GRUPPO PIEVE DI SOLIGO |
Marzo 2010 |
Don Giuseppe coi responsabili della cucina
Il grande assente era don Mansueto.
Era presente però la sua musica e lui stesso era nel pensiero
di tutti.
La voce stentorea del Monsignore non è riecheggiata tra le mura del cortile interno della Casa per anziani di
Pieve di Soligo durante l’annuale festa delle famiglie organizzata dalla benemerita Istituzione.
Don Mansueto il 22 febbraio 2009 è andato a comporre nel luogo divino al quale aveva dedicato tutta la sua vita sacerdotale.
Don Giuseppe, l’officiante, ha doverosamente fatto un tracciato del percorso di mons. Viezzer evidenziandone l’umanità e la grandezza.
Visibilmente commossi tutti gli ospiti dell’Istituto presenti alla cerimonia; ognuno di loro conserverà gelosamente nel
proprio intimo un personale ricordo del prelato scomparso.
Passare ora da considerazioni piuttosto serie ad argomenti
decisamente leggeri (leggi poenta e speo) non è così semplice ma Fiamme Verdi esige giustamente che si parli di Alpini e
alpinità quindi non resta che mettersi diligentemente in linea.
La tradizione, che vede ogni anno gli Alpini pievigini
darsi da fare nell’attuazione del piatto forte da servire agli anziani, si è felicemente ripetuta domenica 13 settembre.
Gli addetti al girarrosto, impegnatissimi e grondanti sudore, (neanche fossero a Forcella Piccola durante il campo
estivo) hanno preparato la specialità culinaria facendo ricorso alla loro grande esperienza e bravura.
Alcuni piccoli,
segreti accorgimenti messi in atto hanno contribuito a mettere nei commensali quel buonumore che dà la misura esatta
del livello raggiunto dai nostri cuochi.
Scontato che la qualità della materia prima è la base dalla quale chi vuol fare
lo spiedo non può assolutamente prescindere, però occorre anche e soprattutto metterci del proprio; e qui il Gruppo
Alpini di Pieve va sul velluto potendosi avvalere, oltre ai già citati specialisti, anche della raffinata consulenza di
Narciso, il più esperto dei tagliacarne.
Ogni anno si consolida sempre più la collaborazione tra l’Istituto che ospita
persone non più giovani e gli aderenti all’A.N.A. di Pieve.
Va dato merito ai volonterosi soci Alpini che rispondono
prontamente ogniqualvolta il loro Capogruppo propone di dar prova di solidarietà, coi buoni risultati sotto gli occhi di
tutti.
Anche il finalino vogliamo dedicarlo a don Mansueto sottolineando quella che è stata la sua evidente, marcata
simpatia verso il pianeta Alpini per il quale ha sempre manifestato una spontanea e totale ammirazione.
Siamo inoltre convinti che anche dalla nuova residenza il nostro sacerdote farà sicuramente
proseliti allungando la lista relativa agli “amici degli Alpini”.
Renato Gumier
L'occhio attento del supervisore