Il comm. Alfredo Battistella
sotto l’enorme emblematico cappello
La figlia di Alfredo, Carlotta, con i figli Alfredo e Roberta,
il presidente della Sezione Toni Daminato
ed il capogruppo Bepi Collodet
Carlotta Battistella con gli amici alpini, tra i quali Marco Busetto
(il più anziano del Gruppo), Toni Padoin ed alcuni consiglieri
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Sul Col de Fer per ricordare il comm. ALFREDO BATTISTELLA
Il 2 Giugno del 1992, il comm.
Alfredo Battistella si spense dopo una malattia che lo tormentava da tanto
tempo. Una degnissima persona che fu autore del suo tempo, precursore e artefice
di quel difficile periodo che va dalla 2° Grande Guerra ai tempi nostri. Seppe
profondere nella vita quotidiana del suo lavoro l’intelligenza delle persone
che oggi chiamiamo self-made man (farsi da soli) fin da quando iniziò l’arte
della falegnameria, poi portata a livelli industriali con impiego di mano
d’opera del luogo e fuori.
La sua intraprendenza diede ossigeno anche a tutto l’indotto portando con sé
sempre speranza e sicurezza economica tanto
sospirata dalle nostre genti in quei difficili momenti della ricostruzione.
Catalizzò intorno a sé gruppi di persone che crearono progetti tali da
costituire poi base su cui tutt’oggi poggia lo sviluppo economico della nostra
zona. Non fu una persona di passaggio, lasciò un segno: e non lo lasciò solo
nel campo del lavoro.
Il 2 giugno 1992 l’alpino Alfredo Battistella è andato avanti. Arruolato nel
corpo degli alpini partecipò alla campagna d’Africa dove si distinse come
falegname inventando un finestrino per carrozze militari che gli valse il grado
di caporal maggiore.
Ritornato in patria alla fine della guerra, non dimenticò quel periodo che segnò
così profondamente la sua giovinezza ed il futuro d’imprenditore. E così, il
26 maggio 1963, assieme ad altri Alpini fondò il Gruppo di Pieve di Soligo. Ne
fu il Capogruppo per tanti anni e impegnò nell’A.N.A. spirito costruttivo di
gruppo e iniziative immobiliari, costruendo la prima Casa degli Alpini aperta a
tutti e frequentata dai soci. Ma non si fermò al gruppo. Eletto a Consigliere
Sezionale fu il promotore dell’acquisizione e ristrutturazione della nostra
bellissima Sede Sezionale. Si espose in prima persona affinché il progetto di
una casa comune potesse realizzarsi in tempi brevi. E la volle bella e spaziosa
perché la “fameja” alpina potesse starci tutta e tutta unita. Seppe
riconoscere nel Presidente Vallomy una persona qualificata a Presidente
Sezionale e ne fu stretto collaboratore ed amico. Nel Consiglio Direttivo
assunse cariche che fossero consone al suo carattere e le portò sempre a
termine con impegno e dedizione, comportandosi da protagonista e promotore, e
nello stesso tempo servitore leale, competente e silenzioso dell’Associazione,
esempio dello spirito che deve regnare nel corpo degli Alpini.
Il 2 Giugno del 2002, con l’iniziativa del Capogruppo di Pieve
di Soligo, cav. Bepi Collodet e con l’impegno degli alpini del Gruppo di
Pieve, dopo 10 anni, Alfredo è stato ricordato con una sentita e piacevole
cerimonia al Col de Fer, sul colle sopra Farra di Soligo, presso la sua tenuta,
nel bosco dove ha costruito la sua casa. La cerimonia è stata possibile per
l’aiuto dei figli, soprattutto di Carlotta che ha fortemente desiderato si
tenesse in quel luogo e con la gente a Lui cara. Gli alpini, tutti invitati,
sono intervenuti numerosi alla S. Messa celebrata sotto il Grande Cappello da
Padre Sirio; presenti i gagliardetti dei gruppi del Conegliano, il Labaro
Sezionale e le rappresentanze delle sezioni limitrofe. Dopo la cerimonia, il
Sindaco di Pieve, Ing. Giustino Moro, ne ha ricordato la figura d’uomo
imprenditore e di stimato educatore; il Presidente Sezionale dott. Antonio
Daminato ha ricordato l’alpino come persona
generosa e altruista; i tanti amici quella di un compagno di vita attento e
premuroso. In tutti i presenti era evidente il carisma di Alfredo tanto che si
sentiva fra gli invitati quell’amore reverenziale dovuto alle persone
speciali. Quelle che ti segnano la vita. Dopo i ricordi, la sig.ra Carlotta ha
offerto alle più di 150 persone presenti uno splendido pranzo in mezzo al
bosco. E con la preziosa collaborazione degli alpini di Pieve, in una bellissima
giornata di sole oramai estivo, al calar delle molteplici ombre ci siamo
ritirati, con la certezza del sentimento che c’era qualcuno in mezzo a noi, e
dovremmo meritarcelo. Grazie Alfredo.
Ettore Bernardi
Anni or sono scrissi il seguente pensiero a proposito del cappello:
“Anche se è un avvenimento della vita privata di un socio di un nostro
Gruppo, merita un piccolo cenno nella storia della Sezione quanto realizzò il
comm. Alfredo Battistella nel 1966; quando era consigliere sezionale e
capogruppo di Pieve di Soligo. Il generosissimo e benemerito Alfredo fece
costruire un gigantesco cappello alpino, che volle collocare sull’entrata
della spianata della sua villa sul “Col de Fer” di Soligo. “Ste robe i e
boni de pensarle e farle sol che i Alpini”, qualcuno disse.
L’idea assume un significato preciso: quel cappello alpino nella chiara
serenità di quella luce, nella purezza di quell’aria che reca il sapore di
una natura ancora incontaminata, su di una altura tra fresche fronde e da dove
si domina la stupenda vallata del Quartier del Piave, è il simbolo vivente
degli infiniti cappelli “puliti” lungo tutte le strade, anche quando
le miserie, le paure e le angoscie ingannano il mondo”.
Renato Brunello
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