GRUPPO PIEVE DI SOLIGO |
Dicembre 2004 |
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ALPINI IN CANADA
Il cav. Giuseppe Collodet e la sua signora, durante un soggiorno in Ontario (Canada) per incontrare i parenti Egidio Egidio e Vittorina Peghin, hanno espresso il desiderio di visitare la sede A.N.A. di quel luogo. Per l’interessamento del Sig. Mussio, sono stati ricevuti dall’alpino Agostino Brun, capogruppo di Windsor-Ontario che li ha accompagnati in visita alla sede, dove si sono scambiati i saluti, per poi recarsi al cippo dedicato alla “penne nere” dove hanno sostato in raccoglimento per un ricordo. “Ci siamo trovati come a casa nostra”- è il breve ma significativo commento di Collodet a testimonianza della fraternità alpina in ogni parte del mondo. |
Prima delle ferie ci sembrava doveroso ringraziare
le amiche ed amici che durante l’anno ci offrono la loro indispensabile collaborazione, e così, il
Gruppo ha offerto loro una semplice cena presso la nostra sede, sempre sotto il medesimo grande
tendone. Gli ospiti che hanno potuto partecipare erano circa 70, alpine ed amici che abbiamo voluto
ricambiare servendo ai tavoli come capita loro spesso di fare.
Eppure alcune considerazioni non possono sfuggire
quando l’aria che si respira in questi momenti diventa familiare e osservi che le signore appartate
non vogliono intromissioni nelle conversazioni, gli uomini, intenti nelle loro, scambiarsi le ultime
notizie ed assaggiare il miglior vino dell’annata, e siamo tutti solari. Con un colpo d’occhio si
osservano i diversi gruppetti dove le donne sono intente ad aggiornarsi dall’ultima “ciacoada”, o
sicuramente a sparlare di qualcuno; gli addetti al servizio sparecchiare ed organizzare in modo
ottimale per non trovare dispiaceri al rientro; il signor Sindaco, Moro ing. Giustino appena
rinominato, al quale i commensali rinnovano i complimenti e un buon lavoro, delucidare i più
interessati sugli argomenti dei programmi imminenti; il capogruppo Collodet cav. Giuseppe finalmente
rilassato concedersi al canto corale attorniato da cantori come Busetto Gildo (canever ed intonador)
e compagnia; … ed una triade di alpini in “ciacoe” che attira la mia attenzione, ma non è
l’argomento che mi conquista, quanto l’atmosfera che in essa vi regna: Renato Pedron, il più
anziano, Angelo Mura, uomo maturo e Mario Casagrande, il più giovane. Sono intenti nell’ascoltare la
loro conversazione più che nel dettarla. Tre generazioni non a misurarsi ma a comunicare … e penso:
se abbiamo capito questo, abbiamo incontrato la nostra Fede?, che non saprei come meglio esprimere
se non nelle memorie di Sua Santità Giovanni Paolo II° (Alzatevi Andiamo, pag. 135-136.): ”Penso che
in queste molteplici forme di pietà popolare si nasconda la risposta a un interrogativo che talvolta
viene sollevato sul significato della tradizione nelle sue manifestazioni anche locali. La risposta
in fondo è semplice: la sintonia dei cuori costituisce una grande forza. Radicarsi in ciò che è
antico, forte, profondo, e, allo stesso tempo, caro al cuore dà un’energia interiore straordinaria.
Se tale radicamento è poi unito a un’ardimentosa forza di pensiero, non c’è ragione di temere per il
futuro della fede e dei rapporti umani all’interno della nazione.
Nel ricco humus della
tradizione, infatti, si alimenta la cultura, che cementa la convivenza dei cittadini e dà
loro il senso di essere una grande famiglia, conferendo sostegno e forza alle loro convinzioni.
Nostro grande compito, specialmente oggi, nell’epoca della cosiddetta globalizzazione, è coltivare
le tradizioni sane, favorendo il concorde ardimento dell’immaginazione e del pensiero, una visione
aperta sul futuro e, insieme, un affettuoso rispetto per il passato. E’ un passato che perdura nei
cuori umani sotto forma di antiche parole, di antichi segni, di memorie e usanze ereditate dalle
precedenti generazioni.”
E che ciò possa valere per tutti i popoli di ogni
parte della terra, per un’evoluzione di un futuro di pace.
Ettore Bernardi
La preparazione dell'albero di Natale