GRUPPO PIEVE DI SOLIGO |
Dicembre 2008 |
Quest’anno si celebra il 90° anniversario della grande guerra che
ridusse allo stremo le nostre popolazioni per lo stravolgimento di vita che provocò per la perdita di risorse umane ed
economiche. Nell’oscurità naturale delle cose, dopo la triste e dolorosa esperienza della guerra, cominciarono a
prendere coscienza parole come consapevolezza, unità, volontariato, pace, bellezza, tutte racchiuse in un grande sogno.
Si credette possibile realizzare quel sogno. Quella intuizione nacque da persone che avevano provato sulla propria pelle
le orrende esperienze della guerra e, per realizzare il loro sogno, fondarono il Gruppo Alpini a Pieve di Soligo,
all’interno di una più grande associazione che costituì l’esempio trainante per coloro i quali credevano negli stessi
ideali. Era il 1928 ed il Maggiore medico Floriano Ferrazzi con Berto Frassetto e alfiere Piero Todesco costituirono a
Pieve di Soligo il Gruppo Alpini. Purtroppo al seconda guerra mondiale infierì ancora sul mondo intero, distrusse popoli
e nazioni, ma non distrusse gli ideali, anzi, ne rafforzò ancora di più il loro senso e la loro ineluttabilità. Correva
l’anno 1963, quando furono ricomposte le fila dei volontari che, nel ricordo dei primi fondatori, con determinazione
vollero riaffermare quel sogno: Battistella Alfredo, Dino Grendene, attorniati dalle medaglie d’oro al valor militare
testimoni dell’ennesimo eccidio e dagli alpini che in quel sogno si riconobbero, ricostituirono il Gruppo Alpini di
Pieve di Soligo di cui quest’anno abbiamo celebrato nei giorni 18 e 19 ottobre l’80° dalla fondazione ed il 45° dalla
ricostituzione.
In questi due giorni gli alpini che credono ancora in quel ideale si sono ritrovati per ribadire che quel sogno è ancora
possibile. “Io ho un sogno” diceva Martin L. King e con fatica e la costanza di coloro che ci hanno creduto anche
pagando con la vita, con l’impegno costante di ogni giorno, quel suo sogno si sta realizzando con l’elezione a
Presidente del grande Popolo Americano di uno dei suoi più fervidi sostenitori nel motto: si, noi lo possiamo fare.
E l’hanno fatto. Anche noi ce la possiamo fare infondendo lo stesso entusiasmo che abbiamo dimostrato in quei giorni di
ottobre, quando centinaia di persone sono accorse alla nostra grande festa per ricordare quel sogno. Le nostre
celebrazioni non sono solo riunioni di nostalgici che ricordano i caduti e le loro sofferenze “per non dimenticarle”,
sono anche l’espressione della volontà precisa di realizzare quel sogno di libertà, legalità, uguaglianza, prosperità,
bellezza e vera unità fra i popoli, ideali che furono nel pensiero dei nostri padri fondatori. Si, noi ce la possiamo
fare. Ogni volta che ricordiamo e celebriamo la Storia noi rinnoviamo quella promessa. Chi non c’era ha perso la sua
grande occasione di dire insieme “anch’io ho un sogno”, per me, per i la mia famiglia, per le generazioni che verranno,
nella volontà di percorrere il sentiero di un futuro sempre migliore tracciato ben segnato dagli Alpini che hanno fatto
Storia ai quali ogni giorno va il nostro grazie perché non smetteranno mai di dirci : “si, io ho un sogno e ce la posso
fare”.
Ettore Bernardi
Ricordare 80 anni di fondazione e 45 di costituzione è stato un dolce
grande impegno che ha richiesto l’operato di molti. Le celebrazioni cominciano sabato 18 ottobre presso l’auditorium
Battistella Moccia, gentilmente messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale, con l’esibizione dei Coro Valesella
e Coro San Lorenzo che hanno tracciato con i loro canti il motivo conduttore della celebrazione che si abbinava con la
ricorrenza del 90° anniversario della firma della pace della grande guerra: “con gli Alpini sui sentieri della Storia”.
Domenica 19 ottobre, giornata commemorativa per programma, con
l’ammassamento presso la sede del Gruppo in via Schiratti e l’alzabandiera alla presenza del capogruppo Collodet
Giuseppe, dei soci, del presidente sezionale Bozzoli accompagnato dai consiglieri delegati al gruppo, la madrina signora
Iseppon Bertilla, il sig. sindaco ing. Giustino Moro accanto al gonfalone del comune di Pieve di Soligo, presente il
rifondatore del gruppo sig. Dino Grendene , rappresentanti del Gruppo di Palmanova con cui avremmo ricordato il 20°
anniversario del gemellaggio, gli Alpini di Amandola che hanno voluto essere presenti percorrendo centinaia di
chilometri con ore di viaggio, e che ringraziamo sentitamente per questo, la rappresentanza dei 38 gagliardetti della
Sezione di Conegliano e labaro della Sezione e gruppo di Feltre, 7 vessilli, il sig. Zambon Floriano in rappresentanza
della provincia di Treviso ed il sig. Zabotti Marco in rappresentanza della Regione Veneto , il sindaco delle Valli del
Pasubio. Subito dopo l’alzabandiera, accompagnati da 80 bambini delle scuole elementari a testimonianza dell’affetto e
della condivisione di ideali per la nostra associazione da parte degli istituti scolastici e da una nutrita
rappresentanza della Protezione Civile, accompagnati dalle note della banda sezionale ci siamo portati davanti al
monumento ai caduti dove abbiamo reso loro gli onori con la deposizione di un mazzo di fiori. Il meraviglioso colpo
d’occhio che vedeva questo fiume di alpini fermarsi, onorare i caduti e riprendere per partecipare alla Santa Messa in
duomo celebrata da mons. Don Giuseppe è stata una emozione unica. Terminata la santa funzione abbiamo reso omaggio alla
Madonna degli Alpini posta ai piedi del Duomo e poi ci siamo diretti al punto di ristoro presso la casa delle
associazioni, percorrendo una via Garibaldi imbandierata per l’occasione sempre cadenzati dalle note della fanfara
sezionale.
Dopo che autorità, ospiti ed intervenuti furono al loro posto, ben
coordinati dallo speaker d’eccezione Nicola Stefani si avvicendarono per i discorsi di rito in commento alla cerimonia
il sig. Sindaco Giustino Moro, Marco Zabotti ed il capogruppo Collodet Giuseppe che alla fine dell’intervento consegna
una targa in ricordo dei 20 anni di gemellaggio al Capogruppo di Palmanova quale segno di continua amicizia. Quando le
operazioni di rito furono compiute, 40 donne meravigliose per aspetto e dedizione, ben coordinate da Bepi Marchesin,
hanno servito il rancio ottimamente preparato dai cuochi capeggiati da Dino Saccol ed Albertone de Faveri, deliziando i
470 commensali con la mitica pasta degli alpini e lo spiedo dei “bocie”. Un grazie grande e sentito grazie a loro e alla
pro loco che hanno permesso una degna conclusione a tutta la manifestazione; senza l’aiuto di tutti quelli che non ho
nominato, ma che sono presenti in queste righe non si sarebbe potuto manifestare così degnamente il n ostro
anniversario. Un grazie dal profondo del cuore a tutti….. e, visto che siete stati meravigliosi, tenetevi pronti per un
altro “colpo”.
16 lustri, 160 semestri, 29.200 giorni. Questi i numeri importanti nei quali il Gruppo di Pieve di Soligo ha potuto esprimere tutta la sua dedizione e l'attaccamento alla stupenda realtà costituita dall'A.N.A. E' un arco di tempo enorme durante il quale molte generazioni di Alpini si sono succedute nel contribuire all'attuazione delle più svariate opere mantenendo viva una tradizione che parla solo di generosità, altruismo e solidarietà. Da Ferrazzi a Collodet, passando per Grendene, Battistella e Gai, attivissimi capigruppo che hanno profuso le energie migliori per dare lustro a un'Associazione che si è sempre espressa ad altissimi livelli. Festeggiare un ottantesimo anniversario comporta un notevole impegno organizzativo tale da preoccupare il più preparato e agguerrito dei consigli direttivi. Nel caso di Pieve di Soligo tutto è stato pianificato per tempo così anche gli imprevedibili, immancabili ostacoli si sono potuti superare con relativa disinvoltura. Va dato atto che ad attuare i programmi c'era in campo una compagine di sicuro affidamento che si è confermata tale nel portare a buon termine l'impegnativa lista all'ordine del giorno. Bepi Collodet, capogruppo, è stato come al solito un preciso trascinatore che ha saputo dare gli input nei termini e nei tempi opportuni. Dal lungo elenco delle "cose da fare" la più impegnativa (ed onerosa) era la ristrutturazione della sede, un adeguamento resosi necessario dalle accresciute esigenze riguardanti l'accoglimento dei soci e la modernizzazione dei vari impianti, nonché a creare nuovi spazi per gli addetti alla mensa. I risultati parlano da soli a conferma della bontà dell'operato di ideatori e realizzatori. Tutta la parte riguardante le cerimonie ha avuto un normale svolgimento che ormai si ripete col rituale dalle regole e dalle modalità sperimentate in anni di alzabandiera, sfilate e discorsi ufficiali. La ricorrenza pievigina, svoltasi il 19 Ottobre, ha visto graditi ospiti gli Alpini gemellati di Palmanova, altra occasione per scambiare esperienze, alimentare collaborazioni e ribadire amicizie. Anche gli Alpini di Amandola (AP) si sono sobbarcati centinaia di chilometri, percorrendo in macchina metà Penisola, pur di venire a sfilare con noi. Significativo inserire nel corteo una gloriosa e abbastanza logora fiamma, il gagliardetto superstite della iniziale, lontana inaugurazione; datata 1928 porta tutti i segni del tempo ma proprio per questo viene considerata un reperto prezioso. Ottanta bambini, ognuno col compito di sventolare un tricolore, hanno fatto a gara con Giancarlo Zanardo, protagonista nel passaggio aereo con fumi, per risultare coreograficamente spettacolari. Alla vigilia, in serata, gran concerto di cori alpini, successo pieno come da previsioni con pubblico numeroso ed entusiasta. Il dott. Ferrazzi, da lassù, esprimerà un soddisfatto cenno di assenso approvando quanto fatto dai suoi lontani successori dopo quasi un secolo dall'aver dato vita al Gruppo di Pieve di Soligo."
Renato Gumier