GRUPPO PONTE DELLA PRIULA |
Ottobre 2004 |
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Sono stati giorni
di lavoro febbrile quelli di questo inizio luglio. Eravamo tutti molto impegnati
nella conclusione dei preparativi per la buona riuscita della festa del 10°
anno di Battesimo di Gruppo e fondazione della sede. Abbiamo organizzato,
preparato, acquistato tutte le cibarie ed il materiale necessario e poi sabato
tagliato l’erba del prato della sede e del monumento ai Caduti sul Piave,
addobbato il paese a festa attaccando manifesti, bandiere e striscioni.
E così in una
bellissima e calda prima domenica di luglio abbiamo festeggiato organizzando una
manifestazione svoltasi nell’arco della giornata secondo il seguente
programma: l’alzabandiera in sede comandato dal segretario di Gruppo ed
ufficiato dalla presenza di nove gagliardetti sezionali, già in loco, quindi ne
abbiamo fatto un secondo al monumento ai caduti del Piave. Intorno alle 9,30 ci
siamo recati in piazza San Pellegrino Laziosi per l’ammassamento e la
formazione del corteo comprendente quasi tutti i gagliardetti sezionali, due
della sezione di Treviso, le forze dell’ordine, le autorità e gli Alpini.
Inquadrati tutti i
partecipanti e marzialmente guidati dalla Fanfara Alpina di Conegliano abbiamo
sfilato per il paese passando per via Tempio Votivo.
Ci siamo immessi
nella Pontebbana per poi recarci alla nostra sede ove si è tenuto il discorso
ufficiale delle autorità. Assente il capogruppo per inderogabili motivi
familiari ha preso parola il segretario di Gruppo Stefano Dorbolò che onorato
dall’incarico di rappresentanza
conferitogli e felice di poter condividere con tutti la gioia di poter
festeggiare il 10° anno di fondazione, ha rivolto i più sinceri saluti ed un
caloroso benvenuto alle autorità, agli Alpini, ai vessilli e ai civili
presenti.
Ha colto
l’occasione per ribadire con orgoglio l’appartenenza all’Associazione
Nazionale Alpini che tanti meriti e lodi raccoglie nelle nostre comunità
paesane.
Il suo discorso è
continuato con un elenco di opere, di attività alpine realizzate dal nostro
Gruppo in questo decennio, proseguendo con il ricordo dei nostri cari Alpini che
ci hanno lasciato andando avanti e ringraziando tutti coloro che in qualsiasi
modo hanno collaborato a questa bella festa, in particolare il Capogruppo ed il
Consiglio Direttivo per il lavoro svolto.
Ha terminato il suo
discorso con la speranza che l’essersi ritrovati a Ponte della Priula per
questa speciale occasione ci abbia rinnovato la volontà di operare sempre in
difesa della pace, dell’amore, della fratellanza fra i popoli per un futuro
migliore.
Per mano del
vice-capogruppo Orazio Claudio abbiamo omaggiato la madrina Elvira Ruzzini di un
pensiero floreale segno di tutto il nostro affetto.
Nel suo discorso il
Sindaco di Susegana Gianni Montesel si è complimentato e ha lodato l’operato
del gruppo nel decennio appena concluso. Ha inoltre fornito motivate spiegazioni
augurandosi una maggiore futura collaborazione fra Comune e Gruppi ed
Associazioni locali per una migliore gestione e pulizia del territorio.
Ultimo discorso quello del vice presidente sezionale Giorgio Visentin che dopo i
complimenti per l’organizzazione e la buona riuscita della festa si è
soffermato sul fatto che i Gruppi hanno completa autonomia gestionale e
operativa ma devono collaborare maggiormente con la Sezione seguendo le
direttive guida a più ampio respiro ed obiettivo.
A seguire, la Santa
Messa al campo officiata dal cappellano sezionale, l’Alpino mons. Domenico,
che ha benedetto la corona per i caduti del Piave nonché i fiori per i nostri
Alpini che sono andati avanti.
Stefano Dorbolò è
stato incaricato anche della lettura della Preghiera dell’Alpino a chiusura
della cerimonia religiosa.
Ricostituito il corteo siamo sfilati verso il Piave. Schierati ed alla presenza
delle autorità civili e militari, i due soci anziani Nello Gandin e Angelo
Zaccaron hanno deposto la corona al Monumento per rendere gli onori ai Caduti.
Quindi siamo rientrati in sede per il rancio alpino aperto a tutti.
In serata
Ammainabandiera e chiusura manifestazione.
Per questo
importante appuntamento avremmo voluto realizzare qualcosa di concreto e
visibile che rimanesse a perenne ricordo nella comunità paesana.
Ci è mancata però
una buona fonte di ispirazione lavori perché ci siamo scontrati con una triste
realtà con la quale Ponte della Priula da sempre convive, cioè l’assenza di
una piazza principale, centro di aggregazione e ritrovo per la gente e di un
parco zona verde dove le famiglie possono ritrovarsi in tutta tranquillità
lontano dal caos e dai rumori del traffico. Da
bravi Alpini ci scusiamo per le eventuali pecche, mancanze o errori
commessi organizzando la nostra festa, ma restiamo sempre vigili e pronti
all'azione in attesa di quant’altro possa darci la possibilità di fare del
bene per il nostro paese.
Stefano Dorbolò