GRUPPO PIEVE DI SOLIGO


Gennaio 1974

Consegna delle insegne onorifiche al Cav. Uff. Alfredo Battistella

Quando una onorificenza premia una vita intensa di operosità, di rettitudine imprenditoriale, di costante tenacia, di silenzioso sacrificio, se ne esultano gli amici ed estimatori dell’insignito, maggiormente ne gioisce - come in questo caso - l’Associazione Alpini che vede riconosciuti i meriti di uno dei suoi tanti e degni figli.
Questo è il caso di Alfredo Battistella che sabato 9 giugno è stato festeggiato per la concessione della onorificenza di Cavaliere Ufficiale dell’ Ordine al Merito della Repubblica. Tanta dedizione al lavoro e l’intenso sviluppo dato alla sua azienda, non potevano non avere il riconoscimento ufficiale da parte delle autorità preposte a seguire ed incoraggiare tale attività sia in campo provinciale, regionale e nazionale.
Durante la cena consumata nella nuova bella sede del Gruppo di Pieve di Soligo e organizzata dall’infaticabile e sempre attivo Cav. Ampelio Rossi, sono state consegnate le insegne da parte dell’Avv. Travaini che le ha appuntate al petto di Battistella accompagnandole con le seguenti parole di stima e di affettuosa amicizia:

Alpini carissimi!
non sono passati tanti mesi dalla sera in cui ci siamo, per la prima volta, riuniti in questa Vostra bella sede per far festa al caro amico alpino Ampelio Rossi, al «nostro» Ampelio, al quale era stata concessa la onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Onorificenza meritatissima.
Questa volta, e non poteva essere diversamente, la croce - quella di Cavaliere Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana - è stata concessa all’altrettanto caro amico alpino Alfredo Battistella, al «nostro» Alfredo.
Ho ripetuto «nostro», sia per l’uno che per l’altro, perchè tipi come Ampelio e Alfredo sono tipi universali, sono un po’ di tutti.
Questo, ritengo, sia il più bel elogio che ad essi si possa tributare.
Alfredo Battistella, il «nostro» Alfredo, il neo Cavaliere Ufficiale che questa sera festeggiamo, lo conoscete tutti. E’ un uomo dal carattere e dal pensiero trasparenti, come un cristallo.
Non sa nascondere né fingere. Non vuole nascondere, non vuole fingere. E’ tutto d’un pezzo.
Modesto, generoso e benefico. Schivo di onori e riconoscimenti, pronto a pagare di persona.
I riconoscimenti li accetta e li gradisce solamente se si riferiscono al suo lavoro, alla attività di questa bella sua azienda, che occupa, nel suo cuore, il terzo posto, dopo la famiglia e gli alpini.
E’ una creatura tutta sua, frutto del suo lavoro, della sua intelligenza, sorta dal nulla, nata e cresciuta a costo di tanti sacrifici, di tante notti insonni, mantenuta efficiente e potenziata per propria intima soddisfazione e per dare ai figlioli un nome onorato e un avvenire.
Questo è il «nostro» Alfredo, che prima di essere l’industriale «popolano» che noi ben conosciamo, che dà lavoro a oltre 250 dipendenti, è stato soldato, è stato alpino.
Ne ha passate di tutti i colori.
In forza, di leva e poi richiamato, al battaglione «Cadore», nel 1940 trova un lavoro in Libia e vi si reca.
Lo sorprende l’entrata dell’ Italia nel secondo conflitto mondiale.
Si sa che gli alpini, ovunque si trovino, si adattano di buon grado a fare tutti i mestieri, anche il soldato, se le circostanze lo richiedono, tanto più se la Patria lo richiede.
E Alfredo viene tosto militarizzato nel Genio Ferrovieri, col grado di Sergente.
Rischia la pelle, come un po’ tutti, più di tanti altri. Quotidianamente sotto i bombardamenti nemici, compie sempre il proprio dovere, da buon italiana, da buon alpino, con calma e serenità.
Rimpatriato, indossa ancora la divisa di alpino e 1’ 8 settembre 1943, in quei giorni tragici per la Patria, riesce a ritornare indenne nella sua Pieve.
Fiducioso in una ripresa del Paese e certo che gli italiani, usciti disfatti nel corpo e nello spirito dell’immane conflitto, avrebbero bruciato le tappe della ripresa e della ricostruzione, pone mano all’opera che oggi è suo vanto.
Nei 1953 si iscrive alla nostra Sezione A.N.A. e nel 1963 ricostituisce il Gruppo di Pieve di Soligo, del quale, da allora, ancor oggi ne è degno e amato capo.
Dire Alfredo Battistella, oggi, vuol dire «alpini di Pieve di Soligo». Questi ultimi, tutti, si immedesimano in lui.
Nella sua vita attiva d’ogni giorno, pur con i tanti suoi pensieri, non dimentica mai i suoi alpini. Ne sono prova evidente e incontestabile il Cappello Alpino sul Col de Per, il grande cappello alpino che egli volle lassù, che domina la piana
ricorda al viandante che il dovere è sopra tutto; la sede del Gruppo, la vostra casa sociale, che egli ha voluto proprio qui, dove lavora, dove, dopo il lavoro, ritempra le sue energie, attingendo forza dalla amicizia di cui lo circondate. E’ tutto amici alpini.
E’ tutto, per quanto poco, caro Alfredo.
Mi corre l’obbligo, in chiusura, interpretando sicuramente i sentimenti di tutti gli alpini della Sezione, che ti vogliono bene e ti stimano, rivolgere a te, ai tuoi figlioli e alla tua gentile Signora un cordiale affettuoso saluto ed un sincero augurio perchè tu possa avere ancora e per lungo tempo tutte le soddisfazioni che meriti, in ogni campo, e che tu possa continuare ad multos annos nella guida del tuo Gruppo, che questa sera si stringe compatto intorno a te per farti festa.
Ringrazio anche il caro cav. Ampelio Rossi, infaticabile e insostituibile factotum del Gruppo, il capo cuoco Tomaso Dalla Betta che, questa sera, ci ha fatto riconciliare con la cucina, il Vice Segretario del Gruppo Marsilio Rusalen, apprezzato regista di questa bella manifestazione e Voi tutti Alpini di Pieve di Soligo, per aver voluto rendere partecipi anche noi di questa bella festa di famiglia
Evviva il cav. uff. Alfredo Battistella
Evviva gli Alpini!

Il Ten. Col. Piasenti poi, per incarico del Gruppo, ha consegnato al neo Cavaliere Ufficiale una pergamena che accompagnava una medaglia d’oro offerta dai suoi alpini a ricordo dell’evento e della cerimonia.
Era presente anche la consorte dell’amico Alfredo, la quale non ha potuto fare a meno di nascondere la sua viva emozione. Sono pure intervenuti, con più di cento soci, Il Presidente prof, Vallomy, i citati due Vice Presidenti, il segretario G. Battista Bozzoli, i consiglieri Giacomo Soravia, cav. Olindo Battistuzzi, cav. Giovanni Daccò, il capo del Gruppo-città De Vido, il maresciallo comandante la Stazione CC. di Pieve di Soligo, e molti altri.
La festa si è conclusa tra la soddisfazione di tutti, e qui concludiamo la breve cronaca con rinnovati auguri ad Alfredo Battistella e ai suoi baldi Alpini.

Piasenti