GRUPPI PIANZANO - BIBANO GODEGA |
Dicembre 2018 |
Fine maggio, il paese di Pianzano totalmente imbandierato attendeva con trepidazione la festa alpina, quest’anno all’insegna di anniversari storici che si ripetono solamente ogni secolo o quasi. Infatti con l'anniversario della prima guerra mondiale coincidevano altri 2 grandi eventi: l’anniversario del 50° di fondazione del Gruppo, nato nel lontano 1968 e l’inaugurazione della nuova sede, fortemente voluta da tutti gli alpini nel loro luogo storico: ossia il Prà (prato) di Sant’Urbano, dove ogni anno celebrano la loro festa coinvolgendo tutto il paese e dove, nella lontana epoca romana, si tramanda si fosse fermato Attila con i suoi Unni per una sosta dopo aver distrutto la città di Aquileia. Erano mesi che gli alpini di Pianzano lavoravano in modo febbrile per finire la loro nuova sede, lottando contro la burocrazia e contro il tempo, ma alla fine, ultimando gli ultimi ritocchi il giorno prima della inaugurazione, sono arrivati all’obiettivo. La grande opera era compiuta, il risultato sotto gli occhi di tutti, dopo essere stata progettata dall’architetto Mauro Giordan, ora era finita in tutti i suoi particolari dai bravi alpini. Gente solida e tenace che parlando poco ma lavorando tanto, hanno dimostrato, non solo con la sede ma anche con l’organizzazione dell’intero evento del 50° anniversario, il loro valore. La festa è iniziata venerdì 25 maggio gestendo l’evento all’interno di un altri 2 grandi eventi storici, ossia i centenari della grande guerra e dell’anno della fame che tanto avevano sconvolto le nostre terre causando migliaia di morti e distruzione totale di interi paesi. Per questo gli alpini di Pianzano hanno voluto iniziare la prima serata con la “Storia per immagini”, un evento storico-culturale sui luoghi della memoria, le Dolomiti, attraverso le immagini scattate da Ernesto Sandrin con gli amici alpini di Pasiano, che proiettate su un grande schermo mostravano i luoghi delle battaglie alpine, dalle Tofane fino alle Tre Cime di Lavaredo; il tutto intervallato dalle bellissime canzoni storiche del Coro Mesulano di Cordignano che ben si sono integrate con l’evento e con le immagini che scorrevano sullo schermo. La seconda serata, il sabato, si è valorizzata attraverso un concerto di canto corale, presenti il Sindaco Paola Guzzo, il Presidente della Sezione di Conegliano Gino Dorigo e gran parte dello staff della Sezione, attraverso l’esibizione di due formazioni corali, il coro “I Borghi” di San Vendemiano e il Coro Alpino “Col di Lana” di Vittorio Veneto che si sono esibiti in un crescendo di canzoni alpine e della tradizione popolare, culminando alla fine con una esibizione congiunta nelle due canzoni più appropriate per l’occasione, cioè il “Signore delle cime” e “L’inno di Mameli”.
Domenica 27 Maggio, la giornata storica per eccellenza, con l’alba che si affacciava all’orizzonte, il sole che cominciava a scaldare l’ambiente con il suo tepore quasi estivo e gli alpini dei vari Gruppi della Sezione di Conegliano che pian piano riempivano il piazzale della chiesa, zona destinata per l’ammassamento. Era una bella mattina, calda, e limpida, di nuvole neppure l’ombra, il paese cominciava a svegliarsi dal torpore della notte e tutti fremevano per iniziare quel grande evento che voleva coinvolgere nelle sue spire tutta la popolazione, alpina e non. Alle 9,30 è iniziata la sfilata per le vie del paese in direzione della sede, gli alpini compatti e inquadrati passavano tra due ali di folla festante che applaudiva dall'inizio della colonna fino all'ultimo alpino in coda. Davanti al monumento ai caduti, presso l'asilo, c'era Antonio pronto con il tricolore in mano; al suono dell'inno di Mameli da parte della tromba, giunta per l'occasione, la bandiera ha iniziato la sua salita al cielo ben accompagnata dalle esperte mani di Antonio, il custode della sede alpina. Si procedeva poi con la deposizione di una corona di alloro al monumento dei caduti in guerra, da parte di due alpini, scortati dal Capogruppo Luciano Breda e dal Sindaco Paola Guzzo. Finita la cerimonia al monumento, si proseguiva con la deposizione di un mazzo di fiori alla roccia posizionata nel parco “Rigoni Stern” che ricorda i caduti della campagna di Russia nella quale è stata posta la terra originale di Nikolayewka ben 10 anni fa, in occasione dell'anniversario del 40° di fondazione. Si proseguiva quindi in direzione della sede nuova, dove il sacerdote Don Piersante ci aspettava per celebrare la Santa Messa al campo, ben partecipata da tutti gli alpini e dalla popolazione del paese. Completata la Messa con la Preghiera dell'alpino, si proseguiva con la cerimonia ufficiale dell'inaugurazione della nuova sede, prima i discorsi solenni del capogruppo Luciano Breda, del Sindaco Paola Guzzo e del Vicepresidente della Sezione alpini di Conegliano Lorenzo Battistuzzi. Poi il taglio del nastro da parte della autorità, affiancate dal concittadino, amico degli alpini e sponsor, Sergio Da Ros, che ha dato un notevole aiuto per la costruzione della nuova sede. Al termine un ottimo spiedo gigante, degno della migliore tradizione alpina, aspettava tutti i partecipanti sotto il capannone allestito per l'occasione, per finire in bellezza quella grande giornata iniziata bene e finita ancor meglio.
Claudio Botteon
Il sindaco Paola Guzzo rende onore ai Caduti
Taglio del nastro per la nuova sede degli alpini
"Piccole storie nella Grande Guerra" all’amica degli alpini Chiara Botteon
Chiara Botteon, amica del Gruppo Alpini di Pianzano e figlia di Claudio, consigliere del medesimo Gruppo è la vincitrice del concorso letterario promosso dal settimanale diocesano “L’azione” dal titolo: “Piccole storie nella Grande Guerra”. Ha vinto con il racconto “Quel pennino sul comò”, ambientato nell’anno della fame, visto attraverso gli occhi di un bambino. Il concorso giunto alla 17° edizione, con il suo tema ha voluto celebrare il centenario della fine della Grande Guerra che tanto ha martoriato le nostre zone, provocando centinaia di vittime per fame, specialmente tra i bambini. Chiara Botteon è stata premiata nel luogo storico di Villa Spada a Refrontolo dall’ospite speciale dell’evento, lo scrittore Matteo Melchiorre, feltrino e grande storico. Il racconto della vincitrice è stato letto ai convenuti da un componente della compagnia teatrale “Teatro ora zero” di Vittorio Veneto. Alla fine della cerimonia gli alpini di Refrontolo hanno voluto congedare i numerosi presenti con un rinfresco straordinario degno di un grande evento qual era il concorso letterario de “L’Azione”.