GRUPPO PIEVE DI SOLIGO


Giugno 1986

9° RASSEGNA DI CANTO POPOLARE

Sicuramente l’obiettivo del capogruppo Gai e dei suoi alpini di soddisfare i buongustai del canto popolare, anche quest’anno è stato raggiunto.
Ancora una volta - in una coreografia magnifica, curata dall’ ing. Dario del coro di Conegliano - attraverso le armonie e la bravura dei cantori, abbiamo potuto risentire e rivivere un «pezzo» della «nostra» gente. La passione per il canto, il gusto delle cose semplici saldamente ancorate alla cultura e alla storia popolare e il desiderio di esprimere cantando l’essenza della propria individualità, tutto questo è stato offerto al pubblico - nella circostanza assai numeroso - un prodotto artistico valido e nella forma e nel contenuto. I protagonisti di questa stupenda serata sono stati il Corocastel di Conegliano e il Coro Bajolese di Bajo Dora.
Del Corocastel, molto noto anche a livello nazionale, abbiamo parlato in molte altre occasioni, mentre del Coro Bajolese, poco conosciuto qui da noi, vorremmo approfittarne per parlarne brevemente.
Sorto nell’ottobre del 1966 a Bajo Dora paesino di 500 abitanti, a 7 Mm. da Ivrea, è composto di una trentina di voci maschili.
I componenti sono operai, contadini e diplomati. Inizialmente il coro si dedicava al cosiddetto «canto della montagna»; ma dal 1970 con l’inizio della ricerca sistematica dei canti e delle altre tradizionali espressioni dei sentimenti popolari, il coro cambiò orientamento avviandosi sulla strada che lo condurrà ad un radicamento sempre più profondo tra la propria gente e nello stesso tempo ad una attività personalizzata di ben altro valore di quella svolta in precedenza. E noi aggiungiamo assai gradito, per la originalità e la semplicità, e possiamo dire tranquillamente che «l’abito non fa il monaco».
Il coro è diretto da Amerigo Vigliermo, e nel 1973, unico coro italiano, ha partecipato a Budapest al primo festival internazionale dei cori operai.
La serata si è conclusa nel salone parrocchiale di Pieve di Soligo dove i due cori, in un’atmosfera gaia e spensierata, tra un bicchiere e l’altro di buon pro- secco, si sono spremuti con singolari e piacevoli «cante».