nera
risultano scomodi, perché sanno sopperire dove manca l'organizzazione delle
istituzioni.
Di qui allo
smantellamento delle Brigate Alpine il passo è breve, probabilmente allo
scopo di far posto a volontari stipendiati quindi sicuramente più
manovrabili. Ha quindi soggiunto: “Il Gruppo Alpini Parè festeggia oggi il
suo 25' compleanno. Venticinque anni di storia alpina, vissuti dal gruppo con
alla guida il cav. uff. Giovanni Zanella. Venticinque anni sono un periodo di
vita lungo: quanti sono nati, quanti nostri soci da ragazzi hanno formato una
famiglia, sono diventati papà e poi nonni. In 25 anni Parè ha cambiato
volto, da centro quasi rurale è oramai un tutt'uno con la città di
Conegliano. Qualcuno dei nostri soci è “andato avanti”, così diciamo noi
alpini.
Oggi oltre ai
Caduti per la nostra patria, noi ricordiamo anche loro. Il nostro motto è e
rimane: ricordare i morti per aiutare i vivi. Se così non fosse, perché
dovrebbe esistere la nostra associazione? Venticinque anni sono passati e gli
alpini del gruppo hanno lasciato un
segno tangibile della loro opera: la croce su questa chiesa, su quella di Crevada, le bandiere alle scuole, le carrozzelle per i ragazzi de “La Nostra
Famiglia”, il volontariato dopo il terremoto in Friuli, dopo l'alluvione
della Valtellina e per ultima quella del Piemonte. Nel libretto distribuito
ieri sera, al concerto corale, e che troverete poi in sede, qualche nostra
buona azione ce la siamo dimenticata, qualcuno ci sembrava un po' troppo
normale per noi alpini e l'abbiamo tralasciata.
Fatta la buona
azione, aiutato il prossimo, l'alpino dimentica, perché non aspetta
ricompense, né tanto meno ha da vantarsene. Il buon alpino lavora in
silenzio, non cerca l'applauso, il consenso, ma opera con abnegazione seguendo
i dettami della sua coscienza. L'essere stati insigniti, come associazione
nazionale, di medaglia d'oro al valor civile, per il lavoro svolto dopo
l'alluvione del Piemonte, per noi alpini d'Italia è un riconoscimento che non
ha prezzo.
Anche lo Stato
si è accorto di noi! Purtroppo siamo scomodi, perché dove manca
l'organizzazione delle Istituzioni, noi sopperiamo, e questo a qualche
politico non piace. Ecco allora che si smantellano le Brigate Alpine, per far
posto ad un esercito di volontari stipendiati, ma anche più manovrabili. Il
gruppo alpini Parè non è appariscente, non sbandiera ai quattro venti il
proprio operato, ma fa il proprio dovere sia a livello di gruppo che in ambito
sezionale attraverso la protezione civile e il gruppo sportivo.
Non ci siamo
tirati indietro quando c'era da aiutare un socio in difficoltà, quando
abbiamo mandato attrezzature in Mozambico, quando la sezione, per festeggiare
i 70 anni, ha proposto ai 30 gruppi di adottare un bambino del terzo mondo
(uno per gruppo).
E' grazie a
questa generosità alpina che oggi la nostra sezione è diventata la mamma
adottiva di oltre 40 bambini. Credo che di questo ne possiamo andare fieri.
Termino queste mie riflessione ringraziando le autorità presenti, il prof.
Feletto, in rappresentanza dell'Amministrazione comunale di Conegliano, da
sempre vicina agli Alpini, i vice presidenti, avv. Nicola Stefani, cav. uff.
Renato Brunello e geom. Luigi Maretto, i consiglieri sezionali intervenuti, il
presidente comm. Paolo Gai, che ci raggiungerà più tardi, i capigruppo e gli
alfieri dei nostri 30 gruppi, sempre presenti con il loro gagliardetto per
dimostrare l'unione e la disponibilità degli Alpini.
Un grazie anche a Don Fausto
per la sua disponibilità e la carica di entusiasmo che ha impresso a questa
celebrazione. Non dimentichiamoci del coro parrocchiale che, con i canti
eseguiti, ha reso ancor più suggestiva questa nostra manifestazione. Grazie
anche alla fanfara alpina, sapientemente diretta dal maestro Zornio e
presieduta da Giovanni Carlet; grazie per la vostra disponibilità. Grazie a
tutti voi che pazientemente siete qui ad ascoltare questo nostro discorrere.
Agli alpini in congedo, che ancora non si sono iscritti alla nostra
associazione, rivolgo un invito: entrate a far parte dell'A.N.A., assaporate
la gioia di fare qualche cosa per il nostro prossimo e di appartenere ad una
famiglia di 340.000 penne nere!
Viva l'Italia, viva gli
Alpini.”
Il vicesindaco Feletto,
lasciando da parte ogni retorica, ha intonato un graditissimo “Tanti auguri
alpini”, scandito poi da tutti i presenti, mentre ha portato il saluto della
Sezione il vicepresidente Renato Brunello. Quindi la fanfara alpina ha
eseguito alcuni brani, per concludere la prima parte della cerimonia.
Il rancio presso al nostra
sede di Crevada e la consegna ai soci veterani del libro del 70° di Vita
Alpina a Conegliano, nonché di un distintivo in argento, hanno concluso la
nostra festa. Non poteva mancare un targa di riconoscimento con distintivo
d'argento incastonato al capogruppo onorario Giovanni Zanella ed un omaggio
floreale alla madrina Signora Rosina Dalla Balla e alla sempre preziosa
Signora Anna Zanella.
Il consiglio direttivo del
gruppo alpini Parè vuol dire il suo grazie per essere intervenuti: al sindaco
di Conegliano ing. Achille Ghizzo, al vicesindaco prof. Giacinto Feletto, al
presidente sezionale Paolo Gai, ai vicepresidente Nicola Stefani, Renato
Brunello e Luigi Maretto, ai consiglieri sezionali; all'alfiere sezionale
Bruno Danieli, ai capigruppo e agli alfieri dei nostri 30 gruppi che in
meravigliosa simbiosi hanno fatto contribuito affinché la celebrazione dei 25
anni riuscisse così bene, a Don Fausto per la sua disponibilità, al coro
parrocchiale, alla Fanfara alpina, preziosa animatrice delle nostre
ricorrenze, a tutti gli alpini presenti, alla popolazione intervenuta e a
tutti coloro che in diversi modi hanno voluto festeggiare il nostro
venticinquesimo compleanno.
Claudio Lorenzet
Adunata Udine: Il sabato siamo stati al Forte di Osoppo, dove veniva scoperta la lapide dedicata a S. Barbara, patrona degli artiglieri. Il bassorilievo è stato offerto dalla sezione di Conegliano. E' stato anche un modo per ricordare le vittime del disastroso terremoto del Friuli (20 anni sono trascorsi) e l'opera di ricostruzione iniziata dagli alpini.
Gita a Trieste: 100 i partecipanti per la visita al Sacrario di Cargnacco, alla successiva discesa nella maestosa ed imponente Grotta del Gigante, al bagno sole e alla visita guidata del castello di Miramare e al momento di ricordo a Redipuglia.