GRUPPO PIEVE DI SOLIGO |
Giugno 1963 |
La manifestazione alpina indetta per l’inaugurazione del Gruppo di Pieve e la benedizione del Gagliardetto, ha avuto
un esito quasi impensato per la numerosità delle rappresentanze e l’affluenza di alpini.
La consistente presenza delle sezioni della provincia avrebbe potuto suggerire la denominazione di « Adunata Provinciale
» che sarebbe così seguita a quella indetta dalla Sezione di Treviso a Motta di Livenza nello scorso ottobre per la
commemorazione del 90° anniversario della costituzione del Corpo.
La ridente Pieve di Soligo ha accolto un buon migliaio di alpini giunti dalla provincia e da Venezia, dal Friuli, dal
Cadore e dalla Val Zoldana, ai quali hanno fatto affettuosa cornice le scolaresche e le associazioni combattentistiche e
d’arma della zona.
Erano presenti le bandiere delle sezioni Combattenti e Reduci di Pieve di Soligo, di Barbisano e di Soligo,
dell’Associazione del Fante di Pieve, dell’Ass. Mutilati ed Invalidi di Guerra del Quartier del Piave e
dell’Associazione Ex Internati di Pieve di Soligo, i labari del1’U.N.I.R.R. di Vittorio Veneto, dell’Associazione
Bersaglieri del Quartier del Piave, quella degli Artiglieri in congedo di Pieve di Soligo e le bandiere delle scuole
elementari e della Scuola professionale «Toniolo» di Pieve.
La Sezione A.N.A. di Treviso era presente con il proprio vessillo e i seguenti gagliardetti dei suoi Gruppi:
Treviso-città, Onè di Fonte, Arcade, Trevignano, Camalò, Montebelluna, Motta di Livenza, Povegliano, Nervesa della
Battaglia, Villorba, Visnadello, Giavera, Crocetta del Montello e Onigo di Piave; col vessillo della Sezione di Vittorio
Veneto hanno presenziato i gagliardetti dei gruppi di Follina, Miane e Cison di Valmarino; col gagliardetto sezionale di
Valdobbiadene erano presenti quelli dei Gruppi di Farra di Soligo, Vidor e Moriago.
La nostra Sezione ha partecipato con il vessillo e i gagliardetti dei Gruppi di Conegliano-città, S. Vendemiano,
Sernaglia con ben 72 Soci, Falzè di Piave, Colfosco di Susegana, Ogliano, Collalbrigo, Soligo, Refrontolo, Solighetto,
Barbisano, S. Fior.
Di particolare significato la presenza del gagliardetto della Sezione di Venezia e quelli di Prata di Pordenone e della
Val Zoldana.
Oltre alla Medaglia d’Oro Angelo Ziliotto, hanno partecipato il Generale Augusto Berti comandante del «Val Cismon» sul
fronte greco-albanese, le autorità comunali tra le quali il Sindaco M.o Mario Gerlin, il Capitano De Santis per il
Comando del /° Alpini, l’Avv. Cav. Cesare Benvenuti per il Nastro Azzurro provinciale, il Ten. Col. Prof. Giuseppe
Zampol con un gruppo di alpini del Cadore, il comandante della Stazione CC Mar. Licata, molti presidenti di associazioni
combattentistiche e d’arma, oltre al Presidente della Pro Loco di Pieve e numerosi decorati.
Tra le molte adesioni è pervenuta da Roma quella del Vice Presidente della Provincia On. Dott. Francesco Fabbri. ex
Sindaco di Pieve di Soligo e Presidente dell’Associazione Ex Internati e della locale Comunità Emigranti.
Della Sezione A.N.A. di Treviso erano presenti il Presidente Cav. Bruno Manfren con i vice presidenti Dott. G. Ciotti e
E. Bigolin e i consiglieri Avv. Benvenuti e Cav. Cattai; per la Sezione di Valdobbiadene era intervenuto il Presidente
Cap. Umberto Bortolotti con svariati collaboratori.
Il Consiglio direttivo della nostra Sezione era quasi al completo: il Presidente Cav. Uff. Enot. Guido Curto con i vice
presidenti Avv. Travaini e Cav. Daccò, i consiglieri Ten. Col. T. Serafin, G. Soravia, Mason, Cais, Moretti ed altri,
oltre a quasi tutti i Capigruppo.
La prima parte della sfilata si è svolta dalla piazza principale fino alla chiesa, preceduta dalla Fanfara del 7° Alpini
diretta dal Serg. Magg. Francesco Totaro.
Il Dott. Don Paolo Chiavacci, ufficiale alpino combattente dell’ultima guerra, ha celebrato la S. Messa e proceduto poi
all’assoluzione al tumulo in suffragio dei Caduti, dopo aver recitato la preghiera dell’Alpino e parlato ai presenti sul
significato della benedizione del nuovo gagliardetto quale simbolo di gloria e di unità alpina e pegno di attaccamento e
fedeltà alla Patria. Don Paolo ha quindi benedetto il Gagliardetto del Gruppo di Pieve di Soligo del quale è stata
Madrina la Signorina Iseppon Bertilla figlia di un Caduto in Russia.
Il corteo si è poi ricostituito per la deposizione di una corona d’alloro al Monumento ai Caduti e per ascoltare la
commemorazione dell’avvenimento.
Ha preso anzitutto la parola il nostro Presidente Cav. Uff. Curto il quale ha ricordato lo sviluppo crescente della
nostra Sezione ed ha presentato l’oratore ufficiale; il Generale A. Berti ha riassunto le epiche gesta degli alpini
sottolineando la fraternità che ha caratterizzato, in guerra e in pace, l’ormai quasi centenaria vita del Corpo alpino.
Un affettuoso applauso ha concluso il discorso del Generale Berti e, mentre gli alpini facevano onore al buon vino
locale in un chiosco generosamente allestito dalla Cantina Sociale Cooperativa «Colli del Soligo», le autorità e
rappresentanze venivano ricevute in Municipio dal Sindaco Gerlin il quale si è dichiarato lieto di veder rinnovato il
bel raduno del settembre 1961 e compiaciuto dell’ormai ottimo andamento della manifestazione.
Interessantissima l’ulteriore fase… non ufficiale.
Un bel cenacolo di «veci», presieduto dal Generale Beni, si è riunito in casa dell’Avv. Piero Daniotti, «penna bianca»
del 7° e custode di squisite bottiglie alle quali gli ospiti (come in ogni altra occasione) hanno impedito un ulteriore
invecchiamento.
Bene riuscito il rancio all’aperto, sotto la luminosa loggia «da Toni», dopo di che hanno ripreso a riformarsi i gruppi
nelle accoglienti osterie del centro, mentre la fanfara militare si alternava con quella di Moriago nell’esecuzione di
musiche alpine.
Le autorità sono state avvistate ad una riunione nella cantina del caro amico alpino Alfredo Battistella, collezionista
di vini pregiati di ogni regione italiana; c’è pure stata la trattazione di un argomento serio riguardante il Monumento
di Cantore a Cortina d’Ampezzo e che si teme venga «sepolto» da una serie di programmate costruzioni circostanti che
impediranno di spaziare la vista sulle Tofane così care ai vecio Papà degli Alpini.
Altra successiva visita «alla Baracca» dopo di che la cronaca diventa più complessa.
C’è stato più di un dirigente che è andato a Conegliano a prelevare la moglie portandola poi a Pieve a renderla
partecipe dell’allegria alpina e per renderla edotta di quanto sia «straziante» una conclusione troppo «affrettata» di
simili convegni; neutralizzato così «l’ufficiale di picchetto», il ritorno a casa è avvenuto ad ore impensabili.
Il coro «La Genzianella» del Gruppo di Solighetto, diretto dal Maestro Sergio De Stefani, ha svolto un scelto programma
di canzoni della montagna che Antonio Botturi andava presentando con brìo e competenza.
Un elogio va rivolto al bravo Capogruppo Dino Grendene e ai Suoi collaboratori tra i quali Ampelio Rossi, Alfredo
Battistella, Alfonso Della Betta, mentre un ringraziamento particolare va doverosamente espresso al Sig. Comandante del
7° Alpini, sempre così premuroso per la buona riuscita delle nostre manifestazioni e per il generoso interessamento
avuto per poter assicurarci la presenza, anche a Pieve di Soligo, dell’ottima fanfara reggimentale.