GRUPPO PIEVE DI SOLIGO |
Giugno 1981 |
Guidati dal bravo capogruppo Paolo Gai, alcuni volonterosi alpini del nostro Gruppo di Pieve di Soligo, coadiuvati da
altri soci della nostra Sezione, hanno completato in questi giorni la costruzione - al Bosco delle Penne Mozze a Cison
di Valmarino - del basamento che accoglierò la statua della Madonna delle Penne Mozze.
L’opera comprende anche l’altare ed altro elemento decorativo ed è sistemata, su un piccolo piazzale, in posizione
centrale del Bosco. I lavori sono stati particolarmente impegnativi anche per la necessità di trasferire a spalle tutti
i materiali occorrenti, compresa l’acqua.
La statua - in bronzo e alta m. 1,80 - è stata modellata dallo scultore Marcello Cagnato, e viene collocata nel
memoriale di Cison per ricordare il dolore delle Madri dei Caduti alpini; verrà benedetta dal Vescovo di Vittorio Veneto
mons. Antonio Cunial, cappellano alpino, nell’ambito delle celebrazioni che verranno indette per il 10° raduno al Bosco
e che comprendono pure l’inaugurazione del monumentale cippo in corso di realizzazione per collocarvi i piedi della
statua de «L’Alpino» distrutta a Brunico.
Raccomandiamo sin d’ora agli alpini della Sezione di intervenire numerosi a questa manifestazione, per poter insieme
complimentarci con il nostro consigliere sezionale Paolo Gai e i suoi collaboratori, e per prendere visione delle nuove
24 stele che verranno collocate questo anno a ricordo di nostri Caduti.
Sabato 16 maggio, a Pieve di Soligo, si è svolta la 4’ Rassegna di canto corale, organizzata dal locale nostro
Gruppo.
Hanno partecipato il Coro “Rosalpina” di Bolzano, il “Corocastel” di Conegliano ed il Coro “Soldanella” di Adria.
Nel dare il benvenuto il Sindaco di Pieve di Soligo, dott. Antonio Padoin, ha messo in evidenza come spesso, a torto, si
pensa agli alpini solo come amanti dell’ombretta e dell’annuale adunata oceanica, mentre gli alpini hanno ben altro)
portano e danno quella cultura genuina e serena che sta scomparendo.
E questo effettivamente ha constatato il numeroso pubblico che gremiva il cinema teatro Careni.
In un silenzio quasi religioso, si sono susseguiti i canti che un tempo erano frequenti nelle nostre contrade, le nostre
colline, i nostri monti. E sembrava di trovarsi nel silenzio mistico e ristoratore delle Dolomiti e udire l’armonia
della natura: un fresco ruscello dalle mille voci armoniche che si componevano e scomponevano con il fruscio delle
piante, il suono del vento e la luce del cielo e dei monti. Perchè di luce si trattava, che ti scendeva dolce nel cuore.
Ed alla fine ... un applauso, corale, unisono, interminabile; misto a qualche grido esplosivo di gioia ed
all’immancabile richiesta di “bis”.
Il tutto in un crescendo armonico, fino ad arrivare alla superba e perfetta esecuzione del Coro “Rosalpina”,
paragonabile per fama ai Solisti Veneti
Tra il primo ed il secondo coro c’è stata una piacevole sorpresa: per confermare la collaborazione instauratasi tra gli
alpini e la Scuola Media Statale di Pieve di Soligo, un gruppo di quattro ragazzi ha recitato due brani tipici di
cultura locale: al filò di Vergoman filastrocca di un paese della zona e la storia dello zio Tonto meglio
conosciuta come la storia de Barba Zhucon del grande poeta Andrea Zanzotto di Pieve di Soligo.
Alla fine non poteva mancare il tradizionale «Rancio Alpino» (pastasciutta, salsicce e costicine) con tanta allegria,
canti, vino e serenità.
Gli alpini fanno quindi cose egregie ed il Gruppo di Pieve Soligo con il suo capogruppo Paolo Gai e il Segretario con
tutti i suoi collaboratori possono rimanere veramente soddisfatti per la bella serata culturale offerta alla comunità
pievigina ed alla gente del Quartier del Piave.