GRUPPO PARE' |
Dicembre 2021 |
Si sa che gli alpini sono pronti a misurarsi nelle dfide più impensabili. Sanno raggiungere le cime più impervie della vita camminando con passo sicuro lungo sentieri irti di difficoltà. Sanno donare ore ed ore del proprio tempo mettendole a disposizione di chi ha più bisogno. Nell’umiltà che li contraddistingue, sanno far tesoro di tutte le cose da loro fatte, registrando nella memoria anche il più piccolo dei particolari. Questa volta però ci siamo misurati con un insieme di voci argentine che riempiva con i loro cori il sagrato della chiesa. Le voci dei ragazzi del Grest.
Rispondendo alla richiesta di collaborazione fatta da Don Michele e Don Luca abbiamo misurato la temperatura a chi entrava nel piazzale. Abbiamo sorvegliato i cancelli di accesso dalle 14,30 alle 18 così da non permettere “ingressi non desiderati”. Abbiamo curato due uscite con i ragazzi, accompagnandoli per vie e calli di Conegliano a conoscere un po’ della storia della Perla del Veneto.
Una storia semplice, quella di una città che si è evoluta crescendo pian piano e che ha avuto, negli ultimi cent’anni, molto da condividere con gli alpini e con la loro presenza. Anche per questo i punti finali delle due passeggiate sono stati la passerella ed il Museo degli alpini dove Aldo, il Direttore, ha spiegato e fatto vedere una parte di quello che è, ed una di quello che è stato il nostro essere Alpini. Al termine della visita abbiamo fatto dono a tutti i ragazzi di un libretto che illustra a parole, tutto quello che avevano potuto vedere con gli occhi durante questa camminata storicogeografica. Abbiamo pensato di passare con loro l’intera ultima giornata del Grest.
Siamo stati assieme a loro nei giochi, nella pasta e nel gelato. Nei giochi abbiamo cercato di far provare loro quelli che, nella nostra infanzia, erano i giochi della sagra, corsa con i sacchi, tiro alla fune e le pignatte. La pastasciutta ci vedeva più preparati dato che a detta di molti niente è buono come la pasta degli alpini.
Il gelato è servito a premiare tutti i vincitori dato che la classifica, stilata dall’arbitro unico ed imparziale, vedeva tutti i colori delle squadre sul gradino più alto del podio.
Avrete certamente notato quante volte è stata, volutamente, usata la parola “abbiamo” a testimoniare quanto ci piace condividere, indipendentemente dall’età. Ci siamo riusciti, anche questa volta e l’applauso dei ragazzi e dei loro genitori ci ha ripagati ampiamente, tanto da poter dire che per noi, quelli con la penna sul cappello, ogni giorno dedicato a loro è stato il giorno più bello.
Walter Piovesan