GRUPPO PIANZANO |
Settembre 1998 |
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E venne anche per Pianzano il giorno dei festeggiamenti in occasione del
trentesimo anniversario della fondazione del locale gruppo alpini.
Eravamo nel lontano 1967 quando, in occasione dell’acquisto di una partita di
barbatelle di viti, l’allora presidente della Sezione Alpini di Conegliano, il
vivaista comm. Guido Curto, sentito che ero un ex ufficiale alpino, mi apostrofò
con il suo caratteristico tono perentorio. “Bocia cossa spetitu a fondar il
gruppo là nel to Paese?”. Per me questo fu come un comando.
Ero da pochi anni cittadino pianzanese, ma conosceva alcuni alpini, purtroppo
ora tutti “andati avanti”, allora iscritti al gruppo di San Fior.
Bastò un breve incontro, poche parole e, nell’osteria della Signora Noemi
Freschet, con un giro di ombre di un buon prosecco, venne alla luce un nuovo
gruppo: il gruppo Alpini di Pianzano.
Si usa dire in certe occasioni “quello è nato con la camicia”: nel caso del
gruppo di Pianzano, bisogna dire che esso è nato nel segno della viete e del
vino…; mi spiego: il sottoscritto è enotecnico, il Presidente della sezione
era l’enotecnico comm. Curto, vivaista di barbatelle di viti, in osteria con
il prosecco fu battezzato il neonato gruppo alpini… sarà stato un caso, ma è
così.
E così l’anno seguente, il giorno 8 marzo 1968, ci fu l’ufficiale
inaugurazione con la partecipazione della autorità, quali il Presidente comm.
Guido Curto, il col. Piasenti, il Sindaco avv. Guerrino Gobbo e numerosi
rappresentanti dei gruppi della Sezione di Conegliano.
Alla data della fondazione il Gruppo contava qualche decina di associati, oggi
ha un organico di centoventotto iscritti alpini e dodici così detti amici o
simpatizzanti.
Ora, passati trent’anni, il Consiglio del gruppo sotto la guida del capogruppo
Dino Favaro, presi gli accordi con la Sezione, ha deciso di ricordare i
trent’anni di vita.
I festeggiamenti iniziarono sabato 30 maggio con un concerto del coro “Col di
Lana” presso la sala della scuola materna… Una serie di canzoni alpine e
folcloristiche, applauditissime dal folto pubblico, allietarono la serata.
In quella circostanza venne a portarci il suo saluto e quello della Sezione il
comm. Paolo Gai che, il giorno seguente, non sarebbe potuto essere presente in
quanto impegnato a Milano con tutti i Presidenti delle Sezioni d’Italia per la
elezione del Presidente Nazionale.
L’ex campo fiera di Pianzano era la zona destinata per l’ammassamento. Il
Comune di Godega di Sant’Urbano partecipò con il suo gonfalone. Inoltre erano
presenti le Associazioni Combattentistiche quali: Combattenti, Reduci, l’Arma
dell’Aeronautica, la nostra Sezione, quelle di Treviso e di Vittorio Veneto
con i rispettivi vessilli.
Tra i trentasei gruppi partecipanti, oltre a quelli della nostra Sezione, degni
di essere citati sono stati quelli di Trichiana, Visnadello, Motta di Livenza,
Fregona, La Comina, Pordenone centro, Fiume Veneto, Colle Umberto, ed
addirittura Bolzano.
Alle 9,30 di dette inizio alla sfilata lungo la via S. Urbano, accompagnata dalle
immancabili note del “Trentatrè” della Fanfara di Conegliano.
Nino Geronazzo con impareggiabile maestria guidò la sfilata, cui seguì una
breve sosta presso il Monumento ai Caduti per l’alza bandiera e la deposizione
della corona d’alloro.
L’inno di Mameli, le note del “Piave” e del “Silenzio”, il garrire del
tricolore, lo sventolio dei gagliardetti alzati verso il cielo, il ricordo dei
nostri Alpini “che sono andati avanti” commossero gli animi, anche i più
duri.
Sempre sotto la guida dell’impeccabile Geronazzo, inquadrati e coperti,
arrivammo al campo sportivo prospiciente la sede sociale dove era stato
allestito un altare da campo per la S. Messa.
Concelebrarono il parroco di Pianzano don Sisto ed il cappellano della Sezione
don Domenico Perin, attuale parroco di Cimavilla. Nell’omelia don Sisto ebbe
parole di ammirazione per gli Alpini, per la loro disponibilità ed altruismo
specialmente nei momenti di bisogno ed in occasione di gravi calamità. Alla
fine della Messa presero la parola don Domenico, il comandante della ex Cadore
gen. Primo Gadia, il vice presidente avv. Nicola Stefani, il sindaco Andreino
Peruch ed il capogruppo Dino Favaro.
Terminati gli applauditissimi discorsi, il consiglio di gruppo volle offrire, a
ricordo della giornata, una targa molto significativa (la figura di un alpino
con il fedele mulo riproducente un disegno stilizzato del pittore pianzanese
Adorino Brunetta), a tre alpini:
Antonio Pagotto, fondatore e primo capogruppo
Virgilio Pradella, già capogruppo per molti anni
Eugenio Bolzan, già capogruppo che con i suoi novantadue anni risulta il più
anziano degli iscritti della nostra Sezione.
Alla madrina del nostro gruppo, Signora Fiorella Battistella, figlia del defunto
Fioravante Battistella, ex capogruppo, fu donato un mazzo di fiori.
Seguirono poi la benedizione, il taglio del nastro e l’inaugurazione ufficiale
della sede con un rinfresco e … tante, tante ombre.
Quindi, alla spicciolata, tutti si recarono al campo fiera per godere in allegra
armonia il piacere della tavola con un rancio “ottimo ed abbondante” ed un
saporitissimo arrosto ben preparato e servito ai trecentosettanta commensali dal
solerte personale che tra addetti alla mensa e camerieri era costituito da
trentacinque persone.
A fine pranzo ai capigruppo partecipanti alla cerimonia venne consegnato un
piatto ricordo riproducente il disegno del pittore Brunetta sopra ricordato
Vicino al capannone – sala da pranzo, il gruppo di Pianzano aveva allestito,
in collaborazione con Innocente Azzalini, una mostra fotografica costituita da
una serie di pannelli con foto di Alpini pianzanesi ripresi ne periodo della
“naja” e immagini di vecchi Alpini, ora quasi tutti deceduti, colti in
momenti significativi durante la prima e la seconda guerra mondiale.
Nel pomeriggio ci si abbandonò al conato corale; e le nostre belle canzoni
alpine si spandevano nel cielo, che per l’occasione volle essere benevolo: un
leggero velo di nubi servì ottimamente ad attutire un po’ il calore del sole.
Toni Pagotto