GRUPPO PIEVE DI SOLIGO

Dicembre 2003

Una sera a cena dai nostri “veci”

E’ un’abitudine oramai consolidata che il venerdì sera ci si trovi in sede per consumare uno spuntino e fare una partita alle carte fra di noi.
Il cibo viene preparato senza tanti preamboli dal primo che arriva (di solito sempre quello) poi una chiacchiera, la televisione, le carte o altro. Alle 22,30 tutto finito. E’ un modo molto semplice di stare insieme, sull’onda del chi c’è, c’è.
E funziona.
Si conclude una settimana rilassandoci, ci si toglie da torno dalla moglie che sicuramente ha bisogno di finire le pulizie di casa o di strasene da sola in santa pace e si passa il venerdì sera in buona compagnia.

Una sera ci venne l’idea di trasferirci, con tutto l’occorrente, a casa di un nostro “vecio”, se questo ne avesse avuto piacere.
La proposta venne accolta talmente calorosamente dall’alpino Marco Busetto, classe 1910, che quel venerdì sera ci siamo trovati coinvolti in una vera e propria festa famigliare, poiché aveva invitato le figlie, i generi, i nipoti, la moglie ed altri amici, tanto che dovemmo stancarlo perché ci mandasse via.
Ed erano le ore piccole, molto piccole.
L’idea di trasferirci a casa di Marco fu dettata dalla considerazione che, oltre ad essere l’alpino anziano più vecio, è anche uno che partecipa assiduamente alla vita di gruppo …e con la gentile consorte.
Per questi motivi gli è stata assegnata una pergamena conferitagli dal Capogruppo Bepi Collodet e dal Presidente Sezionale Antonio Daminato.
Come Gruppo Alpini riproporremmo tale visita ad altri soci perché crediamo sia un’idea da imitare. Stimolare all’invito le persone che lo desiderano è un altro modo di partecipare alla nostra vita associativa e coinvolgere, anche se un po’ forzatamente, quelle persone che di solito sono sole, rompergli un po’ le “palle” insomma, spesso li fa stare molto meglio che sentirsi trascurati, anche solo per discrezione.

Ettore Bernardi