GRUPPO PARE' |
Dicembre 2021 |
Oggi per noi è un giorno speciale ed importante per vari motivi; uno di questi riguarda la nostra carta di identità, che racconta di persone non più tanto giovani le quali ricordano che anni fa, come oggi, suonava la campanella del loro primo giorno di scuola. Ricordiamo i visi un po’ spauriti dei nostri nuovi compagni e di essere stati anche noi, come voi, “Remigini”.
Siamo cresciuti in fretta e tra le tante cose che la strada della vita ci ha proposto abbiamo trovato anche questo cappello che portiamo in capo. Potremmo dire o raccontare tante cose a proposito di questo cappello ma, seguendo l’insegnamento di chi ci ha preceduto, preferiamo parlare con i fatti più che con le parole. Ci sono già i mezzi di informazione ed anche i social a prenderci spesso a modello raccontando pezzi della nostra storia.
Da fonti ben informate, ci giunge notizia di intere equipe di medici e ricercatori impegnati da anni nello studiare il nostro DNA senza giungere a risultato. Un suggerimento per loro potrebbe essere racchiuso nella parola “doveri” che noi alpini mettiamo sempre prima della parola “diritti”.
In confidenza invece possiamo dire: è un cappello che quando lo posi sulla testa sembra possa guidare le tue mani ed i tuoi pensieri. È un cappello che è nella nostra vita da più di quarant’anni e per tutti questi anni indossato con il massimo rispetto sia nei momenti di festa che in quelli del bisogno. Quel cappello portato vorrei dire con amore che ci rende fieri di essere Alpini forse ancora prima di essere uomini. Questo è il nostro spirito. Questo il piacere che ci porta a dare senza attendere nulla in cambio. Quello spirito che oggi ci ha portato in mezzo ai ragazzi per donare alle scuole le nuove bandiere e passare un po’ di tempo assieme a loro. Una riflessione, un pensiero di qualche riga dedicata al corpo docente di qualsiasi grado sia.
Noi non abbiamo fatto master post laurea anzi molti di noi hanno conseguito a fatica il diploma di terza media, ma abbiamo provato in prima persona il valore di un insegnante e di un insegnamento. Per questo ci sentiamo di chiedere: “Sappiate condurre per mano e con responsabilità questi studenti. Fate che acquistino fiducia in loro stessi e si sentano padroni del loro oggi ma soprattutto del loro domani. Siate consapevoli del compito e della strada che avete scelto. Fate di questi ragazzi e ragazze degli uomini e delle donne pronti a prendersi gli oneri, e perché no anche gli onori, che la vita vorrà loro dare”.
Concludendo vogliamo dire che noi torneremo volentieri tutte le volte che ci sarà possibile, o per voi necessario, anche solo per stare lì ad ammirarvi, per ricordarci sempre che voi giovani siete il futuro di uno Stato e di una Bandiera che amiamo immensamente.
Walter Piovesan