GRUPPO PIANZANO


Settembre 2009

Alla base USAF di Aviano

Giovedì 16 luglio un numeroso gruppo di alpini di Pianzano, accompagnati dai familiari sono stati accolti presso la base USAf di Aviano per una visita guidata. Il Vicecomandante della base ci ha illustrato la storia della base, intitolata a “Pagliano e Gori”, i due piloti della 1° Guerra Mondiale che sono stati abbattuti durante un’azione con i loro aerei “Caproni” dopo numerose missioni sui teatri di guerra. Dopo l’illustrazione storica, siamo passati alla visita vera e propria dei reparti in armi, cominciando da quelli di pace, cioè i pompieri americani che con i loro enormi mezzi tecnici ci hanno voluto dimostrare praticamente le azioni che compiono con le pompe in azione per lo spegnimento degli incendi.

Da lì siamo quindi passati direttamente negli hangar-officina dove ci hanno mostrato e spiegato un aereo F-16 completamente smontato ed in corso di manutenzione programmata: questo tipo di manutenzione (che vediamo volare ogni giorno sopra le nostre teste in fase di atterraggio alla base) dura una settimana completa su tre turni giornalieri di 8 ore ciascuno, senza soste intermedie. E’ un lavoro notevole, che i tecnici americani ci hanno spiegato con dovizia di particolari e senza parsimonia. La loro disponibilità nei nostri confronti, quando hanno saputo che eravamo alpini, è stata totale e ci hanno fatto vedere tutto dei loro F-16, facendoci toccare e fotografare dal vivo quello che eravamo abituati a vedere solamente sopra le nostre teste ad una altezza di 2.000 metri da terra.

Siamo passati quindi alla visita di altri hangar dove ci attendevano altri F-16 in fase di caricamento di missili e bombe, pronti per partire per le missioni di pace in Iraq e Afghanistan, dove operano insieme ai nostri alpini in armi per la difesa della pace delle popolazioni martoriate da tanti anni di guerre civili.

Alla fine, dopo il rituale scambio di doni e di relativi gagliardetti, siamo rientrati alle nostre case consapevoli che quei ragazzi sfidano la sorte e rischiano la loro giovane vita ogni giorno insieme ai nostri alpini in armi per il mantenimento della pace dei popoli nel mondo.

Claudio Botteon